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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Morte del medico, la Procura chiede il rinvio a giudizio per omicidio pluriaggravato per figlio e badante

I due, per l'accusa, sono sospettati di aver avvelenato il 67enne, usando in sovradosaggio due tipi di farmaci che il medico assumeva, per motivi economici. Entrambi gli indagati si sono sempre detti estranei alla contestazione mossa

Si va verso il processo per la morte di Danilo Molducci, noto medico di base che serviva il forese ravennate a Campiano e che venne a mancare il 28 maggio 2021 a 67 anni. La Procura di Ravenna ha chiesto il rinvio a giudizio per il figlio, Stefano Molducci, e per la badante Elena Vasi Suma, indagati per omicidio pluriaggravato. I due, per l'accusa, sono sospettati di aver avvelenato il 67enne usando in sovradosaggio due tipi di farmaci che il medico assumeva, allettato da tempo per pregresse patologie. L'udienza preliminare è stata fissata per inizio aprile davanti al Gup Sabrina Bosi del Tribunale di Ravenna. 

Secondo la consulenza tossicologia, nel sangue del defunto c'erano due tipi di benzodiazepine con concentrazioni tra tre e sette volte superiori a quelle medie post-mortali. E nel contenuto gastrico c'era un farmaco usato per le patologie cardiache a concentrazioni diverse volte (fino a 16) superiori al range terapeutico. Il possibile movente delineato dall'accusa sarebbe di tipo economico: da qui la contestata aggravante dei motivi abbietti oltre a premeditazione e relazioni parentali.

Sempre secondo l'ipotesi investigativa, il figlio avrebbe cioè voluto impedire che il padre ritirasse le deleghe bancarie dopo avere scoperto cospicui prelievi. Dagli accertamenti patrimoniali delle Fiamme Gialle seguiti a quelli della squadra Mobile sul campo, sarebbe emerso che poco prima della morte il 40enne aveva prelevato circa 40-50 mila euro dal conto. Mentre nei 4-5 mesi successivi aveva prelevato circa 450mila euro al bancomat a cadenza quotidiana con prelievi sotto ai mille euro.

Entrambi gli indagati si sono sempre detti estranei alla contestazione mossa. In quanto al 40enne, sentito a suo tempo dagli inquirenti, aveva spiegato che aveva deleghe sul conto del padre perché faceva investimenti finanziari di un certo rango. E aveva sottolineato che in passato il genitore aveva in più occasioni abusato dei farmaci. La notizia è riportata sui quotidiani locali in edicola venerdì.

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