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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Cronaca Faenza

E' morto il regista Gian Vittorio Baldi: il ricordo dei sindaci

La scomparsa nei giorni scorsi del regista e produttore cinematografico Gian Vittorio Baldi ha suscitato profondo cordoglio in città. Il ricordo del sindaco e del vicesindaco

La scomparsa nei giorni scorsi del regista e produttore cinematografico Gian Vittorio Baldi ha suscitato profondo cordoglio in città. Baldi, che ha collaborato per anni con PierPaolo Pasolini, era nato a Lugo nel 1930. E' spirato a Faenza il 23 marzo scorso, all'età di 85 anni.

Gian Vittorio Baldi (1930) ha trascorso la giovinezza tra Bologna e la Romagna. Ha iniziato nel 1954 la sua collaborazione con la RAI. Complessivamente, nella sua carriera ha realizzato 27 film e circa duecento tra cortometraggi e documentari. Tra i numerosi premi e riconoscimenti internazionali, ha ricevuto due Leoni d'oro al Festival di Venezia; ha inoltre fondato la società IDI Cinematografica, con cui ha prodotto film di Pier Paolo Pasolini, Straub, Bresson, Godard e altri autori. Docente universitario, ha fondato nel 1999 a Faenza l'Università Hypermedia: un istituto di ricerca e formazione per analizzare le componenti e le nuove implicazioni del linguaggio visivo. 

FAENZA - Così ricordano il regista il sindaco Giovanni Malpezzi e il vice sindaco e assessore alla cultura Massimo Isola. "Gian Vittorio Baldi è stato un protagonista di primo piano nel mondo del cinema e della cultura italiana del novecento. Nel suo percorso artistico ha incontrato Faenza, con la quale ha interagito, con passione e lungimiranza. Una grande personalità, una visione complessa e piena di poesia. Con queste caratteristiche spiccate si è confrontato con la nostra città, il suo patrimonio culturale, civico, sociale. In questi ultimi anni abbiamo costruito eventi insieme, grazie anche all'impegno del comune amico Guido Zauli. In biblioteca, alla Galleria della Molinella, sulle tracce del cinema, della letteratura, riflettendo su parole e scritte e immagini indelebili, abbiamo discusso insieme e ci siamo confrontati su tanti temi, della cultura e della società. L'ultimo confronto è nato nella galleria comunale della Molinella, lo scorso anno, dopo avere organizzato diversi appuntamenti in biblioteca, appassionanti. Nella Galleria Baldi portò i suoi progetti legati ai linguaggi delle arti visive. Ovviamente anche in quella occasione siamo rimasti stupiti dalla forza e dalla profonda poesia che animava ogni suo gesto creativo. Quella mostra parlava di paesaggi intimi e paesaggi sociali, e ci ha aiutato a leggere il nostro tempo da diversi punti di vista. Anche in quella occasione però, una intera parete era dedicata alla sua produzione video e cinematografica, una produzione imponente per quantità e energia critica. Andava in scena la storia d'Italia, raccontata da un visionario innamorato della realtà, della sua corteccia e della sua spigolosità. Una storia non informativa, ma riflessiva, che sapeva intrecciare le corde intime con le evoluzioni sociali, alle volte di progresso altre di incomprensione. Ci mancherà, Gian Vittorio Baldi, mancherà alla comunità artistica internazionale, e alla piccola ma autentica comunità faentina".

LUGO - “Il sindaco di Lugo Davide Ranalli ha ricordato oggi la figura del grande cineasta - Il suo impegno civile di regista e di documentarista. Particolarmente attento alla memoria della guerra e ai linguaggi della sua rappresentazione resteranno per sempre a memoria e a esempio per le future generazioni”. “Sono sinceramente addolorato - aggiunge l’ex sindaco di Lugo Raffaele Cortesi – per la scomparsa di Gian Vittorio, che mancherà a tutti coloro che hanno avuto il piacere e il privilegio di conoscerlo, unendosi al cordoglio della famiglia. Egli ha amato la Romagna e Lugo dove trascorse gli anni della sua infanzia al tempo dell'ultimo conflitto mondiale” Baldi ha donato a Lugo un fondo composto da quasi quattromila libri, una mole cospicua di materiale cartaceo e diversi audiovisivi. Questo fondo è nato dall’incontro con l’ex direttore della biblioteca Trisi, Igino Poggiali. “E’ una testimonianza importante della mia vita artistica e familiare e della storia del cinema italiano e mondiale del Novecento – dichiarò Gian Vittorio Baldi all’epoca della donazione -. Vorrei che l’archivio venisse aperto a tutti al più presto, specialmente ai giovani”.

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