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Cronaca

Un grande lutto colpisce il mondo della cultura: addio a Vittorio Sermonti

Si è spento Vittorio Sermonti, scrittore, regista e critico di Dante, fortemente legato alla città bizantina, della quale era cittadino onorario dal 1998

Un grande lutto colpisce il mondo della cultura ravennate. Si è spento Vittorio Sermonti, scrittore, regista e critico di Dante, fortemente legato alla città bizantina, della quale era cittadino onorario dal 1998.  E' morto mercoledì sera a Roma alle 20.50 all'ospedale Sandro Pertini. Nella lunga carriera, Sermonti ha firmato centoventi regie per la radio, lavorando con i più grandi attori del tempo, da Renzo Ricci a Vittorio Gassman, da Carmelo Bene a Paolo Poli, Valeria Moriconi.

Ha scritto romanzi (La bambina Europa; Giorni travestiti da giorni; Novella storica su come Pierrot Badini sparasse le sue ultime cartucce), racconti (Il tempo fra cane e lupo), saggi. Alla passione per Dante ha dedicato in particolare tre volumi in forma di racconto critico (L'Inferno di Dante, Rizzoli 1988; Il Purgatorio di Dante, 1990; Il Paradiso di Dante, 1993). Ma ha pubblicato anche versi (Ho bevuto e visto il ragno, cento pezzi facili, Il Saggiatore, 1999 e nel 2009 per Rizzoli, Il vizio di leggere). 

Dal primo matrimonio con Samantha Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli, ha avuto tre figli, Maria, Anna, e Pietro, quest'ultimo attore affermato. Nel '92 aveva sposato la poetessa Ludovica Ripa di Meana. "La sua scomparsa ci lascia profondamente addolorati - afferma Michele De Pascale e l'assessore alla cultura Elsa Signorino -.Proprio a Ravenna, nella Basilica di San Francesco, Sermonti compì il sogno di Giovanni Boccaccio: leggere la Divina Commedia canto dopo canto".

"Davanti a un pubblico sempre più numeroso, dalla primavera 1995 all’autunno 1997 furono letti i cento canti danteschi. L’esperienza si concluse con l’emozionante lettura del canto finale del Paradiso al cospetto di Papa Giovanni Paolo II, e segnò il suo percorso artistico e umano, costituendo l’avvio di una vita dedicata all’esecuzione della Commedia “perché – diceva – Dante diventa più facile se lo restituisci all’energia della sua sintassi, al suono delle sue parole", aggiungono.

"Ancora oggi la città rivive questa esperienza attraverso l’impegno nella realizzazione di numerose occasioni di confronto con l’opera dantesca e a continue scoperte sulla sua traducibilità e possibilità di essere messo a disposizione di ogni persona. Tra i tanti eventi che Ravenna dedica a Dante, vive ancor oggi “La Divina Commedia nel mondo”, rassegna internazionale germogliata sulla proprio sull’impresa sermontiana - concludono -. Oggi più che mai, pensando anche alla sfida che ci aspetta per le celebrazioni dantesche del 2021, sentiamo il dovere di manifestare profonda gratitudine a Vittorio Sermonti per l’inestimabile eredità culturale che ci ha lasciato. Insieme a tutta la città, ci uniamo alla famiglia nel cordoglio e nel ricordo".

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