Lugo, morti sospette all'ospedale: sviluppi nell'inchiesta. Altri tre indagati
I tre sono stati convocati dalla Procura di Ravenna per essere ascoltati in relazione alle ipotesi di omissione di referto (per i primi due), e per omissione di atti di ufficio, per il terzo
Nuovi sviluppi nell'ambito dell'indagini sulle morti sospette all'ospedale di Lugo. Il Procuratore di Ravenna, Alessandro Mancini, e il pubblico ministero Angela Scorza, hanno annunciato infatti che ci sono altre tre indagati: si tratta di due medici della struttura romagnola e di un direttore amministrativo. I tre sono stati convocati dalla Procura di Ravenna per essere ascoltati in relazione alle ipotesi di omissione di referto (per i primi due), e per omissione di atti di ufficio, per il terzo.
Il nuovo filone di indagine fa riferimento ai tempi con i quali sono stati comunicati alla magistratura i sospetti circa la morte di Rosa Calderoni, l'anziana 78enne deceduta l'8 aprile scorso in seguito a complicanze cardiache, che ha innescato l'indagine. Lo scorso 16 aprile i Carabinieri del Nas di Bologna avevano effettuato un sopralluogo all'ospedale di Lugo per chiarire gli aspetti di gestione del reparto. Erano inoltre state acquisite 48 cartelle cliniche relative ad altrettanti pazienti deceduti nel nosocomio lughese gli ultimi tre mesi.
AUSL - L'Ausl, "prendendo atto dello sviluppo dell’inchiesta avviata dalla Magistratura, ribadisce il proprio massimo impegno a fare quanto di propria competenza per contribuire a fare chiarezza sulla vicenda. Nel contempo è altrettanto certa che questo grave evento non possa in alcun modo mettere in discussione l’elevato livello di qualità e sicurezza delle cure prestate dai nostri ospedali, attraverso l’impegno dei professionisti che vi operano".
L’Ausl, "quale parte danneggiata, nel procedimento penale in corso nei confronti di una propria dipendente, infermiera all’ospedale di Lugo, comunica di avere formalmente conferito incarico al proprio legale al fine di tutelare l’ immagine dell’azienda e dei suoi dipendenti, in un’ottica di massima collaborazione con l’Autorità Giudiziaria".