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Cronaca Faenza

Un motociclista faentino con 'é mutòr' nel sangue corre la leggendaria Dakar: "Realizzo il sogno di tanti romagnoli"

L'imprenditore Iader Giraldi sarà il primo motociclista faentino a partecipare alla famosa competizione del Rally Dakar, che quest’anno si svolgerà in Arabia Saudita dal 30 dicembre al 15 gennaio

L'imprenditore Iader Giraldi sarà il primo motociclista faentino a partecipare alla famosa competizione del Rally Dakar, che quest’anno si svolgerà in Arabia Saudita dal 30 dicembre al 15 gennaio. L’obiettivo è quello di realizzare un sogno da sempre nel cassetto e di sperimentare nuove tecniche per lo sviluppo personale. Può l’essere contemporaneo pensare che nella vita non ci siano situazioni inaspettate da gestire? La strada da percorrere è sempre definita? Le risorse da mettere in campo sono prescritte o in ogni momento occorre inventarne di nuove? Ogni persona deve confrontarsi con scenari sempre più imprevedibili ed è partendo da questo pensiero che Iader ha deciso di mettersi alla prova prefiggendosi la sfida di correre la leggendaria Dakar.

Iader Giraldi si definisce uno "human experience designer", ha un’agenzia che produce eventi, progettazioni museali e formazione sullo sviluppo personale. Non è un pilota professionista, ma guida moto da fuoristrada da quando aveva 12 anni e ha sempre voluto correre alla Dakar. Così, a 50 anni, si è messo in gioco e ha avviato una sperimentazione su di sé, sul tema della gestione dell’inaspettato. Questa sfida, che lui ha chiamato "Dealing With The Unexpected", lo ha portato a partecipare e concludere tre rally del Mondiale utili per qualificarsi e partecipare alla Dakar. Ha iniziato questo progetto nel 2021 con la sua prima Road to Dakar, finendo il Rally dell’Andalusia e il Rallye Du Maroc. Nel 2022 ha intensificato la formazione, partecipando e concludendo la dura tappa del mondiale W2RC: Abu Dhabi Desert Challenge. Dopo due anni di gare internazionali finalmente è stato selezionato per la Dakar 2023.

“Sono nato negli anni ’70 a Faenza. Mio padre - dice Iader - mi caricava tutte le mattine su una Moto Guzzi Falcone 500 per portarmi a scuola; i miei zii il sabato e la domenica mi facevano scorrazzare per i colli faentini, uno con un vecchio Laverda 500, l’altro su un Suzuki 750. Il nonno mi portava almeno una volta al mese a Monte Coralli a vedere le gare di cross, così il fango e la polvere sono entrati fin da subito nel mio immaginario. Poi, crescendo, il sabato e la domenica guardavamo tutti la Formula1 con il magico imprenditore Minardi che, con una concessionaria della Fiat, da Faenza sfidava la Ferrari di Maranello. Mentre nei bar si parlava di Gigi Lama, storica figura della Federazione Motociclistica Italiana, con gli anziani che ancora raccontavano le gesta dei primi piloti che a inizio Novecento correvano nel circuito cittadino che andava dal Fontanone alle Bocche dei Canali e ritorno, lungo Via Firenze. Non si poteva che non parlare tutti i giorni di "mutòr". Il mutòr per noi è dentro al linguaggio quotidiano: “Mi è andata giù la catena”, “Vado avanti con un filo di gas”, “Oggi sono svalvolato”. Da sempre ho desiderato partecipare alla gara motociclistica più dura del mondo e penso che in un certo modo interpreti sogni e desideri di tanti motociclisti e persone della Romagna".

Ma l’impresa di un singolo uomo è sempre la sfida di una squadra e per raggiungere grandi obiettivi è fondamentale costruirsi un team: Iader è sostenuto dal Solarys Racing, uno dei più importanti team internazionali in Italia, e da una serie di esperti che con lui sviluppano tecniche di biofeedback e di preparazione psicofisica. È possibile seguire parte del progetto Dealing With The Unexpected sui canali Facebook, Instagram e YouTube, grazie allo storytelling di questa avventura attraverso il racconto dell’esperienza e della sfida dal ‘day by day’ della gara. Potrete seguire Iader anche su Rally Pov, con cui è nata una media partnership grazie all’intesa e alla collaborazione con l’amico Tiziano Internò, fondatore di questo importante network motociclistico. Insieme racconteranno una Dakar insolita e inedita, la Dakar dei piloti non professionisti che in modo romantico rinnovano questa storica avventura.

Tra poco più di un mese inizia la Dakar, Iader porterà lo spirito tenace e avventuriero dei colli romagnoli tra le dune del deserto dell’Arabia Saudita per la Dakar 2023: non si può che augurargli buona fortuna e seguire con interesse la sua storia. “È con orgoglio - sottolinea il vicesindaco di Faenza, Andrea Fabbri - che presentiamo la partecipazione di Iader Giraldi, primo motociclista faentino in assoluto, a una competizione così impegnativa come la Dakar. Ancora più bello è che Iader non sia un professionista, ma un appassionato della motocicletta. Lo seguiremo e tiferemo per lui, accompagnandolo nelle tappe di questa gara che ha ormai un’aurea mitica. Infine, mi piace sottolineare quanto sul tema dei motori e sul motorsport il nostro territorio continui a riservarci sempre nuove sorprese di eccellenze nel mondo”.

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