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Cronaca

Il nuovo Museo Dante riapre fra storia ed emozione: "Cultura e bellezza ci salveranno"

Domenica si riaprono ufficialmente le porte del museo dantesco con l'atteso riallestimento. Il sindaco De Pascale: "Un luogo dedicato all'amore per Dante"

La parola di Dante è ciò che più colpisce nel riallestimento del nuovo Museo Dante che sabato viene inaugurato dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e domenica viene finalemente "riconsegnato" alla città di Ravenna. Nato nel 1921, dall'idea di Corrado Ricci, nel 2021 il nuovo Museo di via Alighieri torna a omaggiare il Sommo Poeta con un percorso multimediale che celebra la sua grandiosa opera, la sua eredità culturale, ma anche il rapporto con la città di Ravenna che ospita le sue spoglie mortali.

Apre il nuovo Museo Dantesco

"Una rivisitazione bellissima, affascinante dal punto di vista didattico ma anche emozionale. Questa città lo meritava. Grazie al vaccino si può ricominciare con la vita culturale, lo si farà sempre di più e non c'è miglior ripartenza che celebrare Dante Alighieri, il poeta più importante della storia del nostro Paese. Se proseguiranno a calare i contagi, si potranno fare nuove aperture e togliere anche qualche restrizione. Sono sicuro che avremo un'estate bellissima - afferma il Presidente della Regione Stefano Bonaccini -.   Sarà importante investire sulla cultura, uno dei settori più colpiti e di cui si parla sempre troppo poco. Noi alla fine del prossimo anno potremmo anche recuperare tutti i punti di Pil persi lo scorso anno e quindi tornare alla situazione del 2019 in un tempo molto minore di quello che pensavamo. Dobbiamo stare vicino ai lavoratori dei settori del turismo, della cultura e dei pubblici esercizi che hanno sofferto tanto a causa della pandemia. La qualità della vita nella nostra Regione è sempre stata rappresentata dalle proposte culturali, un settore in cui continueremo a investire nei prossimi anni. La cultura e la bellezza ci salveranno: produrre arte, mostre  e spettacoli è un modo per tenere assieme questi due elementi".

"Stiamo assistendo a un maggio fantastico: la presentazione della mostra a San Romualdo, il concerto di Muti e i Wiener Philarmoniker e ora la riapertura del Museo Dante. Il riallestimento rappresenta uno degli elementi più rilevanti per le nostre celebrazioni, così come lo è stato cento anni fa", ha dichiarato il sindaco Michele De Pascale. "Un progetto che tiene insieme l'esigenza del rigore scientifico e un impianto che coinvolge il pubblico dialogando con spettatori diversificati - aggiunge l'assessora alla Cultura Elsa Signorino -. Le nostre celebrazioni vogliono essere anche un investimento su interventi che vanno oltre l'anno delle celebrazioni e puntano a una riqualificazione della Zona del Silenzio oltre il centinario dantesco. E certamente il Museo ha questo valore simbolico".

E come ha confermato lo stesso sindaco De Pascale, "il prossimo passaggio sarà Casa Dante", con il nuovo spazio dantesco che deve completare il proprio allestimento e che dovrebbe essere pronta per settembre. Con Casa Dante e il Museo dantesco si completerebbe così il progetto di rivalutazione della Zona del Silenzio. "Il percorso di visita alla Tomba diventerà un tutt’uno con la visita al museo, che avrà anche una forte funzione didattica e quindi di servizio alle scuole, sia di Ravenna che di tutta Italia, per lo studio, l’approfondimento e la conoscenza dell’opera del Poeta e della Commedia. Il museo è un luogo dedicato all'amore per Dante - spiega il sindaco -. Uno degli obbiettivi, anche verso i più giovani, è di far scattare una scintilla, ovviamente attraverso gli strumenti della contemporaneità. Il museo racconta l'amore della città per aver avuto il ruolo di custodire le spoglie di Dante. Ogni città d'Italia celebra Dante, ma non c'è città del mondo dove l'amore per il Poeta sia così diffuso fra tutti i suoi cittadini".

“Per la Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna è una grande soddisfazione poter partecipare con i suoi Antichi Chiostri Francescani alle celebrazioni del VII centenario della morte di Dante. I Chiostri rappresentano, infatti, il fulcro delle iniziative a tali celebrazioni; - commenta Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio - in particolare il restauro del Museo Dante con il nuovo allestimento multimediale è in grado di valorizzare la complessità e l’universalità dell’opera dantesca e allo stesso tempo sottolineare la profonda relazione tra la nostra città e il Poeta. In particolare, l’impiego delle più moderne tecniche museali dona una nuova vitalità al Museo, rendendolo più facilmente fruibile anche alle nuove generazioni”.

“Il Centro Dantesco fin dal 1965 lavora presso la Tomba di Dante, per fare conoscere il pensiero e la poesia del Sommo Poeta. È, quindi, felice che si sia potuto arrivare alla realizzazione del Museo in forma multimediale, al passo con i tempi e sfruttando l’odierna tecnologia in grado di fare entrare il visitatore a contatto con l’ambiente e il tempo in cui Dante è nato e vissuto - spiega Padre Ivo Laurentini, direttore del Centro dantesco dei Frati minori conventuali -. Entrando nel Museo, dopo aver contemplato la vicenda delle sue ossa e la sua fortuna, sembra quasi di accompagnare Dante e Virgilio e poi Beatrice lungo il loro viaggio dalla selva oscura alla luce. Questa è certamente una grande opportunità per tutti coloro che verranno a visitare il ‘Dantis poetae sepulcrum’”.

Il Museo

Il Museo Dante presenta sia la possibilità di addentrarsi nell’immaginario dantesco con la forza dell’esperienza sensoriale che quella di apprezzare gli oggetti storici che dall’11 settembre 1921 - quando il Museo, allora Museo Dantesco, fu inaugurato in occasione delle celebrazioni del sesto centenario della morte di Dante - danno testimonianza di una vicenda che lega a sé personaggi e capolavori letterari. Il museo fu ideato dall'architetto Ambrogio Annoni (allora Sovrintendente di Ravenna) e da Corrado Ricci, colto studioso di Dante e fondatore della Soprintendenza ravennate.

Il Museo Dante si inserisce in una nuova lettura della zona dantesca, che con il recente restauro della tomba, la futura Casa Dante e altri interventi si configura come parte centrale di un’operazione complessiva di valorizzazione e di innovazione nell’ambito delle celebrazioni del settimo centenario, progettato in accordo con la Regione, il MiC, le altre città dantesche e le tante istituzioni culturali nazionali e internazionali che promuovono attività di studio, ricerca e divulgazione.

Preliminare al ripensamento dell’esistente Museo Dantesco è stata la progettazione di un impianto gestionale che mettesse a sistema le diverse competenze e vocazioni connesse al luogo. L’edificio è infatti di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e al suo interno hanno sede la Biblioteca e il Centro Dantesco dei frati minori francescani. Con la convenzione che disciplina il riallestimento e la definizione del modello di gestione del nuovo museo è stata sancita la condivisione istituzionale tra la proprietà del prestigioso complesso monumentale, il Centro Dantesco e il Comune di Ravenna. Si è operato un superamento della storica gestione ripartita per competenza attraverso un allestimento che, ispirato alle moderne tecniche museali, restituisca la pluralità e l’universalità dell’opera dantesca e nel contempo la profonda relazione tra la città e il suo poeta.

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