La decisione della scuola: niente cellulare in classe. "Così combattiamo la dipendenza da smartphone"
Inizia con questa "rivoluzione" l'anno scolastico all'Itis 'Nullo Baldini' di Ravenna, come si legge in una circolare della scuola del 10 settembre e firmata dal dirigente scolastico Antonio Grimaldi
Niente telefonini a scuola: devono essere consegnati all'ingresso in aula ed è possibile riprenderli solo all'uscita. Anche a ricreazione quindi restano "off limits". Inizia con questa "rivoluzione" l'anno scolastico all'Itis 'Nullo Baldini' di Ravenna, come si legge in una circolare della scuola del 10 settembre e firmata dal dirigente scolastico Antonio Grimaldi.
L'intento, si legge nella circolare, è quello di "garantire agli studenti la migliore e proficua attenzione nel corso delle attività didattiche, nonché di favorirne la socializzazione e di combattere le ormai sempre più diffuse dipendenze da smartphone". Ma il provvedimento vale solo per le classi del biennio. I cellulari dovranno essere consegnati già spenti e verranno custoditi all’interno di un apposito cassetto o scatola. In caso di trasferimento in laboratorio o palestra saranno gli stessi studenti a riprenderli, tenendoli spenti, e a consegnarli al docente presente in laboratorio o palestra. Al termine delle attività previste, li riconsegneranno al docente presente successivamente in aula, precisa la circolare.
In caso di emergenza o prova di evacuazione, poi, gli stessi telefoni cellulari non potranno essere ripresi, ma dovranno essere lasciati in classe - specifica il dirigente scolastico - In caso di comunicazione urgente per le famiglie o da parte di esse, tali funzioni saranno svolte dal centralino e/o dagli uffici di segreteria. Nel caso il docente, durante la lezione e a fini esclusivamente didattici, ritenesse opportuno l’uso del telefono cellulare da parte degli studenti, potrà farli riprendere dagli stessi.
Cellulare vietato a scuola: cosa dice la legge
La decisione di ritirare i cellulari prima dell'inizio delle lezioni per poi restituirli alla fine potrebbe essere adottata anche da altre scuole, anche se la giurisprudenza in merito è abbastanza chiara: in nessun istituto scolastico italiano è permesso utilizzare lo smartphone in classe. Si tratta di una delle regole presenti in qualsiasi patto di corresponsabilità che viene sottoscritto da genitori e docenti a inizio anno o qualsiasi circolare della dirigenza scolastica. Gli istituti possono anche requisire i dispositivi all'inizio delle lezioni, come nel caso dell'Itis di Ravenna: i cellulari vanno spenti prima di entrare a scuola e non possono essere accesi, a maggior ragione per futili motivi come filmare i compagni, riprodurre video o altre attività che potrebbero disturbare la lezione.
La norma di riferimento in questione è la Direttiva Ministeriale 104 del 30 novembre 2007: "Dall'elenco dei doveri generali enunciati dall'articolo 3 del D.P.R. n. 249/1998 si evince la sussistenza di un dovere specifico, per ciascuno studente, di non utilizzare il telefono cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche, considerato che il discente ha il dovere: – di assolvere assiduamente agli impegni di studio anche durante gli orari di lezione (comma 1); – di tenere comportamenti rispettosi degli altri (comma 2), nonché corretti e coerenti con i principi di cui all'art. 1 (comma 3); – di osservare le disposizioni organizzative dettate dai regolamenti di istituto (comma 4). La violazione di tale dovere comporta, quindi, l'irrogazione delle sanzioni disciplinari appositamente individuate da ciascuna istituzione scolastica, nell'ambito della sua autonomia, in sede di regolamentazione di istituto".
In sostanza, la direttiva non vieta di portare il cellulare a scuola, a patto che venga tenuto spento durante le lezioni e che non venga utilizzato a scuola per scattare foto, fare filmati o violare la privacy dei presenti. Ovviamente poi ogni istituto ha il proprio regolamento, con misure più o meno stringenti che quindi possono variare da scuola a scuola, arrivando anche al ritiro degli smartphone prima delle lezioni.