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Lunedì, 29 Maggio 2023
Cronaca

"No al rigassificatore, no al fossile": ambientalisti in corteo in centro storico

Un'iniziativa "per chiamare a raccolta tutte le realtà che si stanno battendo per contrastare le scelte predatorie verso le risorse della terra, i beni comuni e la salute delle persone e dei territori"

"No al rigassificatore, al fossile e a scelte catastrofiche per l'ambiente": questo è il richiamo degli ambientalisti per la manifestazione nazionale andata in scena sabato a Ravenna, organizzata dalla campagna Per il Clima-Fuori dal Fossile, la Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell’Emilia Romagna e la Rete No Rigassificatori No Gnl. Da piazzale Farini, davanti alla stazione Ferroviaria, è partito il corteo che ha percorso le vie cittadine, per concludersi in Piazza del Popolo. Un'iniziativa "per chiamare a raccolta tutte le realtà che si stanno battendo per contrastare le scelte predatorie verso le risorse della terra, i beni comuni e la salute delle persone e dei territori, che questo Governo (per altro in continuità con quelli precedenti e con la complicità di gran parte dei poteri locali) sta compiendo, con lo scopo di fare del Paese lo snodo principale del modello estrattivista", affermano gli organizzatori.

"No al rigassificatore, no al fossile": la manifestazione (foto Massimo Argnani)

La manifestazione si presenta in continuità con quella che si è tenuta a Piombino lo scorso 11 marzo e con le altre che hanno visto migliaia di persone scendere in piazza per dire "il proprio no a una strategia distruttiva, vantaggiosa solo per i profitti delle aziende legate al mondo dei fossili e quella parte delle istituzioni e del mondo politico che le appoggia incondizionatamente - prosegue la rete ambientalista - Disegnare un futuro diverso non solo è possibile, ma è indispensabile se si vuole cercare di contrastare la catastrofe climatica e le sue conseguenze, come da anni ci dicono ripetutamente gli scienziati e una miriade di eventi che stanno sotto gli occhi di tutti".

"Si preannunciava come una mobilitazione atipica, e lo è stata - spiegano gli organizzatori - Una manifestazione nazionale lontana dai palazzi del potere politico, stavolta si è svolta nella tana del potere economico che muove i fili delle politiche energetiche del paese. Ravenna eletta a capitale dell'oil&gas, scelta per l’ennesimo sfregio alla sua storia, alla sua cultura e alla sua natura, come se ormai non ci fosse più nulla da perdere, come se il suo destino fosse irrevocabilmente segnato come territorio in sacrificio. Una città d’arte asservita ai bisogni di un business che non vuole saperne di ascoltare la scienza, che non vuole placare la propria ingordigia e che ha avuto la capacità nei decenni di colonizzare ogni grado della politica, da quella locale a quella regionale e nazionale, e che ha fatto di tutto per tacitare la voce del dissenso, rimasto vivo come una fiammella che oggi ha divampato, portando per le strade circa duemila persone da tutta Italia. "Territori in cammino - Liberiamoci dal fossile!" è lo slogan che ha risuonato lungo il corteo, ricordando che Ravenna non è sola, che la lotta contro un sistema nemico della giustizia climatica accomuna e riunisce tantissime realtà in tutto il paese, che si sono date appuntamento qui oggi. Oltre alle tre realtà organizzatrici (campagna Per il Clima Fuori dal Fossile, Rete Norigass Nognl e Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna) hanno aderito decine di sigle in ambito associativo, politico e sindacale, oltre a tante e tanti cittadine e cittadini preoccupati per il futuro loro e dei loro figli e nipoti".

"Il corteo è stato pacifico e gioioso e ha dimostrato la reale volontà popolare della cittadinanza consapevole, non quella sbandierata da chi si fa forte di un finto consenso comprato con tanto greenwashing e compensazioni - continuano - Un tracciato più defilato rispetto al centro città che mirava a silenziarci è stato percorso con tanta forza, gioia e impatto. All’arrivo in piazza Kennedy i tanti interventi di ravennati e persone di altri territori hanno evidenziato come gli eventi degli ultimi giorni, che hanno messo in ginocchio il territorio e causato morti e danni ingenti, siano frutto di scelte che impongono nuovi rigassificatori, come quello che già è attraccato in porto a Piombino, come quello che arriverà a Cagliari e come quello che approderà a pochi chilometri dalla costa Ravennate, centri di stoccaggio e gasdotti come a Sulmona per la Linea Adriatica di Snam. Hanno sottolineato le contraddizioni che caratterizzano la narrativa del governo regionale, impegnato a piangere sui morti per l’alluvione, a chiedere lo stato di emergenza e contemporaneamente ad aggravare la stessa emergenza per cui chiedono fondi al ministero. In collegamento telefonico con la nostra piazza ha parlato anche il coordinamento del Polesine contro le trivelle, impegnato in contemporanea ad Adria in una manifestazione contro i nuovi progetti estrattivi, noi a nostra volta, abbiamo fatto un nostro intervento da remoto durante la loro mobilitazione. La voce di tante realtà venute dal mondo dell’attivismo, del lavoro, della scuola, della scienza, si è infine unita in unico messaggio chiaro e forte: Liberiamoci dal Fossile! Tutti i cittadini del nostro paese dovranno con più forza lottare per espellere dai propri territori il fossile e costruire le alternative, alle istituzioni compete di ascoltare e fare proprie le proposte dei movimenti popolari, tagliando ogni sussidio a chi inquina e compromette clima e ambiente, perché voltare le spalle all’emergenza che stiamo già vivendo sarebbe un tradimento della stessa democrazia per cui si è fatta la Resistenza".

Alla manifestazione di Ravenna hanno aderito, tra gli altri, Legambiente  e Greenpeace nazionali, Italia Nostra di Ravenna, l’Associazione Naturista ravennate, l’Associazione Esposti Amianto, la Rete Nazionale Lavoro Sicuro, il Circolo Chico Mendes e il Centro Francesco Lorusso di Bologna, Faenza Eco-Logica, l’Associazione Salviamo le Api-Salviamo noi, Fridays for Future di Ravenna. Dal mondo politico c’è il sostegno di Unione Popolare, Rifondazione Comunista e diversi suoi Circoli Territoriali, Europa Verde-Verdi Emilia Romagna, Potere al Popolo, Sinistra Italiana, Ravenna in Comune, Lista Civica Ambiente e Territorio. Sul fronte sindacale l’ iniziativa riceve l’appoggio dei Cobas, dell’Usb, dell’area Le Radici del Sindacato della Cgil, nonché del Collettivo delle Lavoratrici e dei Lavoratori della GKN di Firenze. Hanno aderito anche le realtà femministe, rappresentate da Casa delle Donne, Femminile Maschile Plurale, Donne in Nero e Unione Donne Italiane, "a testimonianza di come la vertenza ecologista e quella femminista si intreccino e si individuino reciprocamente come alleate naturali nell’ impegno per costruire un futuro di rapporti liberi dalla visione patriarcale e predatoria", dicono.

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