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Cronaca

"No al blocco delle assunzioni, sì allo sblocco dei finanziamenti": la protesta dei sindacati fuori dall'ospedale

Un volantinaggio davanti all'ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna per dire no al blocco delle assunzioni, per dire no alla mancata proroga dei contratti a tempo determinato e per chiedere lo sblocco dei finanziamenti per la sanità

Martedì mattina Fp Cgil e Uil Fpl di Ravenna hanno organizzato un volantinaggio davanti all'ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna per dire no al blocco delle assunzioni, per dire no alla mancata proroga dei contratti a tempo determinato e per chiedere lo sblocco dei finanziamenti per la sanità.

Volantinaggio dei sindacati fuori dall'ospedale (foto Massimo Argnani)

"Pur apprezzando lo sforzo e l'impegno della Regione sulle politiche assunzionali, messo in campo nel 2020 e parte del 2021, riteniamo grave l'indicazione data alle aziende sanitarie di bloccare in termini generali le assunzioni in relazione alle difficoltà legate al bilancio regionale che soprattutto nella parte relativa alla sanità è in grandissima sofferenza - denunciano i sindacati - Grave perché i bisogni delle persone, a differenza delle assunzioni, non si possono fermare, e i servizi per funzionare hanno bisogno di persone che ci lavorino dentro. Oggi la garanzia del diritto alla salute passa per una serie innumerevoli di prestazioni e servizi aggiuntivi rispetto al passato. Centri vaccinali, aumento dei posti letto di terapia intensiva e dei trasporti in emergenza, aumento delle situazioni di disagio della popolazione di tutte le fasce di età, apertura di nuovi reparti Covid e recupero delle liste di attesa sono questioni a cui dare risposta e a cui è necessario provvedere aumentando le dotazioni organiche e valorizzando i professionisti. Per questo riteniamo impensabile che oggi si blocchino le assunzioni e che si lascino a casa i tempi determinati in scadenza che invece pensiamo debbano essere stabilizzati, perché giovani e preparati e perché sono una grande risorsa per la nostra sanità".

"Non accetteremo pertanto che nessun dipendente che abbia acquisito nel 2021 o che maturerà nel 2022 i requisiti per la stabilizzazione sia lasciato a casa: servono certezze adesso, aspettare il 18 gennaio come teorizza la Cisl Fp, ha lo stesso significato della frase “Adda passà ‘a nuttata!” - continuano i sindacalisti - Alla Regione chiediamo di battere i pugni sul tavolo del Ministero della Salute e dell'Economia perché stanzino le risorse necessarie, non si può infatti accettare che la “straordinaria” situazione legata alla pandemia trovi risposta dal finanziamento “ordinario” da parte dello Stato. Non vogliamo entrare nella logica del male minore da gestire quando i temi da trattare sono il diritto alla salute e una visone dei bisogni sociali ai quali la Legge di Stabilità, attualmente in discussione, non dà adeguate risposte. Rivendichiamo il diritto alla salute e il benessere delle comunità come diritto universale delle persone e tuteliamo le lavoratrici ed i lavoratori per garantirlo; se la Cisl Fp pensa di mobilitarsi tra oltre un mese, Fp Cgil e Uil Fpl ritengono lo si debba fare adesso per ottenere sin da subito risposte certe, questi non sono temi che possono essere rimandati “al domani”.

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