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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Minacce "brigatiste" contro la CMC, Matteucci: "Episodio gravissimo"

"E' un episodio gravissimo - esordisce il primo cittadino bizantino -. Tutta Ravenna è al suo fianco. Esprimo solidarietà anche a tutti i soci, alle lavoratrici e ai lavoratori di questa grande realtà produttiva ravennate che è un patrimonio del nostro paese".

Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha espresso al presidente della Cmc, Massimo Matteucci, la solidarietà della comunità ravennate dopo le minacce di stampo terroristico subìte mercoledì. "E' un episodio gravissimo - esordisce il primo cittadino bizantino -. Tutta Ravenna è al suo fianco. Esprimo solidarietà anche a tutti i soci, alle lavoratrici e ai lavoratori di questa grande realtà produttiva ravennate che è un patrimonio del nostro paese"."Le persone della mia età hanno vissuto gli anni del terrorismo: lo Stato deve essere più forte di questa minaccia criminale - aggiunge Matteucci -. La Cmc e' una grande realtà dell'economia e del lavoro, che fu scelta dal Presidente Napolitano come meta importante nel giorno della sua visita a Ravenna nel gennaio 2011".

Il primo cittadino sottolinea come Massimo Matteucci "guida questa grande realtà con passione e competenza e la Cmc e' la principale "benefattrice" del nostro territorio, con il suo sostegno economico di sponsor di attività sportive, culturali e sociali, soprattutto di quelle rivolte ai giovani e a lo loro educazione". "Le minacce contro il Presidente della Cmc devono andare a sbattere contro il muro civico della solidarietà della comunità ravennate e contro una azione adeguata degli apparati di sicurezza della Stato, argomento sul quale ho avuto una conversazione con il Prefetto Fulvio Della Rocca", conclude.

LA VISITA - Il sindaco si è quindi recato nella sede della Cmc di via Trieste. "Di fronte alle minacce terroristiche Ravenna sta con la CMC, senza se e senza ma - ha rimarcato il primo cittadino -. Mi fa molto piacere la pioggia di attestati di solidarietà a Massimo Matteucci, che ho trovato molto sereno e impegnato come sempre nel suo lavoro. A Ravenna non c’é spazio per posizioni che echeggino quelle del tipo “né con lo Stato, né con le Br”. Il mio auspicio e la mia ferma richiesta è che la manifestazione prevista per sabato, che ovviamente nulla ha a che fare con le minacce criminali di queste ore, si svolga in modo pacifico, nella assoluta legalità e nel rispetto della città e dei luoghi che saranno attraversati dal corteo".

LE INDAGINI - La Prefettura ha disposto la scorsa per il presidente della Cmc. Al momento si indaga per minacce. L'inchiesta è seguita dal procuratore reggente Sandro Ausiello di Torino.

IL VICESINDACO - Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi ha espresso "solidarietà ad un amico ma soprattutto ad un imprenditore ravennate, che, come gli imprenditori di tutta Italia, lavora ogni giorno per cercare di risollevare il Paese dalla crisi. Quello che è successo rientra in una logica antidemocratica e terroristica da condannare ad ogni costo, a maggior ragione se il bersaglio è una impresa che, con le sue maestranze, sta contribuendo alla costruzione di un’opera sulla cui scelta di realizzazione non ha ovviamente avuto alcuna voce in capitolo. Ancora di più sentita la vicinanza a Matteucci come espressione di una struttura cooperativa, che ha sempre posto i valori sociali e i riferimenti solidaristici alla base del proprio agire”.

LA PROVINCIA - Anche il presidente e il vicepresidente della Provincia di Ravenna, Claudio Casadio e Gianni Bessi, hanno espresso a Matteucci la loro solidarietà e vicinanza a tutti i lavoratori dell'azienda che rappresenta un fiore all'occhiello dell'economia del nostro territorio e dell'intero Paese. Gli amministratori della Provincia auspicano "che i responsabili di tali atti intimidatori vengono individuati e che si possa restituire tranquillità ai dirigenti e ai dipendenti delle aziende che devono poter svolgere il proprio lavoro nella più assoluta garanzia di legittimità e tutela".

CAMERA DI COMMERCIO - Anche il presidente della Camera di commercio di Ravenna, Natalino Gigante, ha manifestato "piena solidarietà a Massimo Matteucci - presidente di una grossa struttura cooperativa della nostra provincia ed esponente importante della realtà della cooperazione, che ha sempre posto i valori sociali alla base del proprio agire - per le ignobili e gravi minacce ricevute, connesse ai lavori della Tav". E auspica inoltre "il ritorno a un clima di collaborazione e di dialogo, in un momento così difficile per il nostro Paese".

CNA - Manifestazioni d'affetto anche dal presidente e dal direttore di Cna, Pierpaolo Burioli e Massimo Mazzavillani: “Matteucci – affermano Burioli e Mazzavillani - è un imprenditore che lavora quotidianamente e duramente per risollevare dalla crisi il nostro Paese. Nel condannare con forza questi atti intimidatori, auspichiamo che al più presto i responsabili vengano individuati, per restituire tranquillità ai dirigenti e ai dipendenti di un’azienda che, da sempre, contribuisce al benessere e alla coesione sociale del nostro territorio”.

CGIL - Solidarietà e vicinanza è stata esternata anche dalla Cgil di Ravenna: “Siamo di fronte a un fatto di assoluta gravità – commenta il segretario generale del sindacato, Costantino Ricci -. Dalla Cgil giunge una fermissima condanna di quanto accaduto e siamo certi che il nostro territorio e le istituzioni sapranno reagire riuscendo a isolare gli autori di queste farneticazioni”. Si è unito ai messaggi di solidarietà anche quello del consigliere provinciale dell'Udc, Gianfranco Spadoni: "Esprimo la ferma condanna per i gravi atti intimidato", manifestando "la solidarietà più sentita confidando in un ritorno a un clima sociale basato sul dialogo e il rispetto".

IL PD DI RAVENNA - “Questo ennesimo episodio di violenza - commenta il segretario provinciale del Pd, Michele de Pascale - rivolto anche a responsabili di imprese impegnate nella realizzazione della Torino-Lione, che creano lavoro e tentano così di risalire la china della crisi, è fuori da ogni contesto civile di confronto e deve ottenere ferma e chiara condanna da parte di tutti”. “A Massimo Matteucci e alle altre persone coinvolte – aggiunge de Pascale - esprimo la mia più profonda e piena solidarietà, assicurando che insieme continueremo a contrastare questi atti di prepotenza. Solo pochi giorni fa alla sede di Lugo del Pd abbiamo subito un atto intimidatorio, che rivela una pericolosa escalation di violenza. Sarebbe importante che tutti abbassassero i toni, per evitare che alcuni pesanti slogan, usati in questi anni, possano essere strumentalizzati da frange senza scrupoli, che in realtà non hanno alcun obiettivo concreto se non quello di creare tensione e paura”.

PAGANI E IDEM - Sull’episodio è intervenuto anche l’on. Alberto Pagani: “Si tratta di azioni gravi e inquietanti. La violenza non potrà fermare i cantieri per realizzare un’opera importante per lo sviluppo e l’economia nazionale. Il terrorismo non deve avere spazio: gli anticorpi nella società ci sono, sta a noi attivarli”. La senatrice del Pd, Josefa Idem, esprime prima di tutto solidarietà al collega Stefano Esposito e agli altri chiamati in causa dall’organizzazione terroristica e condanna fermamente quanto avvenuto. “I responsabili di questi atti intimidatori vanno identificati al più presto – commenta infine – per garantire la massima serenità ai lavoratori e ai loro dirigenti”.

SEL - "Le minacce di morte dei cosiddetti Nuclei Operativi Armati nei confronti del presidente di Cmc Matteucci e di altri esponenti pubblici e privati impegnati su diversi fronti intorno alla questione della Tav in Val di Susa, sono assolutamente da condannare e bene ha fatto il Movimento No Tav - autore di una lotta argomentata, popolare e non violenta contro il progetto che va avanti da venti anni - a prendere immediatamente le distanze - afferma Giovanni Paglia, deputato ravennate di Sel -. Esprimo quindi la massima solidarietà al presidente Matteucci e ai lavoratori e alle lavoratrici della Cmc - argomenta Paglia - di fronte al delirio delle minacce di morte e di ogni tipo di violenza, mentre permane il dissenso mio e di Sel nei confronti di una grande opera fuori dalla storia; questo dissenso continueremo ad esprimerlo con la forza delle idee alternative e delle manifestazioni civili - conclude il deputato di Sel - affinché la ragionevolezza e il confronto tra idee differenti produca risultati positivi per le comunità interessate.

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