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Cronaca

Non solo "topi di biblioteca": alla Classense si studia coccolando gattini - FOTO

Byron, Teresa e Obama: sono i tre gatti che vivono all'interno della biblioteca e che tengono compagnia a lettori e studenti facendosi coccolare. "È una sorta di pet therapy, i lettori sono entusiasti"

Se di "topi di biblioteca" ce ne sono sempre meno, la colpa potrebbe essere dei loro nemici numero uno: i "gatti da biblioteca". È il caso della biblioteca Classense, che dal 2009 ospita un'intera colonia felina. "I cuccioli furono trovati dagli stessi lettori otto anni fa, nel cantiere aperto per la ristrutturazione di alcune sale - racconta Nicola Buzzi, uno dei bibliotecari - Qualcuno passando li sentii miagolare: erano piccolissimi, senza madre e con gli occhi ancora chiusi. L'allora direttrice Claudia Giuliani, insieme a un'altra bibliotecaria, decisero di adottarli. Da quel giorno non se ne sono più andati".

Ai mici sono stati dati nomi importanti: c'è Byron, come il poeta inglese che soggiornò a Ravenna; Teresa, come la ravennate amata dal poeta; Obama, come il primo presidente nero degli Stati Uniti; e fino a un anno fa c'era anche Dewey, come l'inventore della classificazione decimale usata in tutte le biblioteche del mondo. "Dewey era uno scorbutico, il più "gatto" di tutti - continua Nicola - Teresa invece è la più nobile: sta sempre al secondo piano, quando scende lo fa solo per farsi le unghie sui divanetti. Byron invece fino a poco tempo fa era l'idolo delle ragazzine: stava tutto il giorno sul divanetto davanti alla porta d'ingresso, faceva da portinaio. Poi deve aver subito un trauma, perchè ora non esce più dagli uffici".

Durante il giorno, i gatti gironzolano nelle sale della biblioteca in cerca di coccole, passeggiando tra i tavoli dove i ragazzi sono intenti a studiare o accucciandosi sui divani in cui i lettori sono soliti soffermarsi per leggere. Di notte, invece, riposano in un "ricovero" costruito apposta per loro vicino al chiostro, mentre durante la bella stagione si godono il giardino della biblioteca. "Ci sono stati rari casi di lamentele da parte dei lettori, soprattutto persone allergiche, ma ci sono stanze apposite in cui ai gatti non è permesso entrare. Le difficoltà maggiori ci sono quando entra in biblioteca qualcuno con un cane al guinzaglio: difficoltà per i cani naturalmente, i gatti sanno difendersi fin troppo bene!", racconta ironico Nicola.

Non è raro vedere i gatti accoccolati sulle gambe di qualche lettore o sul tavolo di fianco al computer di qualche studente. "All'inizio quando non li trovavamo ci spaventavamo, poi scoprivamo che stavano facendo compagnia ai ragazzi, ora ci siamo abituati a questa situazione - continua Nicola - La cosa più bella è vedere quando arriva una scolaresca: noi spieghiamo loro la storia della biblioteca e dei libri rari che sono consevati al suo interno. Loro fingono di ascoltare ma hanno già gli occhi puntati sui gatti, e appena gli diamo il "via" corrono ad accarezzarli".

Molte persone vengono qui perchè vedere questi animali in un ambiente tranquillo come quello di una biblioteca trasmette loro un senso di "calore" e di serenità. "La nostra biblioteca è una sorta di "pet therapy", soprattutto per le persone sole che magari non hanno la possibilità di ospitare in casa un animale. Sono tantissimi i lettori che ci ringraziano per avere accolto questi gatti tra di noi e che fanno donazioni per contribuire al loro sostanziamento. Più volte ci sono arrivate richieste d'adozione, ma su questo siamo categorici: i gatti resteranno sempre nella Classense".

I gatti della biblioteca Classense

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