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Cronaca

Nuova vita alle colonne storiche di piazza del Popolo

Gli interventi di restauro riguarderanno principalmente le parti in marmo e granito di colonne e statue, oltre ai basamenti di queste ultime

Sono stati approvati in giunta gli interventi di restauro e consolidamento delle colonne storiche di Piazza del Popolo, resisi necessari dalle aggressioni di alghe, licheni, smog, guano e agenti atmosferici. Si interverrà anche su precedenti azioni di restauro avvenute negli anni '90 in presenza di distacchi e fenditure che possono favorire la proliferazione di attacco biologivo, vegetazione e sporcizia. Gli interventi di restauro riguarderanno principalmente le parti in marmo e granito di colonne e statue di San Vitale e Sant'Apollinare, oltre ai basamenti di queste ultime; in buone condizione invece gli elementi in bronzo dei due manufatti. Gli interventi comprendono, tra gli altri, la pulizia delle superfici, alcune stuccature, un trattamento antivegetativo e la realizzazione di nuove coperture a protezione dei piani orizzontali del basamento. Il totale di spesa per l’intero intervento di restauro e consolidamento delle colonne è di 48mila euro e i lavori verranno avviati nel prossimo autunno.

Cenni storici

Le due colonne furono erette dai veneziani nel 1483 con basamento e gradoni scolpiti da Pietro Lombardo (padre di Tullio autore della famosa statua del Guidarello). I bassorilievi dei gradoni recano disegni ornamentali, di cui particolarmente fini sono quelli del gradone centrale e i dodici segni dello zodiaco in quello superiore della colonna nord. Nel riquadro che si trova sotto la data di questa colonna (1483), è riprodotto il colosso di “Ercole Orario”, chiamato dal Popolo “Conchincollo”. Era una grande statua che si trova presso la basilica romana di Ercole. Rappresentava il semidio in ginocchio che sosteneva sul capo un quadrante sotto forma di semisfera incavata sopra la quale era lo stilo da cui si dipartivano le linee orarie. Nel 1591 la statua crollò a causa di un terremoto. Alcuni marmi del basamento furono utilizzati per la base della colonna che ora si trova in piazza d’Aquila, mentre la statua fu donata ad architetti i cui eredi la disfecero per altri usi.

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