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Nutrie, Coldiretti Ravenna: "E' emergenza, in 10 anni danni per oltre 300mila euro"

In tutta la provincia – ricorda Coldiretti citando gli importi relativi ai danni lordi accertati dall’ente di piazza Caduti dal 2003 al 2014 - quelli da fauna selvatica ammontano in totale ad oltre 4 milioni di euro, di questi oltre 300.000 sono imputabili alle sole nutrie

Coldiretti porta alla Regione l'emergenza nutrie in città. "La situazione è fuori controllo - è il grido d'allarme dell'associazione -. Anche nel Ravennate molto alta la concentrazione in proporzione agli abitanti". I cambiamenti climatici, con temperature a lungo miti anche nei mesi invernali, ha infatti favorito il propagarsi del ‘simil ratto’. Le nutrie, cresciute di numero, si sono spinte ben oltre le campagne, dove da anni continuano a devastare campi e colture di pregio.

"Nel mirino dei mammiferi roditori - segnala Coldiretti - non solo le sponde di fiumi e canali, sempre più indebolite e rese colabrodo, ma anche oasi ambientali, come Punta Alberete e persino le aree verdi di siti Unesco, come il parco del Mausoleo di Teodorico o, ancora, i giardini della Rocca Brancaleone". Nei giorni scorsi il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pavia ha diffuso alcuni dati relativi alla presenza di questo roditore nelle aree di pianura. E i numeri sono impressionanti. In Lombardia si conta una nutria ogni 10 persone, con il record negativo di Lodi e Mantova dove si scende ad un esemplare ogni due abitanti. Secondo questa ricerca bisognerebbe riuscire a eliminare più di un milione e 400 mila esemplari per risolvere il problema.

“A Ravenna non è ancora stato compiuto uno studio simile – commenta il Direttore Coldiretti Walter Luchetta - ma le aree di pianura e collina della nostra provincia si trovano in situazioni assolutamente analoghe a quelle lombarde”. In pratica, dunque, anche in provincia il rapporto nutrie/abitanti sarebbe di fatto in linea con quello da ‘bollino rosso. Il problema è grave perché ormai ci troviamo di fronte ad una invasione incontrollata con la nutria che sta creando seri danni in tutto il territorio, mettendo a rischio, come già è accaduto, la tenuta degli argini e le nostre colture d’eccellenza. Per non parlare poi delle profonde buche che i roditori scavano nei campi in prossimità degli argini, con il concreto rischio di ribaltamento dei trattori e dei mezzi agricoli al lavoro”.

Di tutto ciò sono ben consapevoli i sindaci dei Comuni della provincia che proprio per bloccare l’invasione e al fine di eradicare la specie avevano predisposto apposite ordinanze che ne consentivano la caccia, ordinanze poi ‘congelate’ nell’attesa della riforma della legge 157 sulla gestione della fauna selvatica e della caccia in capo alla Regione. E proprio alla Regione si rivolge ora l’appello di Coldiretti: “Le possibili piogge e nevicate invernali potrebbero ingrossare rapidamente i corsi d’acqua mettendo a nudo le criticità di argini indeboliti proprio dalle gallerie scavate dalle nutrie, per questo – sottolinea Luchetta – occorre rispondere con fatti concreti e in tempi ristretti ad un’emergenza che è ormai sotto gli occhi di tutti”.

A tal fine, davanti ad un’invasione che presenta numeri enormi rispetto alle risorse attualmente disponibili e ad una normativa nazionale e regionale che ancora non fa chiarezza sulla libertà di azione legata ai progetti di intervento degli enti locali, Coldiretti auspica che “si velocizzi l’iter per l’attuazione dei piani di controllo di questa specie non autoctona e che si stanzino al riguardo ulteriori, adeguate risorse. Per riportare l’ambiente delle nostre campagne al suo equilibrio naturale – conclude il Direttore – Coldiretti Ravenna è pronta a fare la propria parte e a fornire la collaborazione necessaria per mettere a punto le misure più efficaci previste dalla normativa”. In tutta la provincia – ricorda Coldiretti citando gli importi relativi ai danni lordi accertati dall’ente di piazza Caduti dal 2003 al 2014 - quelli da fauna selvatica ammontano in totale ad oltre 4 milioni di euro, di questi oltre 300.000 sono imputabili alle sole nutrie.

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