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Cronaca

Omaggio a Zaccagnini: Pala De Andrè in fermento per l'arrivo di Sergio Mattarella

E' tutto pronto per ricevere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia in ricordo di Benigno Zaccagnini nel trentesimo anniversario della sua morte

Il Pala De Andrè ha iniziato a riempirsi presto martedì mattina: è tutto pronto per ricevere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia in ricordo di Benigno Zaccagnini nel trentesimo anniversario della sua morte. L’evento si svolge al Pala De Andrè alla presenza, tra gli altri, di oltre 1.200 studenti, e vede la partecipazione del coro Libere Note delle scuole primarie Pascoli e Mordani dell’istituto comprensivo Novello, diretto da Catia Gori.

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La cerimonia inizia alle 11 con i saluti istituzionali del sindaco Michele de Pascale. Segue l’intervento del professor Guido Formigoni, docente di Storia contemporanea dell’Università Iulm, che traccia un profilo storico-biografico di Benigno Zaccagnini. Viene proiettata inoltre una sintesi del documentario sulla vita di Zaccagnini prodotto da Rai cultura, la cui versione integrale andrà in onda lunedì sera su Rai Storia, alle 21.10.

"Ho ben presente il momento in cui ho invitato personalmente il Presidente alla cerimonia e ho intravisto nei suoi occhi la commozione e l’affetto verso Zaccagnini, ma anche verso la nostra città - commenta il sindaco de Pascale - Per Ravenna, città dall’altissimo senso civico, protagonista della scelta repubblicana, accogliere il Presidente della Repubblica in sé e per sé rappresenta una grande giornata di festa. Il regalo immenso che il Presidente Mattarella ci ha fatto nel venire a ricordare insieme a noi Benigno Zaccagnini, è un ulteriore motivo di orgoglio. Grazie Presidente!".

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"La sua lezione è ancora feconda, su molti fronti - è l'intervento del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, al Corriere della Sera - Il senso dello Stato, i valori della democrazia repubblicana. La consapevolezza di dover unire le forze democratiche davanti alla minaccia del nazifascismo, come fece durante la Resistenza da partigiano cattolico, militando nella brigata Garibaldi insieme al comunista Arrigo Boldrini, il leggendario comandante Bulow. Il richiamo alla Carta Costituzionale, Zac era stato Costituente, intesa non solo come organizzazione dello Stato, quanto piuttosto come un programma vivo, politico e valoriale, da mettere in pratica. Il richiamo alla Carta Costituzionale, Zac era stato Costituente, intesa non solo come organizzazione dello Stato, quanto piuttosto come un programma vivo, politico e valoriale, da mettere in pratica. Il principio della laicità delle istituzioni come bussola, perché come amava ripetere, lui che nutriva una spiritualità autentica e mai esibita, i cristiani sono in politica «a causa della fede, ma non in nome della fede». Ho letto sul Corriere, in questi giorni, autorevoli opinioni su una presunta irrilevanza dei cattolici democratici. Non credo sia così. Tanti di quei “ragazzi di Zac” oggi sono militanti e dirigenti del Pd, e ogni giorno contribuiscono a scriverne l’identità e le politiche. In una forza plurale, che invera le tradizioni precedenti in un pensiero nuovo, all’altezza delle domande inedite del nostro tempo".

"Anche noi abbiamo accolto con molto interesse e grande soddisfazione l'invito del Sindaco di Ravenna  a onorare il Presidente della Repubblica Sergio Matarella celebrando il trentennale della morte di Zaccagnini - commenta Charles Tchameni Tchienga, Presidente de "Il Terzo Mondo Onlus" - Viva l`interazione, viva Ravenna".

Foto Massimo Argnani

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