Omaggio ai "56 martiri" di Madonna dell'Albero, trucidati dai nazisti 71 anni fa
Domenica mattina, con una cerimonia pubblica, è stato reso omaggio alle 56 vittime della strage di Madonna dell’Albero compiuta dai nazisti il 27 novembre del 1944. Le vittime, come racconta la storia di uno degli eccidi più efferati perpetrati nel nostro territorio
Domenica mattina, con una cerimonia pubblica, è stato reso omaggio alle 56 vittime della strage di Madonna dell’Albero compiuta dai nazisti il 27 novembre del 1944. Le vittime, come racconta la storia di uno degli eccidi più efferati perpetrati nel nostro territorio, furono prese nelle case di via Nuova (oggi via 56 Martiri) e radunate in un vicino capanno di canne dove, dall’esterno, vennero mitragliate a morte e poi nascoste sotto il letame.
Vi fu un unico superstite, che riuscì a scampare al massacro rifugiandosi in una botte incassata nel terreno. Alle 10 il corteo preceduto dal Gonfalone della città e con l’accompagnamento della banda è partito dal Bronson (ex circolo Endas) di Madonna dell’Albero e ha raggiunto prima la parrocchia di Madonna dell’Albero, in via Cella 99, per l’omaggio alla lapide di don Domenico Turci. Don Turci, il 17 novembre 1944, vigilia del suo trentesimo compleanno, venne sorpreso da una pattuglia tedesca mentre segnalava la presenza di mine con ramoscelli. Il religioso venne arrestato e condotto al comando tedesco di Ravenna.
Da allora di lui non si è saputo più nulla e nemmeno il suo corpo è mai stato ritrovato. Il corteo ha infine raggiunto il Sacrario dei Martiri, in via 56 Martiri, per la deposizione di corone in memoria delle 56 vittime della barbarie nazista.
Dopo il saluto di Antonio Mellini, Presidente del consiglio territoriale Ravenna Sud, è intervenuto per il discorso commemorativo il sindaco Fabrizio Matteucci. Nel suo intervento il Sindaco voluto anche ricordare Enrico Liverani scomparso una settimana fa. I partecipanti hanno reso omaggio al giovane Assessore con un minuto di silenzio. Omaggio al quale si è associata la Banda cittadina che, a sua volta, ha intonato il silenzio.