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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Ballestri, la Procura vuole il 'fine pena mai': chiesto l'ergastolo e l'isolamento in carcere

Come due giorni fa anche stavolta Cagnoni non era presente in aula. La rappresentante dell'accusa ha parlato per circa due ore

Ergastolo: è questa la pena richiesta dalla Procura della Repubblica nei confronti di Matteo Cagnoni, il dermatologo ravennate accusato dell'omicidio della moglie Giulia Ballestri, avvenuto il 16 settembre 2016. Una richiesta di pena tanto dura (il massimo previsto dall'ordinamento italiano) quanto scontata. Ad essa indirizzava tutta la ricostruzione della pubblica accusa, che si è dipanata in ben 27 udienze in Corte d'Assise. Diverse le aggravanti che il pm Cristina D'Aniello ha voluto aggiungere al reato già grave di omicidio volontario: la premeditazione anzitutto, ma anche la "crudeltà". Per questo il pm, oltre all'ergastolo, ha formulato la richiesta che nel primo anno di detenzione Cagnoni sia sottoposto al regime più duro dell'isolamento diurno. 

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Processo Cagnoni: il pm chiede l'ergastolo (foto Massimo Argnani)

Come due giorni fa anche stavolta Cagnoni non era presente in aula. La rappresentante dell'accusa ha parlato per circa due ore, dopo una requisitoria-fiume che si era tenuta martedì scorso. Al termine delle ultime ricostruzioni, di fronte al collegio dei giudici togati e popolari, ha quindi chiesto il "fine pena mai" per Matteo Cagnoni. La morte avvenne nella maestosa villa disabitata della famiglia Cagnoni in via Padre Genocchi. Per la Procura Cagnoni utilizzò un bastone per porre fine alla vita della moglie, per la quale - sempre secondo l'accusa - aveva un'ossessione, in particolare non accettando gli effetti sulla sua immagine sociale che avrebbe portato la separazione. Dopo il pm hanno preso la parola le parti civili.

> IL VIDEO: Le parole del pm: chiesto l'ergastolo, la "crudeltà" e l'isolamento in carcere 

Le intercettazioni telefoniche

Nelle ultime battute della requisitoria, il pubblico ministero Cristina D'Aniello si è soffermata a lungo a parlare delle telefonate, sottolineando come la difesa non abbia mai chiesto alcuna trascrizione telefonica, e il motivo secondo l'accusa è che "non c'è una sola conversazione tra familiari e persone vicine all'imputato in cui qualcuno dice “Matteo è innocente”, “Stiamo soffrendo un'ingiustizia”, né tantomeno “Povera Giulia, poveri Ballestri”: le conversazioni sono tutte o neutre, o in tono accusatorio. Non si chiede mai “Cos'è successo?”, ma si cerca già di approfondire il motivo di quanto accaduto: “Cos'è stato, un eccesso di rabbia?” chiede il fratello di Matteo, Stefano, al padre Mario lunedì mattina, poche ore dopo il fermo di Matteo. “Eh si, ma noi dobbiamo dire... si dice che non è vero, che è stato qualcun altro da fuori”. “Le cose si facilitano pagando, non scappando. Siamo gli ultimi di una serie buona, noi sì, poi ci sono delle devianze”, dice poi il padre Mario al fratello Giorgio (zio di Matteo), lui risponde “questi sono episodi di pazzia”". Ma non solo: il padre di Cagnoni insieme alla moglie Vanna Costa e al figlio Stefano il 4 ottobre va a trovare Matteo in carcere, dopodichè chiama un'amica che gli chiede come ha trovato il figlio: “Vederlo così ci ha lasciati stupiti tutti e tre”.

Processo Cagnoni, la requisitoria del Pm (foto Massimo Argnani)

“Così come, felice?”, domanda l'amica. “No, tranquillo... Io direi che l'unica cosa è... come se giustizia è stata fatta, lo giustifico solo con un pensiero di questo genere, che giustizia è fatta”. "Giulia è stata uccisa e massacrata, il figlio Matteo è in carcere e il padre dice “E' tranquillo, come se giustizia è fatta” - insiste il pm - Capiamo tutti quale sia la giustizia che Cagnoni pensa di aver fatto e il padre, che ben conosce suo figlio, lo capisce meglio di tutti". Così come non si spiega il messaggio che il fratello Stefano invia a un'amica, in cui scrive "Mio fratello è l'omicida di Ravenna". Il pubblico ministero torna poi su alcune frasi intercorse nella telefonata tra la madre di Cagnoni e l'amica Adriana (che negò di riconoscere la sua voce in aula, salvo poi ritrattare dopo la trasmissione degli atti per falsa testimonianza) "Diciamo che l'ha fatta grossa, ma ha avuto un trauma talmente grosso lui per la distruzione della sua famiglia che non ci ha visto più. L'hanno pagata tutti e due”, dice la madre all'amica. "La colpa, insomma, è di Giulia - ironizza tristemente il pm - "Si vede che a volte gli ormoni fanno brutti scherzi", continua la madre dell'imputato, "non ci voleva quegli errori, delle donne giovani con un marito bravo e buono andare a commettere degli errori per rovinare tutto. Ha avuto un frullo e gli è girata la testa”: quella testa andava spaccata, ed è quello che ha fatto il figlio".

Le impronte insanguinate

Le impronte, considerate la "prova regina" di questo processo: "L'ordinanza del tribunale di Bologna parla dell'impronta come “il suggello della responsabilità di Cagnoni" - spiega il pm - Le ormai celebri "palmare muro" e "palmare frigo" per la Polizia scientifica sono impronte utili e vengono trovate un numero di minuzie compatibili altamente sufficiente a poter dire senza ombra di dubbio “Sono di Cagnoni”; sono definite “estremamente nitide” - insiste il pubblico ministero, cercando così di sfatare ogni dubbio sull'oggettività della dattiloscopia; dubbi tirati in ballo dal consulente della difesa durante una delle ultime udienze. “In Italia in 120 anni di dattiloscopia non c'è mai stato un errore sull'attribuzione di un'impronta”: questa, quindi, sarebbe la prima volta. 

Il seguito nel pomeriggio

La prima udienza - Cagnoni in aula. La difesa: "Il processo va spostato da Ravenna"

La seconda udienza - Ammesse tutte le prove. Accusa e difesa chiedono oltre 200 testimoni

La terza udienza - Parla la migliore amica: "Matteo sempre più ossessivo, avevo paura per lei"

La quarta udienza - L'amante di Giulia: "Le diceva che presto l'avrebbe lasciata libera"

La quinta udienza - L'amico di Giulia: "Il marito le diceva 'Ti distruggo'"

La sesta udienza - Il dermatologo ha un malore durante il video del ritrovamento del cadavere

La settima udienza - Frase shock della madre di Cagnoni: "Matteo l'ha fatta grossa"

L'ottava udienza - Caos in aula al processo: Cagnoni offende la madre di Giulia, il fratello reagisce - IL VIDEO

La nona udienza - L'agente di Polizia amico di Cagnoni: "Tradì Giulia, diceva che le donne dovevano stare in casa"

La decima udienza - Cagnoni cedette al fratello ville e studi milionari per una cifra irrisoria: perchè?

L'undicesima udienza - "La madre di Cagnoni disse che Giulia era stata uccisa, ma ancora non poteva saperlo"

La dodicesima udienza - Colpi di scena: la madre non si presenta, l'amica nega la telefonata registrata - Il padre: "Mio figlio era tranquillo, come se 'giustizia fosse stata fatta'"

La tredicesima udienza - Sms shock di Stefano Cagnoni: "Mio fratello è l'assassino di Ravenna"

La quattordicesima udienza - Lo psicoterapeuta: "Giulia acquisiva autonomia, Matteo bloccò la terapia"

La quindicesima udienza - "Quel bastone non fu preso nella villa del delitto". La prova della premeditazione?

Il maltempo fa slittare la sedicesima udienza: la Corte respinge la richiesta per i domiciliari

La sedicesima udienza - Sul bastone il Dna di Cagnoni: ma sotto le unghie di Giulia quello di un altro

La diciassettesima udienza - Aggressione inaudita durata 40 minuti. Le impronte insanguinate? "Sono di Cagnoni"

La diciottesima udienza (mattina) - E' il giorno di Cagnoni: "Io innocente, non sono così cretino da lasciare questi indizi"

La diciottesima udienza (pomeriggio) -Cagnoni: "Chi ha ucciso Giulia è un mostro, ma quel mostro non sono io"

La diciannovesima udienza - Cagnoni si contraddice: e nella villa del delitto 'spunta' un'altra porta aperta

È 'Cagnoni show' per Selvaggia Lucarelli: "File di curiosi come a un concerto di Vasco"

La ventesima udienza (mattina) - Parlano gli amici di Matteo: "Contro di lui accanimento giudiziario e mediatico"

La ventesima udienza (pomeriggio) - Cagnoni: "Ero in aeroporto per comprare un orologio". La Procura indaga: "Quel negozio non esiste"

La ventunesima udienza - Cagnoni riprende la parola: "Io e la mia 'Bocca di rosa': voglio chiarire..."

La ventiduesima udienza - La difesa getta ombre sulle impronte: "Sono di Cagnoni? Impossibile dirlo"

La ventitreesima udienza - L'amica "ci ripensa", l'auto resta un 'mistero': Cagnoni tornò sul luogo dell'omicidio?

La ventiquattresima udienza - Cagnoni: "In carcere sono ai piedi di Cristo". L'accusa: "Ai piedi di Cristo ci si pente"

La requisitoria del Pm - Sangue dal ballatoio alla cantina, bastone e impronte: tutte le prove che per il pm inchiodano Cagnoni

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