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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Qui parlo per Giulia, la donna massacrata... ": i Ballestri chiedono oltre 4 milioni di risarcimento

"Oggi qui prendo la parola per Giulia. Una Giulia che non conoscevo e che ho conosciuto attraverso quella faccia sbriciolata contro il muro"

Due ore intensissime, dopo la lunga requisitoria del pubblico ministero terminata con la richiesta di ergastolo e isolamento per un anno, nelle quali l'avvocato della famiglia Ballestri Giovanni Scudellari ha concentrato - con magistrale capacità di sintesi, ma anche con una teatralità superba e un'immedesimazione di volta in volta nei panni della vittima e del suo carnefice - otto mesi di processo. Scudellari rappresenta i genitori di Giulia, il fratello Guido e i tre figli, ora affidati a Guido, per i quali parte subito con le richieste di risarcimento: un milione di euro per ogni figlio, 500mila euro per ogni genitore e 150mila euro per il fratello. In totale, 4 milioni e 150mila euro, oltre alla richiesta di sequestro conservativo dei beni di proprietà dell'imputato.

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Processo Cagnoni: il pm chiede l'ergastolo (foto Massimo Argnani)

"Cosa dovrei dirvi che gia non sapete? Di cosa devo convincervi? La migliore arringa, qui, è stata il processo - attacca Scudellari - Oggi qui prendo la parola per Giulia. Una Giulia che non conoscevo e che ho conosciuto attraverso quella faccia sbriciolata contro il muro. E' quella la mia Giulia, e io faccio i conti con quella Giulia e voglio fare i conti con chi le ha ridotto la faccia in quel modo". Il legale della famiglia Ballestri si sofferma un istante sull'ipotesi portata avanti fermamente dalla difesa dell'imputato, quella che vedrebbe Giulia uccisa da un ladro entrato nella casa per rubare e trovatosi "disturbato" dalla donna. "Un ladro che uccide una persona, ma che non apre neanche un cassetto in cerca di refurtiva - ironizza Scudellari - Un ladro che non tocca i quadri costosi, ma se ne va lasciando tutto al suo posto. Non prima, però, di aver massacrato e spogliato Giulia e aver tentato di ripulire la villa. Un ladro, guarda caso, tirato subito in ballo dalla madre di Cagnoni quella domenica sera, quando ancora il figlio non era stato fermato, quando ancora non era stato ritrovato il cadavere, e lo stesso ladro oggetto dell'alibi della difesa portato avanti fino alla fine". 

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Troppe cose, per il legale, portano a indicare Cagnoni come l'unico possibile assassino di Giulia: "Bugie, incongruenze, oggetti impacchettati e spariti, viaggi improbabili di domenica sera dall'avvocato a Bologna, "tragedie" che ancora non potevano essere note ma in realtà già comunicate ad amiche e segretarie". Quella dell'imputato, per Scudellari, è "una fredda e calcolata malvagità. Per cosa? Per "l'onore disonorato. Per 10 anni Giulia ha sempre fatto la mamma e “onorato il marito” - spiega Scudellari - Ma cosa significa "onorato" per Cagnoni? “Sii bella e stai zitta. Stai in casa a fare la mamma e alle cene con gli amici sii sorridente”. Dopo dieci anni, però, Giulia si rende conto di aver bisogno di spazio, di volere un po' di libertà". Secondo l'avvocato, infatti, a fare "saltare il banco" non sarebbe stata - almeno non esclusivamente - la relazione extra-coniugale che la moglie aveva intrapreso con Stefano Bezzi: a fare "esplodere la miccia" sarebbe stato l'aver capito, da parte di Cagnoni, di aver perso la moglie, che aveva deciso di distaccarsi da lui. E su quei cuscini l'avvocato conclude, infervorandosi, il suo discorso: "L'imputato si permette di dire che il sangue di Giulia trovato sui cuscini sarebbe conseguenza di un rapporto sessuale consumato dalla moglie con il secondo amante: non può farlo, non può dare a Giulia della poco di buono, e non può farlo per i suoi figli. Io chiedo la condanna non del loro babbo, ma del mostro che ha massacrato la loro mamma", conclude Scudellari associandosi alle richieste del pubblico ministero.

Le altre parti civili

Il turno è passato poi alle altre parti civili. L'avvocato del Comune Enrico Baldrati ha chiesto un risarcimento di 50mila euro, mentre 70mila euro ha richiesto l'avvocato Cristina Magnani di Linea Rosa. La richiesta di risarcimento da parte dell'avvocato dell'Unione donne in Italia Sonia Lama è parti a 60mila euro, infine 25mila sono gli euro richiesti dall'avvocato Antonella Monteleone di Dalla parte dei minori.

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