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Cronaca

Delitto di Ilenia Fabbri: la 'vendita della moto' era in codice l'omicidio. E spunta il promemoria 'valigia, buco e chiavi'

Seconda udienza del processo in Corte d'Assise per l'omicidio della 46enne Ilenia Fabbri, uccisa il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di via Corbara a Faenza

La perizia psichiatrica chiesta dalla difesa nei confronti dell'imputato Pierluigi Barbieri resta sospesa: la Corte, presieduta dal giudice Michele Leoni (a latere la collega togata Antonella Guidomei), si è infatti riservata di decidere sull'ammissibilità o meno della richiesta all'esito della fase dibattimentale. In sostanza, prima verranno sentiti i vari testimoni, poi si deciderà se ammettere o meno la richiesta di perizia. E' stato poi disposto il sequestro conservativo di tutti i beni mobili e immobili sia di Barbieri che di Claudio Nanni richiesto dall'avvocato di Arianna Nanni Veronica Valeriani.

Si è aperta così giovedì mattina in Tribunale a Ravenna la seconda udienza del processo in Corte d'Assise per l'omicidio della 46enne Ilenia Fabbri, uccisa il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di via Corbara a Faenza, per il quale sono imputati con l'accusa di concorso in omicidio pluriaggravato l'ex marito Claudio Nanni, 54enne inquadrato quale mandante del delitto, e il sicario reo confesso Pierluigi Barbieri, alias 'lo Zingaro', 53enne originario di Cervia ma domiciliato nel Reggiano.

Seconda udienza del processo per l'omicidio di Ilenia Fabbri (foto M.Argnani)

Il ritrovamento del cadavere

Il primo teste dell'accusa, interrogato dai Pm Angela Scorza e Daniele Barberini, è il dirigente della squadra mobile di Ravenna Claudio Cagnini, che ha coordinato le indagini dell'omicidio e che dal banco dei testimoni ricostruisce il ritrovamento del cadavere e lo svilippo delle indagini. Spiega come a lanciare l'allarme sia stata la figlia di Ilenia e Claudio Nanni, Arianna, che la mattina di quel tragico 6 febbraio mentre si reca verso Lecco insieme al padre per acquistare un auto chiama il 112 dopo essere stata avvisata dalla fidanzata che in casa, dove la ragazza è rimasta insieme a Ilenia, c'è un "ladro". “Nanni durante la chiamata ha un tracollo psicologico totale, è spaventatissimo, piagnucola, la figlia gestisce da sola tutta l’emergenza. Nanni dice alla figlia, riferendosi alla fidanzata rimasta nell'abitazione dove sta avvenendo l'omicidio, di "non farla uscire (dalla camera dove si è chiusa spaventata, ndr), lasciali in pace" - spiega Cagnini - Non aumenta la velocità dell’auto, nonostante Arianna per ben 10 volte lo richiami dicendogli di andare più veloce, e per fare 14 km tra il casello di Imola e quello di Faenza ci mette 7.51 minuti a una velocità media di 110 km/h, una velocità non consona all’emergenza". Una chiamata che, per il pm Scorza, rappresenta "quasi un'ammissione diretta" della colpevolezza di Nanni. Padre e figlia finalmente arrivano in via Corbara, Arianna scende dall’auto, corre in casa e vede la madre sgozzata, mentre il padre resta impassibile dentro l’auto.

Cagnini spiega che i poliziotti intervenuti sul luogo dell'omicidio trovano il cadavere della donna sgozzato sul pavimento, senza segni d'effrazione nell'abitazione o di furto ma con macchie di sangue in varie parti della casa. Chi è entrato, insomma, aveva le chiavi e non voleva svaligiare l'abitazione. Il corpo aveva anche contusioni alla testa ed ecchimosi al collo compatibili con un tentativo di strangolamento e colpi dati con un corpo contundente. La fidanzata della figlia spiega di aver intravisto dalla porta un "armadio d'uomo" coi capelli rasati correre giù per le scale correndo dietro a Ilenia.

La svolta delle indagini

La svolta delle indagini, spiega Cagnini, arriva dal telefono di Nanni, nel quale si cerca una persona in contatto con lui. E' qui che trovano i messaggi scambiati con Barbieri. In uno del 10 dicembre 2020, Nanni spiega a Barbieri di essere in quarantena e dice "Una volta che esco facciamo tutte le cose che bisogna fare". Nel passato di Barbieri ci sono vari precedenti, tra i quali una spedizione punitiva a Predappio per la quale era uscito dal carcere il 10 agosto 2020. Nanni e Barbieri si incontrano più volte nei pressi dell'officina di Nanni a gennaio. Da lì il passo è breve: la Polizia scopre l’auto che guida Barbieri e vari passaggi della stessa nella zona dell’omicidio, tra i quali due a gennaio e quello del 6 febbraio poco prima dell’omicidio, durante il quale girovaga proprio nei pressi di via Corbara. Le telecamere inquadrano poi un uomo compatibile con Barbieri che a piedi si dirige verso il teatro dell’omicidio.

La buca, l'acido e gli altri tentativi di uccidere Ilenia

Il teste spiega di aver rinvenuto, dopo essere stati indirizzati da Barbieri durante il suo interrogatorio - grazie anche a un precisissimo disegno fatto dall'imputato - la buca sotto al pilone ferroviario a poca distanza da via Corbara dove avrebbe dovuto essere sepolta Ilenia dentro a un trolley; trolley trovato nell’officina di Nanni con dentro una vanga e vicino due taniche di acido. Barbieri ha infatti spiegato che il piano era quello di uccidere Ilenia strangolandola, poi metterla nel trolley, portarla alla buca e seppellirla dopo averla sfigurata con l'acido per rendere il cadavere irriconoscibile. E qui c'è un "documento di straordinaria importanza", secondo Cagnini: "Nel telefono di Nanni tra i promemoria ce n’era uno del 10 ottobre 2020 con scritto "valigia, buco, chiavi". Il giorno prima Nanni e Barbieri si erano incontrati e già in quei giorni per noi c’era stato un tentativo di uccidere Ilenia". La tecnica dell’acquisto dell’auto per fare uscire la figlia dalla casa, e quindi lasciare i chiavistelli aperti, sarebbe quindi già stata messa in atto tempo prima, il 30 ottobre 2020, ma evidentemente il tentativo era fallito. I due programmavano il delitto tramite messaggi in codice: “Ho delle novità sulla moto”, scriveva Nanni a Barbieri. “La vendita della moto la dobbiamo fare tra l’1 e il 5 febbraio”. Ma non c'era alcuna moto da vendere: la vendita di cui parlavano era l’omicidio, e la moto era Ilenia. Già il 7 febbraio 2019 (quasi due anni esatti prima dell’omicidio) Ilenia aveva denunciato un furto in casa, nel quale era stato rubato poco o nulla, nel quale la donna aveva manifestato timori nei confronti del marito, avendo paura che egli avesse ancora le chiavi dell'abitazione. Nanni, inoltre, aveva acquistato una pistola mai registrata, per la quale è stato denunciato.

Gli altri testimoni

Dopo Cagnini sono stati sentiti tre agenti di Polizia della Questura di Faenza - Giuseppe Valle, Francesco Milazzo e Marco Menghetti - intervenuti sul luogo del delitto quella mattina, che hanno ricostruito brevemente il ritrovamento del cadavere e l'arrivo sul posto della figlia Arianna e di Claudio Nanni. "Nanni stava zitto e seduto sul marciapiede" mentre Arianna scopriva il cadavere, ha spiegato uno degli agenti risponendo a una domanda del presidente della Corte.

Infine sono stati ascoltati velocemente alcuni vicini di casa di Ilenia, che hanno spiegato di avere sentito rumori e urla di donna chiedere aiuto mentre avveniva l'omicidio. "Mi sono svegliata di soprassalto per le urla e il frastuono che sentivo - ha detto la compagna di un vicino di Ilenia - Sentivo urla femminili soffocate, strozzate e angoscianti, ma anche rumori come di botte contro il muro. Poi, pochi minuti dopo, è piombato il silenzio".

Nella prossima udienza del 29 ottobre verranno sentiti, tra gli altri, colui che era diventato il nuovo compagno di Ilenia, Stefano Tabanelli, la figlia di Ilenia e Claudio Nanni Arianna e la fidanzata della ragazza all'epoca, Arianna Massioni.

LA CRONACA DEL PROCESSO

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