Massacrata a bastonate, individuate due impronte: si procederà alla comparazione

Potrebbe arrivare da due impronte sul sangue, isolate nella villa di via Padre Genocchi, la chiave di svolta sull'omicidio di Giulia Ballestri, la 39enne assassinata il 16 settembre scorso a colpi di bastonate. Il chimico forense Oscar Ghizzoni, incaricato di repertare e ingrandire le impronte individuate sul luogo dell’omicidio, ha presentato al giudice per le indagini preliminari Piervittorio Farinella e al sostituto procuratore Cristina D'Aniello la propria relazione. Le impronte sono di una sola mano e sono a quanto pare confrontabili con quelle del sospettato, il dermatologo Matteo Cagnoni.

La notizia è riportata dall'edizione di martedì de "Il Resto del Carlino" e "Corriere Romagna". Per la giurisprudenza italiana un'orma diventa prova quando ci sono 16 o 17 punti caratteristici uguali. In questo caso un'impronta presenta almeno venti punti caratteristici identifici, l'altra trenta. Le conclusione del chimico forense sono state presentate lunedì in aula alla presenza degli avvocati Giovanni Trombini, che tutela Cagnoli, e Giovanni Scudellari, che assiste la famiglia Ballestri. Un’analisi genetica ed una comparativa diranno se le impronte siano del sospettato.

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