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Cronaca Faenza

Omicidio di Ilenia Fabbri, "l'involontaria confessione" dell'ex marito assalito dal panico in auto

"Nanni e la figlia non potevano raggiungere via Corbara troppo in fretta, perché era necessario lasciare al sicario il tempo di concludere l'azione omicidiaria, buttare tutto in aria e fuggire in sicurezza"

Claudio Nanni, l'ex marito di Ilenia Fabbri arrestato come mandante dell'omicidio dell'ex moglie (insieme a colui che è ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio, Pierluigi Barbieri), non era a conoscenza che la notte dell'omicidio la fidanzata dellla figlia Arianna, diversamente dal solito, avrebbe dormito nell'abitazione dell'ex moglie di via Corbara a Faenza. E' questa la premessa per spiegare la forte agitazione dalla quale è stato assalito Nanni quando lui e la figlia, mentre andavano verso Lecco, hanno ricevuto la chiamata della fidanzata di lei rimasta in casa e accortasi di quanto stava succedendo.

Le due ragazze, infatti, erano solite trascorrere insieme il sabato e la domenica: ma quel venerdì, il 5 febbraio, avevano festeggiato tre anni di relazione e avevano deciso, quindi, di "allungare" il weekend insieme. La mattina dopo Arianna sarebbe andata col padre a Lecco a ritirare la propria auto, mentre la fidanzata l'avrebbe aspettata a casa. Quella mattina, all'alba, sentite le urla di Ilenia, la ragazza si chiude in camera, prende in mano il telefono e chiama Arianna, che è già in autostrada insieme al padre. "C'è qualcuno in casa". Arianna si spaventa e chiama la Polizia, ma resta lucida.

E' invece Nanni che nel corso della telefonata, mentre la figlia si attiva per chiamare la polizia e per sostenere emotivamente l'amica, continuando a chiedersi come quella persona fosse potuta entrare in casa considerato che lei aveva chiuso la porta a chiave, in evidente preda all'angoscia si agita e urla alla ragazza di non uscire per nessun motivo dalla camera. Un consiglio che qualunque padre darebbe, certo: meglio non rischiare di trovarsi faccia a faccia con un ladro. Ma in questo caso c'è di più: "Nanni e la figlia non potevano raggiungere via Corbara troppo in fretta, perché era necessario lasciare al sicario il tempo di concludere l'azione omicidiaria, buttare tutto in aria e fuggire in sicurezza - si legge nell'ordinanza del Gip Corrado Schiaretti - In quel momento nella mente di Nanni, preso dal panico, in evidente angoscia, frullavano due pensieri: il rischio per la vita della fidanzata di Arianna, chiusa nella cameretta, e il rischio che l'esecutore materiale venisse individuato e bloccato, perché, in quanto collegabile a lui, la verità sarebbe inesorabilmente emersa. E sarebbe emersa subito".

E allora Nanni tenta in tutti i modi di "rallentare" la scoperta. Nella chiamata registrata si sente la figlia Arianna che per ben dieci volte gli urla di andare più forte, di spostarsi sulla terza corsia, e lui le risponde "non ce la faccio". Quando la figlia contatta le forze dell'ordine inizia un tracollo psicologico di Nanni che culmina nel mettersi a piangere, pur non avendo ancora contezza di quanto stava accadendo, al contrario della ragazza che appare più lucida e determinata. Alle rimostranze concitate della figlia, che continua a sollecitarlo ad andare più veloce ("Madonna, che moina, invece di darmi una mano stai lì a piangerti addosso"), Nanni risponde "Arianna, mi hai fatto paura, mi fa paura, c'è lei in casa!". E la figlia, che non conosce la reale situazione, comprensibilmente seccata gli risponde "Arianna mi fai paura, cosa devo fare? Muoviti'. "Confligge, con la disperazione manifestata da Nanni, la circostanza che, alla guida dell'auto l'uomo tenesse un'andatura di marcia tranquilla e non certo congrua con l'emergenza - scrive il Gip - La circostanza è emersa dai dati tecnici relativi ai transiti in ambito autostradale riferibili al telepass registrato a nome di Claudio Nanni, ma anche, banalmente, dall'ascolto della telefonata, nel corso della quale Arianna numerose volte lo sollecita ad accelerare l'andatura di marcia: "Babbo cerca di andar forte per favore", "Vai forte, vai in terza corsia. Vai, muoviti'", "Cerca di andare un po' più veloce, per favore".

"Tale reazione circostanza lascia presupporre che Nanni potesse essere a conoscenza di quanto stia succedendo all'interno dell'abitazione ma non sapendo della presenza della ragazza della figlia, come dallo stesso dichiarato. Per tale motivo Nanni è stato colto di sorpresa relativamente alla presenza di un'altra persona, ovvero un testimone, oltre alla ex moglie. La situazione così modificata rende possibile supporre che Nanni possa aver intimato alla ragazza di non uscire dalla stanza perché vi era la reale possibilità di subire le stesse violenze di Ilenia.

In seguito, durante una conversazione avvenuta tra padre e figlia una decina di giorni dopo l'omicidio, Arianna chiede spiegazioni a Nanni, sulle ragioni per le quali, durante l'omicidio, avesse gridato alla ragazza di chiudersi in camera e non uscire. "Il padre ha cercato di giustificarsi dicendo "cosa faccio? "'Esci, vai fuori...fat amazè!?" ("fatti ammazzare!?", ndr), aggiungendo poi "....una ragazza di andare sopra un pericolo, con un morto in giro - muore anche lei?". II dialogo è apparso di evidente interesse, atteso che Nanni ha riferito a se stesso un pensiero vero, ovvero l'elaborazione del pericolo, effettuata durante quella telefonata, quando aveva appreso essere presente la compagna della figlia, sapendo che in quel momento c'era (o ci sarebbe stato) un morto nella casa e che se la fidanzata della figlia fosse uscita dalla stanza avrebbe a sua volta perso la vita. Dalle sue parole c'è consapevolezza dell'uomo su quanto stava accadendo, a fronte dello stupore della figlia, che, nel novero dei possibili rischi, non aveva neppure preso in considerazione (del tutto ragionevolmente) che la madre potesse essere in pericolo di vita e, proprio per questo, aveva incitato la compagna a intervenire, non pensando mai che anche lei potesse poi trovarsi in tale situazione. Quella conversazione - conclude il Gip - deve essere letta come una involontaria confessione".

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