Omicidio di Ilenia Fabbri, la chiave non bastava: i chiavistelli della porta dovevano essere tolti dall'interno
Secondo gli investigatori, infatti, la presenza di Arianna, la figlia della coppia, la mattina dell'omicidio serviva a rimuovere quei chiavistelli prima di uscire dalla porta del seminterrato
Per chi avesse deciso di uccidere Ilenia Fabbri la scelta della giornata, di quella particolare giornata di sabato 6 febbraio, sarebbe stata obbligata, anche avendo la chiave della porta del garage. Ilenia, infatti, trascorreva nella casa di via Corbara a Faenza settimane alternate: una da sola (in parte con la presenza del compagno) e una con la figlia. Quando era da sola nell'abitazione, da quella porta da cui è entrato l'omicida era impossibile entrare, anche con la chiave, perché Ilenia era solita chiudere i "ganci" di sicurezza e la porta tagliafuoco ogni sera. Chi fosse stato quindi in possesso delle chiavi del garage, per entrare avrebbe avuto comunque bisogno di qualcuno che dall'interno togliesse i ganci di sicurezza della porta.
"I dispositivi potevano essere disattivati solo dall'interno, per cui entrare da quella porta, anche disponendo delle chiavi, sarebbe stato impossibile (o ritenuto impossibile da chi conoscesse le abitudini della famiglia) in qualsiasi altro giorno, ma non quel giorno, perché Arianna doveva uscire, per andare a Lecco con il padre e, alle sei del mattino, nessuno avrebbe comunque richiuso i chiavistelli e la porta tagliafuoco dall'interno". E' questa una delle 'anomalie' messe in luce dalla Procura e recepite nell'ordinanza di custodia cautelare del Gip Corrado Schiaretti, che ha disposto l'arresto per l'ex marito della donna, Claudio Nanni, e per colui che è ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio, Pierluigi Barbieri.
Tutte queste considerazioni richiedono un'ottima conoscenza della casa e del meccanismo di funzionamento della porta, nonché un'ottima conoscenza delle abitudini di Ilenia, "in quanto deve escludersi che un sicario abbia avuto la fortuna, proprio quella mattina, che non avrebbe avuto in diversa giornata di trovare i "ganci" di sicurezza aperti", si legge nell'ordinanza. Secondo gli investigatori, infatti, la presenza di Arianna, la figlia della coppia, la mattina dell'omicidio serviva a rimuovere quei chiavistelli prima di uscire dalla porta del seminterrato. Da qui, si legge ancora nell'ordinanza, si deduce "che per chi avesse deciso di uccidere Ilenia la scelta della giornata, quella giornata, sarebbe stata obbligata, anche avendo la chiave".