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Cronaca Faenza

Omicidio di Ilenia Fabbri, i disegni fatti dal sicario per spiegare il piano e ritrovare la fossa - VIDEO

L'uomo ha infatti rappresentato graficamente diverse scene, da quella dell'attesa dell'amico Claudio Nanni per poter entrare in azione fino a dettagli sulla posizione di certi elementi fondamentali nelle indagini

C'è la ricostruzione di quella tragica mattina del 6 febbraio, con la Yaris del sicario parcheggiata e il luogo dove lo stesso avrebbe aspettato il passaggio dell'auto di Claudio Nanni insieme alla figlia Arianna, in modo da avere il via libera per entrare nella casa della vittima ed eseguire l'omicidio. Ma c'è anche il percorso per arrivare alla fossa dove il cadavere di Ilenia avrebbe dovuto essere sepolto, così come il campo di fianco all'autostrada dove il killer aveva gettato il manico del martello usato per tentare di soffocarla. E c'è anche lo schizzo dell'officina di Nanni con il punto esatto dove erano nascosti la valigia per trasportare il corpo della donna e la vanga che avrebbe dovuto essere utilizzata per chiudere la fossa.

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Sono disegni abbozzati, ma al contempo molto precisi nelle indicazioni, quelli realizzati da Pierluigi Barbieri, sicario reo-confesso dell'omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa il 6 febbraio scorso nella sua abitazione di via Corbara a Faenza. L'uomo ha infatti rappresentato graficamente diverse scene - mostrate dalla trasmissione Mediaset Mattino Cinque - da quella dell'attesa dell'amico Claudio Nanni - ex marito della vittima e inquadrato dalla polizia quale mandante - per poter entrare in azione fino a dettagli sulla posizione di certi elementi fondamentali nelle indagini.

Come la fossa scavata sotto a un ponte ferroviario poco distante da via Corbara per seppellire il cadavere di Ilenia, poi effettivamente ritrovata in quel punto dagli inquirenti, o il manico del martello lanciato dallo stesso in un campo di fianco all'autostrada dopo l'omicidio - anche questo poi ritrovato. Ma anche la valigia e la vanga che sono stati poi sequestrati dall'officina di Nanni insieme all'acido, che secondo la confessione di Barbieri sarebbe servito per rendere irriconoscibile il corpo della vittima. Disegni che, a detta del sicario, servirebbero a "liberarsi la coscienza", ma che in ottica difensiva potrebbero servire anche a dimostrare la veridicità della sua confessione, ben diversa da quella di Nanni, secondo cui Barbieri si sarebbe dovuto limitare a spaventare l'ex moglie per farla desistere dalla causa patrimoniale in corso tra i due ex coniugi.

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