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Cronaca

Omicidio Ilenia Fabbri, l'ex marito: "Doveva solo spaventarsi, non ho mai voluto vederla morta"

L'ex marito di Ilenia Fabbri, inquadrato quale mandante dell'omicidio, è accusato di concorso in omicidio pluriaggravato. Lui si è sempre detto innocente, spiegando di aver sì assoldato l'amico, ma solo per spaventare l'ex moglie

Dopo l'interrogatorio fiume di Pierluigi Barbieri, sicario reo confesso, mercoledì pomeriggio è la volta di Claudio Nanni, ex marito di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di via Corbara a Faenza. L'uomo, inquadrato dall'accusa quale mandante dell'omicidio, come Barbieri è accusato di concorso in omicidio pluriaggravato. Lui si è sempre detto innocente, spiegando di aver sì assoldato l'amico, ma solo per spaventare l'ex moglie per farla desistere dalla causa patrimoniale relativa al loro divorzio, e non per ucciderla.

L'ex marito: "Non ho mai voluto vedere Ilenia morta"

"Io proposi nel divorzio di dividere tutti i beni a metà, ma Ilenia non era d’accordo - conferma la sua versione Nanni - Insisteva per ottenere il più che poteva da me, io le ho sempre dimostrato negli anni tutta la mia disponibilità nel mantenere la famiglia, nonostante i tradimenti". Nanni ammette anche le violenze nei confronti dell'ex moglie, ma solo in parte: "Nel periodo di convivenza forzata nella casa di via Corbara i rapporti non erano semplici, c’erano spesso discussioni, dispetti, e in una discussione c’è stato anche un contatto fisico: le ho preso le mani perché lei mi buttava a terra i vestiti, quella volta glieli ho fatti raccogliere, ma non le ho messo le mani al collo”. Il referto medico, però, dice altro, così come la denuncia per maltrattamenti presentata da Ilenia che ha dato ragione alla stessa, conclusasi con il pagamento di una multa da parte di Nanni.

Omicidio Ilenia Fabbri, parlano gli imputati (F. Massimo Argnani)

L'uomo ammette anche di aver messo un gps nell’auto di Ilenia nel 2017: “Mi ero accorto che lei mi tradiva, volevo vedere i suoi movimenti per provare i tradimenti”. Poi spiega i rapporti lavorativi: “Ilenia ha lavorato per 10 anni nella mia officina, formammo un’impresa famigliare che non comportava l’emissione di una busta paga, avevamo un conto cointestato e attingevamo da lì”. Nel 2016 però, fa notare il pm Angela Scorza, ha cancellato Ilenia dalla partecipazione dell’azienda a insaputa della moglie. "Sì perché lei a lavorare non veniva più per via delle litigate e della separazione”, replica l'imputato, che un mese dopo vende la gelateria che faceva parte dell’impresa famigliare, sempre a insaputa di Ilenia. "Erano ancora beni comuni”, fa notare il pubblico ministero. “Era di mia proprietà e ho deciso di venderla”, chiosa lui. In merito alle frasi minacciose che i testimoni hanno riferito nel corso delle varie udienze, Nanni nega tutto: "Non ho mai minacciato di morte mia moglie, la mia intenzione era farla desistere dalla causa di lavoro, e questo mi ha portato a chiedere a qualcuno di spaventarla, ma non ho mai detto di volerla vedere morta". Eppure quelle minacce, fa notare il pm, sono state pronunciate ancor prima che Ilenia intentasse una causa di lavoro: quindi da cosa avrebbe dovuto desistere la vittima? “La causa di separazione era diventata una battaglia perché lei non voleva dividere tutto a metà", rimarca Nanni.

Il piano con Barbieri: "Doveva spaventarla con una foto della valigia e della buca scavata"

Poi l'uomo passa a descrivere gli accordi presi con Barbieri. L'accusa chiede spiegazioni sul vocale di dicembre 2020 in cui Nanni è in quarantena e dice a Barbieri ‘Una volta che esco si fanno tutte le cose che bisogna fare’: a cosa si riferisce? “A tutte le cose che il Covid mi impediva di fare, la routine quotidiana. Prendere un caffè, un aperitivo…”, tenta Nanni, ma il presidente Leoni contesta la risposta: “Andare a prendere un caffè BISOGNAVA farlo? Era un imperativo…?”, fa notare incredulo Leoni. Barbieri ha dato una spiegazione ben diversa di quel messaggio: si parlava dell’omicidio di Ilenia. “Non ho mai chiesto a Barbieri di uccidere Ilenia - nega Nanni - ma di fare qualcosa per intimidirla e farla desistere alla causa di lavoro. Lui mi ha chiesto di fargli trovare in officina una valigia, le chiavi della casa e qualcosa per fare un buco: da lì il promemoria trovato nel mio cellulare. Io non ho mai scavato nessuna buca comunque, non so chi l’abbia scavata”. La risposta non risulta plausibile nè al presidente della Corte nè a diversi avvocati. Ma come, non doveva solo spaventarla? A cosa servivano il trolley e il buco? “Magari facendole vedere una di queste cose poteva intimidirla… Era lui l’esperto, non abbiamo deciso insieme le modalità. Pensavo che lui l’avrebbe minacciata con una foto di questi oggetti e Ilenia, magari, avrebbe pensato che fossi io il mandante dell’intimidazione”, risponde Nanni. “E lei - fa notare Massimiliano Starni, avvocato di padre e zia di Ilenia e del nuovo compagno Stefano Tabanelli - aveva dato a Barbieri 2000 euro per una foto generica di una buca...?". La domanda resta sospesa.

Comunque, spiega Nanni, il piano di usare quegli oggetti a un certo punto naufraga. E quindi cosa avrebbe dovuto fare Barbieri il 6 febbraio, invece di uccidere Ilenia? “Disse 'Ci penso io, entro in casa e con un oggetto la spavento, le farò anche male'”. Un particolare nuovo, quest'ultimo, nel racconto di Nanni, fa notare l'avvocato Starni. “Fu lui a dirmi che avrebbe potuto farle male, immagino un calcio o uno schiaffo - dice lui - Non mi interessava sapere cosa le avrebbe fatto perché la mia volontà era chiara, doveva limitarsi a spaventarla. Poi se fosse stato necessario uno spintone o uno schiaffone…”, lascia intendere l'imputato. Nanni risponde anche sulla scelta dell'amico Barbieri per compiere il suo piano: “Per i suoi precedenti mi è sembrato la persona adatta. Sapevo che era una persona violenta”. L'avvocato di Udi (Unione donne in Italia) Sonia Lama fa notare una cosa: “Non ha pensato che Ilenia si sarebbe rivolta alla polizia dopo la minaccia di Barbieri, visto che Ilenia l’aveva anche già denunciata per maltrattamenti?” “No, pensavo che avrebbe desistito, non essendo io a entrare in casa non sarebbe stato facile attribuire l’intrusione a me”.

Il cellulare svuotato dopo l'omicidio: "Avevo la memoria piena..."

Arriva il giorno dell'omicidio - l'uomo nega che prima di quel 6 febbraio ci siano stati altri tentativi. Nella casa di via Corbara non c'è solo Ilenia, come programmato nei piani, ma anche Arianna Massioni, ai tempi ragazza della figlia Arianna. "Non sapevo che lei era in casa – dice Nanni che si asciuga la fronte, sospira, parla con la voce spezzata. Come dice lui stesso poco dopo, voleva molto bene alla ragazza – La mia angoscia era dovuta al fatto che in casa c’era anche lei e che la sua presenza inaspettata poteva suscitare delle reazioni diverse da quelle che erano state stabilite a Barbieri. Sono sprofondato nel panico totale, ero terrorizzato”. 6 giorni dopo l'omicidio, il 12 febbraio, Nanni cancella tutto il contenuto del suo cellulare. "Avevo la memoria piena, dopo la morte di Ilenia ho ricevuto tantissimi messaggi…”, tenta di spiegare lui. Non riesce invece a rispondere alla domanda di un avvocato che chiede: “Secondo lei perché Barbieri avrebbe riferito che lei gli aveva dato il mandato di uccidere sua moglie? Lui non ci guadagna nulla”, mentre all'avvocato della figlia Arianna, Veronica Valeriani, ammette di aver venuto dei beni a lui intestati durante l'indagine. Non risponde nemmeno in merito ai messaggi in codice sulla vendita della moto, che secondo l'accusa mascheravano il piano omicida. "Non ricordo questi messaggi", salvo poi ammettere poco dopo all'avvocato di Barbieri, Marco Gramiacci, che sì, quella era una frase in codice.

"Io sono innocente di quello che vengo accusato - dice al microfono l'ex marito di Ilenia rispondendo al suo difensore, Francesco Furnari - Sono addolorato per mia moglie, per mia figlia, per me…”. E' il presidente della Corte a porre gli ultimi interrogativi: "Quindi lei ha lasciato carta bianca a Barbieri, non si è raccomandato di nulla, sulle modalità di questo “spaventamento”…? Non ha pensato a un modo meno complicato di spaventare sua moglie? Poteva farlo lei con una foto scaricata da internet, che so, una foto di un teschio, di un cimitero… Poteva spedirgliela lei”. “Si era parlato di un'intrusione in casa di uno sconosciuto”, risponde Nanni. “Ma un’intrusione succede spessissimo, ci sono i furti, le rapine - fa notare Leoni - Perché Ilenia non avrebbe dovuto pensare a un furto piuttosto che immaginare che dietro ci fosse suo marito con la causa di lavoro? Io se trovo uno sconosciuto in casa mi spavento, il passaggio di collegare lo sconosciuto a una persona e al movente di questa persona è molto difficile”. “Ma eravamo vicini all’udienza per la causa di lavoro, e poi quell’intrusione per me Ilenia avrebbe capito che era fatta per farla desistere…”. Il presidente non è convinto e fa notare alcune contraddizioni riferite dall'imputato, poi conclude con un pensiero per la vittima di questo omicidio: "Perchè nella telefonata al ritorno tra Imola e Faenza lei non si preoccupa mai di chiedere come sta Ilenia, che era la persona che doveva essere spaventata? Anche Ilenia era un essere umano… Ha detto che aveva paura che la cosa degenerasse, e non ha chiesto nulla?”. “No, non l’ho chiesto”.

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LA CRONACA DEL PROCESSO

La prima udienza - La figlia chiede 2 milioni. Chiesta la perizia psichiatrica per il sicario

La seconda udienza - La 'vendita della moto' era l'omicidio in codice. E spunta il promemoria 'valigia, buco e chiavi'

La terza udienza - La figlia distrutta: "Non dormo, faccio incubi che nessuno dovrebbe fare. Sono condannata" / Le ultime urla della vittima: "Basta, ti prego, smettila". Poi il silenzio / Il compagno: "Volevamo sposarci e avere figli. Mi disse che il suo ex marito l'avrebbe ammazzata"

La quarta udienza - Cronaca di una morte annunciata: "Mi farà ammazzare da qualcuno per pochi soldi" / Gli amici della vittima: "Lei voleva lottare per sua figlia". E Arianna nega il confronto al padre

La quinta udienza - In aula le foto del ritrovamento del cadavere: il dolore straziante della figlia / Le prove che 'inchiodano' tra telecamere e sms. E quello strano investimento da 30mila euro...

La sesta udienza - La lotta e l'ultimo respiro prima di morire: ecco come è stata uccisa Ilenia / Il piano omicida mascherato come 'vendita della moto' nelle tante telefonate tra gli imputati

La settima udienza - Il grido d'aiuto rimasto inascoltato: "Mi farà uccidere da qualcuno, all'udienza non arrivo viva"

L'ottava udienza - Il sicario reo confesso: "Nanni la voleva morta, ma la vittima era lei. E mi chiese di uccidere un altro..." / L'ex marito: "Doveva solo spaventarsi, non ho mai voluto vederla morta"

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