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Cronaca Faenza

Omicidio Ilenia Fabbri, le ultime urla della vittima: "Basta, ti prego, smettila". Poi il silenzio

La testimonianza di Arianna Massioni, fidanzata della figlia della coppia (Arianna anche lei) ai tempi dell'omicidio, divenuta testimone dell'omicidio in quanto durante l'assassinio si trovava in casa, all'insaputa dell'omicida

Oltre alla straziante testimonianza della figlia Arianna, venerdì in Corte d'Assise a Ravenna altre persone hanno testimoniato nel processo per l'omicidio della 46enne Ilenia Fabbri, uccisa il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di via Corbara a Faenza, per il quale sono imputati con l'accusa di concorso in omicidio pluriaggravato l'ex marito Claudio Nanni, 54enne inquadrato quale mandante del delitto, e il sicario reo confesso Pierluigi Barbieri, alias 'lo Zingaro', 53enne originario di Cervia ma domiciliato nel Reggiano. Tra queste c'è Arianna Massioni, fidanzata della figlia della coppia (Arianna anche lei) ai tempi dell'omicidio, divenuta testimone dell'omicidio in quanto durante l'assassinio si trovava in casa, all'insaputa dell'omicida.

Omicidio di Ilenia Fabbri, terza udienza del processo (foto M.Argnani)

La fidanzata della figlia: "Sentivo Ilenia urlare 'Basta, ti prego, smettila'"

"La sera prima del 6 febbraio, venerdì 5, ero a casa di Ilenia con Arianna perchè festeggiavamo i tre anni di fidanzamento - spiega la ragazza - Solitamente, invece, ci vedevamo solo il sabato e la domenica". Subito un passaggio chiave: Nanni non poteva sapere che quel sabato mattina in casa, oltre a Ilenia, c'era la ragazza della figlia. La giovane ricostruisce la serata ma, soprattutto, l'alba di quel tragico 6 febbraio. "Dopo 10 minuti che Arianna era uscita per andare col padre a ritirare l'auto ho sentito Ilenia urlare “Chi sei, che vuoi?” dalla sua camera da letto. Mi sono alzata e, appena ho aperto uno spiraglio della porta, ho visto un uomo che correva giù per le scale, sembrava rincorrere Ilenia. Mi sono chiusa a chiave in camera e ho chiamato Arianna. Era un uomo alto, robusto, sui 40-50 anni, di carnagione chiara, vestito di scuro, capelli molto corti, visto di spalle. Intanto sentivo dei botti contro il muro e le grida di Ilenia “Basta, ti prego, smettila”. Poi il silenzio, dopo un paio di minuti l’ultimo urlo e un rumore di passi dentro casa nei piani inferiori. Ho chiamato Arianna, lei poi ha chiamato i soccorsi e quindi io intanto ho chiamato suo padre mentre tornavano per avere conforto: lui era agitatissimo, mi diceva di non uscire dalla stanza e continuava a dire che era preoccupato, sembrava frignasse un po’. Arianna mi ha detto di uscire, cercava di mantenere la calma, lui invece mi ha detto di non uscire assolutamente. Io pensavo che ci fosse un ladro".

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La telefonata: "Nanni diceva di restare chiusa in camera e di lasciarli in pace"

In aula viene riprodotta la telefonata registrata dal telefono di Nanni. La ragazza ha ragione: Nanni ha il fiatone, è agitato, dice "Oddio mio, lasciali in pace". La figlia dice alla fidanzata di prendere qualcosa di appuntito e uscire, ma Nanni subito ammonisce: “No, chiuditi in camera!”. Lo ripete più volte di restare chiusa in camera. Così come più volte - ben 12 nel giro della telefonata - Arianna rimprovera il padre per la guida troppo lenta di fronte a una situazione emergenziale come quella. "Babbo ti muovi un po’? Vai un po’ più veloce, cerca di andar forte, metti gli abbaglianti e suona, smetti di fare la maletta, che moina, stai a piangerti addosso”. Anche la fidanzata chiede di fare in fretta, ma Arianna dice “Mio babbo sta male”. "Perché sta male?", chiede dall'altro lato del telefono la compagna. Arianna non risponde: sta controllando tutta la situazione da sola, gestendo l’ansia della fidanzata e anche quella del padre. Il padre insiste: "Non farla uscire dalla camera. Ho paura, c’è l’Arianna in casa”. Ma in casa non c'è solo Arianna, c’è anche Ilenia: nessun pensiero, però, per l’ex moglie inseguita e aggredita da uno sconosciuto.

Nanni e Arianna finalmente arrivano in via Corbara, Arianna si precipita giù dall'auto e corre in casa, ma la telefonata tra Nanni e la compagna della figlia continua: lui piagnucola, “Ho paura, sei in casa da sola, a me mi fa paura”. Come da sola? E Ilenia? Ha già dato per scontato che sia morta? Per fortuna almeno la compagna della figlia si preoccupa per la donna: “Ho paura per Ilenia”, dice la ragazza al telefono. Nanni non commenta, ma piange. La figlia, intanto, sta vivendo un momento che non potrà mai rimuovere dalla sua testa: sta scoprendo il cadavere della madre sgozzato.

LA CRONACA DEL PROCESSO

La prima udienza - La figlia chiede 2 milioni. Chiesta la perizia psichiatrica per il sicario

La seconda udienza - La 'vendita della moto' era l'omicidio in codice. E spunta il promemoria 'valigia, buco e chiavi'

La terza udienza - La figlia distrutta: "Non dormo, faccio incubi che nessuno dovrebbe fare. Sono condannata" - Il compagno: "Volevamo sposarci e avere figli. Mi disse che il suo ex marito l'avrebbe ammazzata"

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