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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'addio alla guardia giurata, continuano le indagini: il killer ha sparato da 3 metri

Nel frattempo prosegue il lavoro degli investigatori per far luce sul misterioso delitto. Sabato si è svolto un nuovo incontro tra il procuratore capo Alessandro Mancini, il sostituto procuratore Daniele Barberini e il comandante provinciale dell'Arma, Massimo Cagnazzo

E' partito alle prime luci dell'alba di domenica dalla camera mortuaria di Ravenna il corteo funebre che ha accompagnato Salvatore Chianese, la guardia giurata di 42 anni assassinata con una fucilata mentre si apprestava a fare il giro di perlustrazione alla cava "Manzona Vecchia" di Savio, al suo paese d'origine nel casertano per la tumulazione. "Insieme a decine di colleghi di lavoro di Chianese - afferma il sindaco Fabrizio Matteucci - ho rinnovato alla moglie Filomena e agli altri familiari le condoglianze di Ravenna per la morte di Salvatore, avvenuta in circostanze che hanno il profilo di un agguato". Sabato tanti cittadini si sono recati alla Camera Mortuaria per esprimere la propria vicinanza a questa famiglia colpita in modo così atroce. "La signora Chianese rientrerà a Ravenna per la ripresa dell'attività scolastica del figlio", ha concluso il primo cittadino. Per tutta la giornata di domenica le bandiere del Municipio sono state issate a mezz'asta  in segno di partecipazione della comunità ravennate al lutto della famiglia del 42enne.

INDAGINI - Nel frattempo prosegue il lavoro degli investigatori per far luce sul misterioso delitto. Sabato si è svolto un nuovo incontro tra il procuratore capo Alessandro Mancini, il sostituto procuratore Daniele Barberini e il comandante provinciale dell'Arma, Massimo Cagnazzo. Massimo riserbo sul lavoro degli inquirenti, che avrebbero individuato alcune piste da seguire. Il movente, probabilmente, si potrebbe celare nella vita privata della vittima. Non si esclude la presenza di un complice. Chianese era al secondo passaggio alla cava "Manzona Vecchia" di Savio, come previsto la notte di servizio. Il killer era nascosto nell'oscurità, agevolato anche dalla nebbia, aprendo il fuoco ad una distanza di circa tre metri. Una fucilata al volto, che ha lasciato agonizzante per terra il metronotte per un paio di minuti, prima della morte. In quel frangente l'assassino si è impossessato della pistola d'ordinanza e del portafogli. Ma per gli investigatori si tratta di un tentativo di depistaggio.

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