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Cronaca Centro / Via Odoardo Gardella, 13

Ritrovato il coltello dell'omicidio, in una casa piena di foto assieme: già definito il quadro di un'inchiesta che vede due vittime

Gli inquirenti non hanno trovato biglietti, mentre hanno trovato con facilità un coltello che le analisi scientifche verificheranno se è compatibile con le ferite

Una casa piena di fotografie che ritraevano i momenti più felici della loro vita: è l'ambiente in cui si sono imbattuti gli investigatori una volta che hanno fatto accesso all'appartamento del terzo piano di via Gardella 13, dove hanno trovato il corpo senza vita di Maria Ballardini, l'82enne uccisa dal marito pochi minuti prima. E' stato un "battesimo di fuoco" per il procuratore capo Daniele Barberini, fresco di nomina alla massima carica della Procura di Ravenna, che è avvenuta proprio ieri (mercoledì) da parte del Consiglio Superiore della Magistratura. In ogni caso Barberini stava guidando la stessa Procura come facente funzioni di procuratore capo già da molto tempo, da quando il procuratore precedente Alessandro Mancini si era trasferito all'Aquila. Sul posto, assieme alla pm titolare dell'inchiesta Marilù Gattelli, ha dato l'indirizzo alle indagini, nelle quali è subito emerso con immediatezza che si tratta di una tragedia che vede due vittime.

Omicidio in via Gardella (Foto Massimo Argnani)

Sarebbe, infatti, da addebitare alla disperazione l'azione del marito Claudio Cognola, 77enne di origini trentine, che ha accoltellato la compagna di una vita colpita da una malattia ai reni che le causava intensi dolori, tanto che viveva di fatto reclusa in casa a causa della disabilità. A squarciare il velo su questa triste vicenda è stata la telefonata dello stesso Cognola, che ha chiamato i Carabinieri e annunciando loro che stava per uccidersi. Quando i militari sono arrivati, l'anziano si era già gettato nel cortile interno del condominio, un volo da un balcone del terzo piano. Portato in ospedale, l'uomo versa in gravi condizioni ma dalle prime informazioni sembra essere in un quadro clinico stabile. Non si tratterebbe di un'azione premeditata: gli inquirenti infatti non hanno trovato biglietti, mentre hanno trovato con facilità un coltello che le analisi scientifche verificheranno se è compatibile con le ferite. Il corpo della donna era adiagiato nel letto. Portato all'ospedale, sarà oggetto di autopsia per completare un quadro investigativo che, tuttavia, appare già molto definito.

I vicini: "Lei distrutta dai dolori, lui diceva di non farcela più"

La coppia non aveva figli, ma c'era una nipote che aveva un rapporto molto stretto e per un certo periodo aveva vissuto con loro. Non c'erano screzi o denunce tra i due anziani. Lo hanno confermato anche numerosi vicini di casa, che non hanno sentito nè giovedì mattina nè in altri momenti alcun litigio e, anzi, hanno descritto la coppia come due persone che si volevano bene, con lui ultimamente provato dalle condizioni della moglie e forse anche dall'eccessivo carico che comportava la sua assistenza. Gli inquirenti approfondiranno anche la malattia della vittima, che potrebbe essersi aggravata negli ultimi tempi. Tutti elementi che fanno pensare a un gesto dovuto alla disperazione dell'uomo e non ai motivi che armano di solito la mano del compagno violento nei casi di femminicidio.

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