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Cronaca Centro / Via Odoardo Gardella, 13

Dopo aver ucciso la moglie, chiama i carabinieri. I vicini: "Lei distrutta dai dolori, lui diceva di non farcela più"

"Ero andata da loro l'anno scorso per fare delle punture alla moglie, perché soffriva di dolori cronici. Lei non usciva mai di casa per questi dolori, lui è una persona perbene, gentile, così come lo era lei"

Non c'erano screzi o denunce tra i due anziani - Claudio Cognola di 78 anni e Maria Ballardini di 82 - al centro dell'omicidio di via Gardella, traversa di via Zalamella a Ravenna. A confermarlo, fuori dal condominio dove un uomo ha ucciso la moglie per poi tentare di togliersi la vita lanciandosi nel vuoto nel cortile interno, è stato il procuratore capo Daniele Barberini, sul posto insieme alla collega Marilù Gattelli, al medico legale dell'Ausl Romagna e ai Carabinieri. Il corpo della vittima presenta segni di fendenti sferrati da un'arma bianca. A dare l'allarme al civico 12 di via Gardella intorno alle 13, ha spiegato il procuratore, è stato lo stesso marito della donna che, dopo aver chiamato i Carabinieri, ha tentato il suicidio con un volo dal terzo piano. I militari giunti pochi minuti dopo lo hanno trovato riverso al suolo.

L'uomo si trova ricoverato in gravi condizioni in ospedale a Cesena, dopo essersi gettato sull'asfalto del cortile. L'area dell'ingresso del condominio è stata interdetta col nastro bianco-rosso per permettere le indagini. Il cadavere è stato rimosso intorno alle 16, dopo i rilievi della Scientifica. Secondo le prime informazioni la donna era molto sofferente, tanto che conduceva una vita ritirata in casa e non usciva mai. La malattia, su cui ci saranno approfondimenti investigativi successivi, a detta di molti vicini la portava ad avere continui dolori.

Omicidio in via Gardella (Foto Massimo Argnani)

A confermare come tra i due anziani non ci fossero problemi sono proprio i vicini di casa della coppia. "Conoscevo Claudio perché aveva un supermercato in via Chiavica Romea: lì aveva lavorato anche la moglie, si erano innamorati e sposati. Ero andata da loro l'anno scorso per fare delle punture alla moglie, perché soffriva di dolori cronici. Lei non usciva mai di casa per questi dolori, lui è una persona perbene, gentile, così come lo era lei. Non avevano figli. Poco tempo fa ho l'ho incontrato e gli ho chiesto della moglie, mi ha detto che aveva sempre male e che faceva la terapia del dolore. Forse lui si era stancato di vederla soffrire... Quando ho saputo che c'era stato un omicidio, ho pensato subito a lui".

Le indagini già definite: una tragedia con due vittime

Un altro vicino passeggia avanti e indietro davanti al condominio e spiega: "Lo sapevamo tutti nel vicinato che lei era malata". Anche un residente di un'abitazione a lato del condominio dice la sua: "Erano due persone tranquille, avevano un gran bel rapporto. Entrambi però iniziavano a essere anziani e lei stava male. Lui era molto riservato, quando ci incontravamo qui di fronte a casa non parlava mai di lei. Ma ultimamente vedevo che non aveva più il sorriso di una volta... Credo che siano tragedie che non devono essere giudicate". "L'ho visto sfinito psicologicamente, era dimagrito tanto ed era giù di morale", spiega un'altra vicina. Che continua: "Una settimana fa l'ho incontrato al supermercato e mi ha detto 'Non ne posso più, mia moglie urla dal dolore'. Era stanco, lo conoscevo perché giocava a carte con mio marito, ma da un po' non si vedeva più. Ma non ci saremmo mai immaginati qualcosa del genere. Era una buona persona, sensibile".

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