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Cronaca

Uccisa a bastonate, il marito per la seconda volta chiede di tornare in libertà

La difesa di Matteo Cagnoni gioca per la seconda volta la carta della scarcerazione, con un'istanza al tribunale del Riesame di Bologna

La difesa di Matteo Cagnoni gioca per la seconda volta la carta della scarcerazione. Con un’istanza al tribunale del Riesame di Bologna, il tribunale di secondo grado per le misure cautelari emesse dai gip,  l’avvocato di Matteo Cagnoni, Giovanni Trombini, mercoledì mattina va avanzato in cui si chiede di rimettere in libertà il dermatologo 51enne accusato di aver ucciso a bastonate la moglie Giulia Ballestri. Il l legale si è opposto ad un atto del  Gip di Ravenna che conferma il provvedimento di custodia cautelare in carcere già emesso dal giudice di Firenze, la città natale della famiglia Cagnoni, quella in cui – secondo le accuse – avrebbe cercato rifugio dopo l’assassinio della moglie. Tuttora Cagnoni è ristretto nel carcere di Sollicciano, a Firenze. Il medico si è detto innocente, scegliendo di rispondere alle domande dal giudice, versioni che però sono state passate al setaccio e ritenute non credibili.

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