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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Omsa, incontro al Ministero: l'obiettivo è il ritiro dei licenziamenti

Ritiro dei licenziamenti e sospensione della procedura di mobilità è l'obiettivo dell'incontro di mercoledì al Ministero (presente anche la Golden Lady) per dare gambe all'ipotesi di reindustrializzazione dello stabilimento

Oggi sulla vertenza Omsa è stato avviato un percorso che consente di ricostruire garanzie e prospettive per il lavoro a partire dagli ammortizzatori.  Un punto centrale è l'accoglimento da parte dell'azienda della richiesta delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni di chiedere l'incontro al ministero del Lavoro per valutare la cassa integrazione in deroga con obiettivo superare la mobilità». Lo ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli al termine dell’incontro sul destino dell’Omsa di Faenza (Ra) di oggi a Roma presso il ministero dello sviluppo economico.


All’appuntamento hanno partecipato la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Faenza, la Provincia di Ravenna, i rappresentanti del gruppo Golden Lady, i sindacali di categoria rappresentanti dei lavoratori. L’incontro - che si è chiuso con la firma di un verbale tra le parti che fissa la road map delle prossime settimane - oltre ad aprire uno spiraglio sulla Cassa integrazione in deroga per le 237 lavoratrici (di fatto se approvata la Cigs, si interrompe la mobilità) con l’impegno della proprietà di farne richiesta già domani, conferma anche l’impegno a proseguire la trattativa per la reindustrializzazione dell'area tra la proprietà e l’acquirente.
Oltre all’appuntamento tra le parti le parti ed il ministero del Lavoro ci sarà anche quello al ministero dello sviluppo economico per la verifica completa del progetto di rilancio del sito industriale che sarà fissato entro il prossimo 15 febbraio.

Ritiro dei licenziamenti e sospensione della procedura di mobilità è l’obiettivo dell’incontro di mercoledì al Ministero (presente anche la Golden Lady) per dare gambe all’ipotesi di reindustrializzazione dello stabilimento di Faenza. "Non servono infatti forzature o provocazioni ma strumenti per accompagnare la riconversione e la riqualificazione" si legge in una nota della FILMCTEM CGIL.

"Il dott. Castano nell’incontro tenutosi il 20 scorso in Regione ha anticipato alle OO.SS. l’esistenza di un investitore che opera nell’arredamento e che ha un progetto di espansione che potrebbe assorbire almeno 120 occupati degli attuali 237 Omsa" prosegue la nota.
 
"Ministero e Regione possono disporre pertanto di ulteriori periodi di Cigs (almeno 1 anno) e di piani e progetti seri di formazione, ma è l’azienda che deve richiederli rimuovendo la lettera inviata il 27 dicembre u.s.. Se la proprietà vuole mantenere un clima di confronto e “risarcire” il territorio faentino del pesante impatto determinato dalla decisione di delocalizzare in Serbia (per salvare il gruppo?! Scic come ha dichiarato Nerino Grassi) sa cosa deve fare: - favorire la cessione dello stabilimento per un progetto di reindustrializzazione; - ricercare soluzioni di reimpiego nel territorio anche con l’impegno di Confindustria; - allungare gli ammortizzatori sociali; - mettere risorse per l’incentivo all’esodo volontario".

Sul tema interviene anche l'Ugl.  “Un incontro positivo. Per Omsa c’è una manifestazione di interesse che potrebbe rappresentare un futuro per le 350 lavoratrici”. Lo rende noto il segretario nazionale dell'Ugl Tessili, Eliseo Fiorin, al termine dell’incontro che si è svolto oggi al ministero dello Sviluppo Economico e spiegando che “al momento non c’è stato rivelato quale sia il nome e il piano industriale del nuovo investitore, che con molta probabilità verrà illustrato nel dettaglio durante i prossimi incontri, che saranno calendarizzati a breve”. "Allo stesso tempo – conclude - l’azienda si è impegnata a richiedere un incontro al ministero del Lavoro per analizzare se esistono le condizioni per accedere alla cassa integrazione straordinaria in deroga, superando così il rischio di una mobilità. Sulla questione ci aspettiamo a giorni una convocazione da parte del ministero del Lavoro”.

 

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