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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cervia

Operazione 'Frutta market': il negozio di frutta e verdura era la "centrale dello spaccio"

La droga, secondo quanto ricostruito, arrivava dalla Spagna passando dalla Francia e sulla Riviera romagnola veniva smistata per essere venduta al minuto

Operazione "Frutta market" dei Carabinieri della Compagnia di Rimini che, al termine di un'importante operazione antidroga svolta dal nucleo investigativo, ha portato all'arresto di sei persone per traffico di stupefacenti. L'inchiesta trae origini da una precedente indagine, del 2016, che aveva portato al fermo di tre spacciatori che operavano dalla provincia di Trento trovati in possesso di un bigliettino sospetto, che parlava di frutta e verdura e associato a varie utenze telefoniche: ciò ha portato a sviluppare un secondo filone. Da qui si è partiti con intercettazione e pedinamenti che avrebbero potuto documentare diverse cessioni di stupefacenti che ruotavano intorno a un negozio di frutta e verdura di Rimini.

Stroncato traffico internazionale di cocaina

La droga, secondo quanto ricostruito, arrivava dalla Spagna passando dalla Francia e sulla Riviera romagnola veniva smistata per essere venduta al minuto. Cocaina, hashish e marijuana venivano consegnati in un market riminese, di proprietà di un cittadino albanese. Ma la figura apicale del gruppo sarebbe stato un siciliano, che operava tra Cervia, Rimini, Forlì e Cesenatico, in grado di fornire ai pusher su strada ingenti quantità di droga. Nei guai anche la compagna del siculo, che avrebbe accompagnato il fidanzato nei suoi spostamenti per piazzare la droga.

A Cervia e Cesenatico, secondo quanto emerso dalle indagini, operavano due distinte centrali che, approvvigionandosi sempre dal siciliano e dall'albanese, si occupavano di rifornire le zone di loro competenza. Un ragazzo di San Mauro Pascoli, invece, si occupava di reperire lo stupefacente in Spagna, dove risiedeva, per poi informare i propri complici una volta che la spedizione era stata approntata. I Carabinieri avrebbero documentato oltre duemila episodi di spaccio, per un volume d'affari stimato in oltre un milione di euro.

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