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Cronaca

Un gioco online per creare un orto virtuale: e la verdura (vera) arriva a casa

Coltivare verdura fresca nel proprio orticello è il sogno di tanti, ma spesso il tempo è poco e, soprattutto, la vita in appartamento lo rende impossibile. A cercare una soluzione al problema ci hanno pensato due fratelli

Coltivare verdura fresca e a chilometro zero nel proprio orticello è il sogno di tanti, ma spesso il tempo è poco e, soprattutto, la vita in appartamento lo rende impossibile. A cercare una soluzione al problema ci hanno pensato Francesco e Mirko Tassi, due fratelli della provincia di Pesaro Urbino che, uniti dalla passione per la natura e la terra, qualche anno fa hanno fondato la start up "Ortiamo", una  piattaforma che mette in contatto domanda e offerta di consumatori e agricoltori.

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Come funziona?

Ma come funziona esattamente "Ortiamo"? Si tratta di una sorta di gioco online (chi si ricorda di "Farmville"?) in cui il cliente sceglie un appezzamento in base al suo bisogno, seleziona i suoi ortaggi preferiti e sceglie l'azienda in cui ospitare il suo orto. Il fattore, scelto tra varie provincie d'Italia, mette a disposizione un terreno dove il cliente potrà coltivare con il suo aiuto o farsi coltivare i suoi ortaggi, rigorosamente nel rispetto del disciplinare di produzione biologica (sono infatti banditi concimi e altri prodotti non naturali). L'acqua per irrigare provenie da laghi o pozzi di proprietà del fattore. Al momento della raccolta, si potrà scegliere se farsi consegnare i prodotti direttamente a casa o andarli a ritirare sul posto. Carote, broccoli, cipolle, patate, melanzane, peperoni, finocchi, zucchine, rucola, lattuga, pomodori, ma anche piante aromatiche come basilico e prezzemolo: nell'orto è possibile coltivare davvero di tutto, per portare a tavola verdura sempre fresca e a chilometro zero.

Chi sono gli agricoltori?

"Ortiamo seleziona i propri fattori secondo criteri ben precisi - spiegano i due fratelli fondatori della start up - Il nostro personale visita ogni azienda per valutare la zona di effettiva coltivazione degli orti, verificando l'assenza nelle vizinanze di fonti di inquinamento (quali strade ad alta intensità di traffico, siti industriali, altre aziende agricole confinanti che producono non rispettando disciplinari biologici), la possibilità di approvvigionamenti idrici quantitativamente e qualitativamente sicuri e la vicinanza rispetto ai possibili ortisti. Viene infine richiesto a ogni azienda di coltivare gli orti con le metodiche della produzione biologica, ovvero rispettando i tempi della natura, ruotando le colture, rispettando le consociazioni, non utilizzando fertilizzanti e pesticidi chimici; insomma, l'orto di ogni ortista deve essere coltivato in modo naturale come facevano i nostri nonni", e ogni ortista avrà sempre la possibilità di visitare le aziende e controllare personalmente se il fattore ed il proprio orto rispondono ai requisiti richiesti.

Nel ravennate: le esperienze di Daniele e Alice

Tra i fattori di Ortiamo c'è anche Daniele, giovane contadino faentino: "La campagna è il luogo dove sono stato bambino, dove sono cresciuto e dove ho vissuto alcuni dei momenti più importanti della mia vita fino ad ora - racconta l'agricoltore - Quando ero ancora un ragazzino tornavo da scuola e, dopo pranzo, il primo pensiero era quello di pedalare in fretta sulla mia bicicletta blu verso casa del mio nonno "Mingò" e passare intere giornate al suo fianco, appassionandomi a questo antico mestiere. Negli anni successivi, la mia volontà è stata quella di alimentare e approfondire il mio interesse per l'agricoltura; perciò, dopo essermi diplomato come perito agrario, ho conseguito la laurea in scienze agrarie alla facoltà di Bologna e il master internazionale in ortofrutticoltura. Ho inoltre lavorato per alcuni anni, parallelamente al lavoro nei miei campi, come aiutante ricercatore al Dipartimento di Scienze Agrarie di Bologna, vivendo un'esperienza interessante, formativa ed allo stesso tempo decisiva, lasciando la possibilità di trasferirmi all'estero a fare ricerca, per poi dedicarmi a tempo pieno alla mia terra. L'agricoltura mi affascina ogni giorno ed è in questa cornice che vedo la mia vita, la mia famiglia e le sorprese che mi riserva il futuro. La mia ragazza Sara e io abbiamo scelto di ristrutturare, passo dopo passo, la casa dove si stabilì la famiglia di nonno Mingò nei primi dell'800. Dalla finestra vediamo i frutteti e ogni stagione ha il suo esclusivo e caratteristico aroma. L'attaccamento alla terra mi ha portato alla decisione di convertire l'azienda interamente a biologico. Inizialmente coltivavo solo frutta ma da qualche anno, con l'aiuto di mia mamma Carla, esperta nella coltivazione dell'orto, ci siamo dedicati anche alla coltivazione di ortaggi e alla vendita diretta dei nostri prodotti".  

A Russi, invece, le verdure di Ortiamo sono prodotti da Alice: "Mi sono diplomata nel 2000 come perito agrario a Ravenna e dal 2010 mi occupo principalmente di apicoltura. Oggi, con la mia famiglia, vorrei ampliare la nostra passione anche all'ortofrutta. Siamo una famiglia semplice di grandi valori, quelli di una volta, quelli della terra. Ritmi scanditi dalle stagioni, dal ghiaccio, dal sole, dal vento. Vengo immensamente aiutata da mia mamma e dalla mia piccola peste di nome Luca, che ha sempre un gran da fare tra cavalli, galline, conigli, cani e api. Si lavora e si vive la terra portando nel cuore ogni giorno gli insegnamenti dei miei defunti amatissimi nonni, che mi hanno insegnato tutto".

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