L'"esorcismo" di 'Padre David' al liceo contro le carriere alias: gli studenti si baciano e lo criticano
Davide Fabbri, personaggio locale conosciuto come 'Il Vikingo' e questa volta nella veste del sedicente esorcista 'Padre David', si è presentato davanti al liceo artistico 'Nervi-Severini' di Ravenna per protestare contro la scelta del dirigente Gianluca Dradi di riconoscere le 'carriere alias' degli studenti
Lo aveva annunciato e lo ha fatto: Davide Fabbri, personaggio locale conosciuto come 'Il Vikingo' e questa volta nella veste del sedicente esorcista 'Padre David', venerdì mattina si è presentato davanti al liceo artistico 'Nervi-Severini' di Ravenna per protestare contro la scelta del dirigente Gianluca Dradi di riconoscere le 'carriere alias' degli studenti. Fabbri, vestito da sacerdote, ha letto alcuni versi biblici e ha "benedetto" i ragazzi presenti, che lo hanno criticato col sorriso al tono di 'Scemo scemo', con persone dello stesso sesso che si sono scambiate baci e segni d'affetto proprio davanti a lui per provocarlo.
Massimo Manzoli, di Ravenna in Comune, sui social si è schierato contro l'insolita iniziativa, chiedendo spiegazioni al sindaco e alla giunta: "Manifestazione non autorizzata su strada pubblica. Tra l'altro una manifestazione ampiamente annunciata e pubblicizzata addirittura con un comunicato stampa, quindi non può essere un flash-mob (come la Digos più volte mi ha spiegato). Chi ha autorizzato questa manifestazione in mezzo a una strada pubblica? La Polizia Locale di Ravenna? Se questo è autorizzabile significa che, da ora in avanti, non ho più bisogno di chiedere autorizzazioni per fare manifestazioni su strada pubblica e posso pure pubblicizzarle prima. Corretto?".
Anche la Lega è intervenuta di nuovo sul caso con le dichiarazioni del vicecapogruppo alla Camera Alessandro Pagano: "La scelta del liceo artistico Nervi Severini di Ravenna di proporre il riconoscimento delle cosiddette ’carriere alias’ è solo l’ennesimo Cavallo di Troia per introdurre l’ideologia gender nelle scuole. Una trovata propagandistica che lascia il tempo che trova. Fatta salva l’autonomia scolastica, è chiaro a tutti che l’eventuale modifica al regolamento della scuola in questa direzione, da parte del Consiglio d’istituto, non riveste comunque alcun valore giuridico sull'identità sessuale di alunne e alunni: a stabilire l’avvenuto cambio di sesso è il giudice, non di certo un preside. Piuttosto, l’unico effetto di queste ‘carriere alias’ è aumentare il livello di confusione negli studenti già provati da due anni pazzeschi di pandemia. In ogni caso, continueremo a vigilare affinché nel liceo artistico Nervi Severini di Ravenna venga tutelato il diritto dei genitori di esprimere, tramite i rappresentanti d'istituto, il loro parere rispetto al provvedimento, che sembrerebbe essere in programma nel prossimo settembre. E, in caso di violazione, di informare immediatamente il ministero dell'Istruzione".