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Cronaca

Parchi, la Regione accelera sulla tutela della biodiversità: tanti finanziamenti per il territorio ravennate

Dal Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola al Parco del Delta del Po: il patrimonio naturalistico ravennate al centro delle azioni di tutela messe in campo dall'Emilia Romagna

Un percorso dimostrativo e didattico per le farfalle, le api e le libellule nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, dove verranno anche acquistate aree di particolare importanza naturalistica per incrementare i livelli di tutela. La messa in sicurezza delle Grotte di Re Tiberio nel Parco della Vena del Gesso romagnola e di quella d’Onferno nella omonima Riserva naturale orientata. La manutenzione della rete cicloturistica ed escursionistica nel Parco regionale fluviale del Trebbia e dei sentieri nel Parco dell’Alto Appennino Modenese danneggiati dalle eccezionali nevicate dell’inverno 2020-2021.

E poi - tante - le azioni a tutela delle specie e degli habitat più minacciati. Tra le altre quelle per la protezione della Salamandrina di Savi, un raro anfibio endemico, e del Gambero di Fiume nel Paesaggio protetto della Collina reggiana e nella Riserva naturale Rupe di Campotrera   o a tutela del Lupo e della Tartaruga di Hermann Parco del Delta del Po. Ma anche – sempre nel Delta del Po - le “isole galleggianti” sperimentali per incrementare i siti di nidificazione dell’avifauna di interesse comunitario.  

Sono solo alcuni dei 43 progetti finanziati dalla Regione con 3,6 milioni di euro grazie al Programma di investimenti per i parchi e le aree protette 2021-2023. Con due obiettivi: difendere e valorizzare lo straordinario patrimonio di biodiversità custodito nel sistema delle aree protette regionali e promuovere occasioni di sviluppo sostenibile, a partire dal turismo slow e consapevole. Destinatari del finanziamento: i cinque Enti di gestione dell’Emilia orientale, Emilia occidentale, Emilia centrale, Delta del Po, Romagna, oltre al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello. Ovvero le realtà cui fa capo una buona parte dell’estesa rete di aree protette presente in Emilia-Romagna: 14 parchi regionali, 3 parchi nazionali e interregionali, 15 riserve naturali, 34 aree di riequilibrio ecologico, 159 siti Natura 2000. Una rete green pari a oltre il 16% dell’intero territorio emiliano-romagnolo.

“Investire nell’ambiente vuol dire investire nel futuro e promuovere occasioni di crescita sostenibile per i territori e le comunità – ha spiegato l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori - Con questo Programma rilanciamo l’impegno della Regione a favore dei parchi, che sempre più devono diventare luoghi in cui la tutela della biodiversità si sposa con forme di fruizione attenta e consapevole. L’Emilia-Romagna ha molto da offrire in questo senso, grazie a una posizione geografica che ne fa un vero e proprio concentrato di ambienti naturali diversi e a una straordinaria varietà di specie animali e vegetali”.

La ripartizione delle risorse

Nel dettaglio questa la ripartizione delle risorse. Ente Emilia Orientale (province di Bologna e Modena): 726.970 euro e otto progetti; Emilia Occidentale (province Piacenza, Parma: 907.945 euro e otto progetti; Emilia centrale (Modena e Reggio): 673mila euro e 12 progetti; Delta del Po (Ferrara e Ravenna): 802.670 euro e quattro progetti; Romagna (Rimini, Ravenna, Bologna, Forlì-Cesena): 338.405 euro e otto progetti. Vanno poi aggiunti i contributi pari a 150mila euro assegnati ai 3 interventi presentati dal Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello (Provincia di Rimini).

Il 30%  alla biodiversità

Impegno rispettato. Come da indicazioni del bando regionale uscito la scorsa primavera, il 30% dell’importo complessivo dei progetti candidati è stato destinato a favore della conservazione della biodiversità. Ma i principali tipi di intervento finanziati sono molteplici e di varia natura, a cominciare dal potenziamento della rete escursionistica e cicloturistica; installazione e manutenzione della segnaletica; strutture quali torrette di avvistamento e capanni per l’osservazione della fauna. E ancora: acquisizione, oltre che riqualificazione e risanamento ambientale di aree di pregio naturalistico. Fornitura e installazione di attrezzature per ridurre i danni prodotti dalla fauna.

Le risorse sono state assegnate a ciascun Ente di gestione per il 60% sulla base della superficie delle aree protette e per il 40% sulla base del numero, oltre a una quota fissa pari a 150mila euro. L’importo minimo di ciascun progetto era di 40 mila euro e il contributo regionale poteva arrivare a coprire fino ad un massimo del 90% della spesa ammissibile.

I progetti finanziati nel Ravennate

Sono tanti i progetti finanziati che ricadono anche nella provincia di Ravenna. Questi i progetti dell'ente Romagna: Messa in sicurezza della parete di gesso sopra la Grotta del Re Tiberio, in località Borgo Rivola, nel comune di Riolo Terme (60.214,28 euro); Realizzazione di un mosaico di facies a “macchia-radura” per favorire lo stabile insediamento della flora rara e significativa e il potenziamento degli habitat di rifugio e di nutrimento per gli insetti pronubi all'interno del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola (29.000 euro); Acquisto di una dolina dall'alto valore naturalistico all'interno del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola (35.300 euro); Interventi di riqualificazione dell'accoglienza dei visitatori ed implementazione del labirinto didattico presso il Giardino delle erbe officinali a Casola Valsenio (36.000 euro).

Questi, invece, i progetti dell'ente Delta del Po: Installazione Isole galleggianti sperimentali per incremento siti per nidificazione specie avifauna di interesse comunitario (39.600 euro); Realizzazione e manutenzione di aree di collegamento ecologico funzionale a favore della rete ecologica del delta del Po (455.513,54 euro); Interventi finalizzati al ripristino naturalistico della riserva naturale di Alfonsine “Boschetto dei 3 Canali” (40.000 euro); Riqualificazione del sistema di fruizione del Parco (267.556,77 euro).

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