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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Parco eolico, il Governo chiamato a valutarne l'impatto ambientale: ecco il progetto

Importante il progetto costituito, per quanto riguarda le infrastrutture a mare, da due parchi eolici disposti a nord e a sud di Ravenna insieme a zone di fotovoltaico galleggiante

La società Agnes l'11 febbraio scorso ha presentato al Governo la documentazione per la Valutazione di impatto ambientale del progetto di parco eolico da realizzare al largo di Ravenna, all'altezza di Lido di Classe. La tipologia di procedura autorizzativa necessaria ai fini della realizzazione del progetto è l’autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e sentito, per gli aspetti legati all’attività di pesca marittima, il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

Il progetto è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica il 14 marzo scorso e fissa al 13 aprile la scadenza ultima da parte degli enti e dei soggetti coinvolti per presentare le eventuali osservazioni. Importante il progetto costituito, per quanto riguarda le infrastrutture a mare, da due parchi eolici disposti a nord e a sud di Ravenna insieme a zone di fotovoltaico galleggiante. Un'infrastruttura globale da oltre 750 Mw di capacità installata che non sarà convogliata tutta nella rete elettrica, poiché una parte rilevante potrà essere destinata sia allo stoccaggio che alla produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi. Un impianto polivalente in grado di produrre a regime circa 8mila tonnellate di idrogeno verde e una quota variabile tra i 1500 e i 200 gigawatt annui.

"Si tratta di un intervento molto innovativo che l’intera comunità ravennate, istituzioni e comparto economico, ha seguito e sostenuto fin dall’inizio e in tutte le sedi - ha commentato soddisfatto il sindaco Michele de Pascale - La sua realizzazione rappresenta una grande opportunità, per l’intero Paese e per il distretto energetico offshore ravennate, in termini di risposte concrete all’esigenza sempre più forte di dare un significativo impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili e di crescita occupazionale per tutto il distretto ravennate. Nei confronti di questo progetto abbiamo riscontrato un grande interesse da parte del ministro Roberto Cingolani nel precedente governo e del ministro Gilberto Pichetto Fratin in quello attuale. E, anche se finora non è stata accolta la nostra proposta di prevedere per impianti per la produzione di energie rinnovabili di questo tipo una procedura autorizzativa accelerata analoga a quella messa in campo per il rigassificatore, auspichiamo comunque che l’analisi della documentazione depositata possa avvenire in tempi brevi, affinché si concretizzino il più celermente possibile i grandi vantaggi che la realizzazione di tale progetto può determinare, in termini di maggiore autosufficienza energetica, opportunità di lavoro e sostenibilità ambientale”.

Nel frattempo il Comune di Rimini ha avviato approfondimenti al fine di poter presentare entro i termini previsti puntuali osservazioni al progetto, che in parte arriverà ad affacciarsi anche di fronte al territorio riminese. Le osservazioni attualmente al vaglio dell’Amministrazione Comunale di Rimini riguardano in particolare due aspetti: la collocazione degli aerogeneratori (anche rispetto alle versioni precedentemente presentate) e la loro altezza. Secondo una prima verifica delle documentazioni presentate da Agnes, spiegano dall'amministrazione riminese, gli archi ricompresi nell’impianto Romagna 1 sarebbero più vicini al territorio riminese rispetto alla precedente ipotesi progettuale, con la pala più a sud a circa 30,3 km da Torre Pedrera. Una posizione che risulterebbe pertanto non distante dall’area dove è in previsione l’impianto eolico riminese progettato da Energia Wind 2020. L’Amministrazione comunale presenterà inoltre anche valutazioni in merito all’impatto visivo determinato dalle dimensioni degli aerogeneratori e in particolare dall’altezza, che complessivamente raggiungerebbe i 300 metri rispetto alla superficie del mare, altezza ben superiore rispetto agli aerogeneratori del progetto di Energia Wind 2020. 

Il progetto nel dettaglio

Il Progetto Agnes Romagna 1&2 è relativo alla installazione e messa in esercizio di un nuovo hub energetico localizzato sia a mare che a terra. La parte marina si sviluppa nel tratto di mare antistante principalmente alla costa della Provincia di Ravenna e in minor parte delle Province di Forlì-Cesena e Rimini. Il tratto di mare è collocato tra il limite delle acque territoriali e la piattaforma continentale che separa Italia e Croazia (tra i 23 km e 43 km circa dal litorale). La parte terrestre si sviluppa interamente nel Comune di Ravenna.

L’hub presenta caratteristiche altamente innovative, in primis l’integrazione di impianti ubicati in mare di produzione di energia da fonte solare ed eolica, la cui elettricità viene trasmessa a terra per tre diverse finalità tra loro non mutualmente esclusive: immissione nella Rete di Trasmissione Nazionale; stoccaggio in sistemi di immagazzinamento con batterie agli ioni di litio; produzione di idrogeno verde per mezzo del processo di elettrolisi.

Gli impianti proposti da realizzare ex novo sono nello specifico: un impianto eolico offshore composto da 25 aerogeneratori con fondazioni fisse da 8 MWp cadauno, per una capacità di 200 MWp; un impianto eolico offshore composto da 50 aerogeneratori con fondazioni fisse da 8 MWp cadauno, per una capacità di 400 MWp; un impianto fotovoltaico offshore composto da moduli galleggianti con sistemi di ormeggio collegati al fondale marino, per una capacità complessiva di 100 MWp; un sistema di stoccaggio di elettricità onshore con batterie agli ioni di litio di capacità 50 MWp; un impianto di elettrolizzazione onshore per la produzione di idrogeno di capacità 60 MWe, inclusi sistemi di compressione e stoccaggio.

Le opere di connessione da realizzare ex novo sono nello specifico: due stazioni elettriche di trasformazione 66/220 kV offshore; una stazione elettrica di trasformazione 380/220/30/0,4 kV onshore; elettrodotti marini “inter-array” da 66 kV ed “export” da 220 kV; una vasca giunti di transizione terra-mare; elettrodotti terrestri “export” da 220 kV e 380 kV per consegna finale dell’energia alla Stazione Elettrica Terna “La Canala” nella frazione di Piangipane, individuata come punto di connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale.

L’hub energetico potrà produrre fino a circa 2.170 GWh/anno di elettricità e fino a circa 8.335 ton/anno di idrogeno verde. Le principali componenti ambientali analizzate nello SIA e per le quali si attendono impatti sono: paesaggio; avifauna e fauna marina; pesca; suolo, sottosuolo, acque e sedimenti; agenti fisici; gestione dello spazio marittimo.

Il progetto è soggetto a procedura di sicurezza per il controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, tuttavia non è richiesto il Rapporto di sicurezza per il rilascio del Nulla Osta di Fattibilità in quanto l’opera da realizzare è uno stabilimento da classificarsi di soglia inferiore. Pertanto, al progetto si applicano le disposizioni regionali della Regione Emilia-Romagna che esercita le funzioni amministrative tramite l’Arpae.

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