Altro che Mani Fiorite, "il parco è una discarica a cielo aperto"
La denuncia dell'ennesimo caso di degrado viene da Giulio Bazzocchi, esponente di Lista per Ravenna, e 'storicamente' sensibile alle questioni che riguardano il degrado nella città bizantina.
"Allertato tramite sms (“Ciao. Fatti un giro al parco tra scuola e coop è una discarica questa mattina”) da un genitore che accompagna ogni giorno il figlio alla Scuola B. Pasini di Via Corle e che transita per il Parco “Mani Fiorite”, ho eseguito un sopralluogo. Risultato: il Parco, alle ore 8,30 del mattino, è una discarica a cielo aperto". La denuncia dell'ennesimo caso di degrado viene da Giulio Bazzocchi, esponente di Lista per Ravenna, e 'storicamente' sensibile alle questioni che riguardano il degrado nella città bizantina.
Cestini per la raccolta dei rifiuti stracolmi di materiale di ogni tipo: carta, lattine, bottiglie di birra, cartoni, pezzi di pizza salata, pane, area verde disseminata di bottiglie di plastica vuote, cartacce, cartoni di birra sulle panchine, sacchetti di patatine vuoti e giochi per bambini come al solito imbrattati. Questo lo 'spettacolo' che si è presentato alla vista dei passanti e di chi si stava per godere il sabato mattina al parco.
"La soluzione - dice Bazzocchi - è quella di delimitare l'area con orari di apertura al pubblico, e applicare la sorveglianza sul posto, con Vigilanza di Quartiere. Come ebbi già modo di scrivere alla fine di marzo, le nostre aree verdi sono in preda a individui che passano l'intera giornata a fare nulla e che bivaccano sulle panchine, per terra, tirando a far tardi e lasciando poi i parchi nelle condizioni in cui si può vedere dalle foto. È un problema di Ravenna, non solo di questo quartiere. Facendo la spola fra il Parco, la vicina Coop per comperare grandi quantità di birra in bottiglie di vetro e gli esercizi pubblici di ristoro di Via Nicolodi, rendono la zona insicura, non frequentabile con tranquillità. È un dato di fatto. Quello che si propone, per l'ennesima volta, è di non accontantarsi della routine che si è instaurata ma di “rendere la vita difficile”, per lo meno, a questi individui, che in parecchi casi, si dedicano anche a traffici illeciti".
Queste le soluzioni identificate da Bazzocchi:
"La condizione principale perché un territorio inizi a essere più vivibile è che sia controllato. Quindi, la Vigilanza di Quartiere sia presente, a piedi, costantemente e non solo per un passaggio superficiale in auto, durante tutto l'arco dell'orario di intervento: 7,30 – 1,30.
Si istituisca un presidio permanente, con volontari, sul posto, in contatto con 112, 113, 117 e Minicipale, per segnalare eventuali strani giri, di supporto a Questura, Carabinieri e GdF. Si pensi a recintare l'area: non con siepi alte come adesso, che limitano la visibilità e nascondono ciò che succede all'interno ma con una recinzione leggera, che permetta il controllo dall'esterno e chi frequenta il parco contro l'utilizzo abituale non si senta protetto. Istituire orari di chiusura e apertura al pubblico, che se non rispettati, possono far scattare la denuncia per chi vi si introduce. Pensare ad un'attività di ristoro, che possa essere aperta all'interno del Parco. Ripulire e manutenere i giochi. Istituire dei momenti di intrattenimento periodici, coinvolgendo le scuole, la Casa delle Culture, il Centro Quake, i circoli sportivi e ricreativi, le attività commerciali, nel più ampio progetto di una Festa di Quartiere. Le autorità di pubblica sicurezza, facciano tutto il possibile per rendere la vita difficile a chi vive solo di espedienti, a spese dei cittadini onesti, italiani e stranieri che siano. La possibilità di coglierli in fallo e potere così revocare loro i permessi di soggiorno e conseguentemente espellerli, deve essere perseguita ogni giorno. Penso che non servano grandi inziative ma un po' di buona volontà da parte di tutti, in primis, da chi ci amministra. Ai cittadini onesti deve essere restituito il territorio".