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Cronaca Bagnacavallo

"Partigiano legittimamente giustiziato", dalla frase choc alla causa per diffamazione: assolto Ivano Marescotti

Finisce con un'assoluzione in Tribunale la vicenda che vedeva alla sbarra l'attore Ivano Marescotti, denunciato dall'ex esponente politico di destra forlivese Francesco Minutillo

Finisce con un'assoluzione in Tribunale la vicenda che vedeva alla sbarra l'attore Ivano Marescotti, denunciato dall'ex esponente politico di destra forlivese Francesco Minutillo all'indomani dell'aspra polemica che seguì a una dichiarazione choc dello stesso Minutillo. L'attore era presente all'udienza in Tribunale giovedì mattina. Il forlivese, infatti, sostenne che "il partigiano Adriano Casadei fu legittimamente finito giustiziato secondo le leggi del tempo, un uomo che ha partecipato ad azioni di indole meramente criminale per le quali è stato appeso ad un lampione in termini non molto dissimili da altri macabri spettacoli andati in scena a piazzale Loreto”. Una dichiarazione che, a distanza di oltre 70 anni, riaprì la ferita dei partigiani trucidati e poi appesi ai lampioni di piazza Saffi a Forlì nell'ultima fase della Seconda Guerra Mondiale. Il riferimento di Minutillo era l'intitolazione del complesso sportivo dell’Ex Gil a Forlì ad Adriano Casadei.

Diceva  sempre Minutillo: “Credo che sia semplicemente vergognoso che il complesso sportivo dell’Ex Gil ovvero l’Ex Casa Stadio del Balilla venga intitolato ad un membro della famigerata Banda di Silvio Corbari: un vero e proprio gruppo di delinquenti che prendendo a pretesto una presunta resistenza si sono macchiati di gravissimi reati come la rapina di banche e di poveri contadini, l’estorsione nonché l’omicidio efferato ed ingiustificato di numerosi militari dell’Arma dei Carabinieri e di altri innocenti cittadini come anche recentemente emerso dagli ultimi studi e dalle nuove rivelazioni pubblicati dallo Storico Gianfranco Stella”.

Non mancarono dure prese di posizione su questa esternazione, tra cui quella di Ivano Marescotti, noto e amato attore di Bagnacavallo che già in passato aveva preso posizioni politiche e che si era candidato alle elezioni europee per una lista di sinistra. Su Facebook prese una dura posizione contro Minutillo. In particolare, a Minutillo non andarono bene delle parole ritenute di offesa, "tanto che arrivò ad augurarmi il cancro", spiega. Giovedì mattina in Tribunale a Forlì è stata valutata la causa dal giudice De Leva. Marescotti, difeso dall'avvocato Ermanno Cicognani di Ravenna, ha ottenuto l'assoluzione. Per il giudice è valsa l'esimente della provocazione, dell'aver cioè reagito sotto l'effetto delle esternazioni estreme di Minutillo. L'avvocato forlivese era rappresentato in giudizio da Widmer Naldi. 

Commenta Minutillo: "Prendo atto che secondo la Giustizia della Repubblica Italiana proporre una lettura critica e non adagiata al pensiero dominante, imposto dai vincitori, sui fatti della Resistenza e sulle azioni dei partigiani consentirebbe di essere legittimamente insultati e di ricevere pure gli auguri di ammalarsi di cancro. Non nascondo che sono ora molto curioso di leggere le motivazioni giuridiche che hanno consentito di giungere ad un siffatto risultato e di sottoporle al vaglio della Corte d'Appello".

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