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Cronaca Faenza

Patrimoni Unesco, in corsa anche i gessi dell'Appennino

Prosegue il percorso per aggiungere le aree carsiche gessose emiliano-romagnole all’elenco italiano dei siti naturalistici per il patrimonio mondiale dell'umanità

Prosegue il percorso, condiviso da diversi attori tra cui la Regione stessa, per aggiungere le aree carsiche gessose emiliano-romagnole all’elenco italiano dei siti naturalistici per il patrimonio mondiale dell'umanità. Soddisfazione per questo primo risultato arriva dalla consigliera Manuela Rontini, presidente della commissione "Territorio Ambiente" dell'Emilia-Romagna.

"La Commissione nazionale italiana Unesco ha deciso di inserire il sito “Grotte e carsismo evaporitico dell’Emilia-Romagna” nella tentative list, ossia la lista che racchiude i siti selezionati dagli Stati proponenti e ritenuti di eccezionale valore universale, adatti al successivo inserimento nella “World Heritage List” dell’Unesco – spiega Rontini – Il sito, costituito da varie aree carsiche gessose che si estendono dall’Appennino reggiano fino al faentino, rappresenta un patrimonio tra i più significativi a livello mondiale. Il percorso sarà ancora lungo, ma già questo passo ci riempie di orgoglio". Non è mancata la sinergia tra più attori. "Un primo passo – conferma la consigliera - che è il frutto
del lavoro di coordinamento tra l’Università, gli enti di gestione per i parchi e la biodiversità, il parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, i Comuni, l'associazionismo e tutti gli attori che ruotano attorno alla Regione Emilia-Romagna, a seguito della proposta della Federazione speleologica regionale. Credo che questo possa essere un ulteriore volano per l'attrattività turistica del Parco della Vena del Gesso e delle nostre colline, dalle grandi potenzialità ambientali, enogastronomiche e culturali. I fenomeni carsici della nostra regione sono unici sul pianeta. I gessi dell’Emilia-Romagna sono i più studiati al mondo e hanno iniziato a suscitare interesse già dal Seicento proprio per le loro caratteristiche peculiari".

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