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Cronaca Faenza

Pedofilia, molestava bimbi all'interno di un cortile: arrestato un 83enne

Un anziano è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Faenza e dalla Squadra Mobile di Ravenna con la gravissima accusa di violenza sessuale nei confronti di bambini.

Un anziano imolese di 83 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Faenza e dalla Squadra Mobile di Ravenna con la gravissima accusa di violenza sessuale nei confronti di bambini. Gli agenti hanno proceduto giovedì all'esecuzione della misura cautelare presso una struttura medica. Tutto è emerso grazie ad un'accurata attività investigativa iniziata alla fine del 2013, quando al Commissariato di Faenza giunsero diverse segnalazioni da parte di alcune persone che riferivano di aver visto una persona anziana tenere atteggiamenti equivoci, riconducibili ad atti sessuali, verso alcuni minorenni.

Tali atteggiamenti si erano verificati l'estate scorsa, all'interno di un cortile condominiale. L'anziano molestatore, con l'accusa di giocare con i minori (tutti sotto i 10 anni), approfittava per toccarli e molestarli. Tra l'altro l'uomo, 83 anni, non era nuovo a questo genere di reato visto che era già gravato da precedenti specifici, sempre nei confronti di minorenni.

La Procura della Repubblica e il personale operante della Polizia di Stato, oltre a detta attività investigativa, hanno svolto una meticolosa e dettagliata attività di riscontro,  utilizzando tutte le cautele e gli accorgimenti che la normativa prevede e dispone in questi casi, compreso l’ausilio di psicologi. Ciò si è rivelato determinante al fine di circoscrivere in modo dettagliato gli episodi in cui i minori sono stati oggetto di “attenzioni” da parte del pedofilo.

Una volta delineato un quadro chiaro di quanto verificatosi, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Ravenna Angela Scorza, raccolti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, ha richiesto al G.I.P. l’emissione di una efficace misura cautelare nei suoi confronti.

Il GIP D.ssa Guidomei ha quindi disposto che l’indagato fosse sottoposto agli arresti domiciliari presso una idonea struttura sanitaria, misura che ha permesso di allontanare definitivamente l’uomo dai luoghi dove aveva commesso i gravi reati per i quali è accusato e soprattutto di impedirgli di commetterne ancora per il futuro.

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