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Cronaca

"Pensavo fosse consenziente": lo stupratore e l'amico negano la violenza sulla 19enne

E' questa la versione del 27enne italo-senegalese arrestato con l'accusa di aver filmato con il cellulare lo stupro di una 19enne ravennate, avvenuto per mano di un amico 26enne rumeno

"Pensavo fosse consenziente". E' questa la versione del 27enne italo-senegalese arrestato lo scorso 26 ottobre con l'accusa di aver filmato con il cellulare lo stupro di una 19enne ravennate, avvenuto per mano di un amico 26enne rumeno. Durante il lungo interrogatorio di garanzia svoltosi lunedì 30 ottobre, come riportano i quotidiani locali in edicola martedì, il giovane ha continuato a ripetere la stessa cosa al gip Rossella Materia, una tesi comune con quella dell'amico che ha chiesto la scarcerazione: secondo i due, la 19enne non sarebbe stata così ubriaca da non riuscire a capire cosa le stesse succedendo. La difesa giocherà molto su un dettaglio fornito dal "registra" del filmato, che ha spiegato di aver notato delle effusioni tra l'amico e la ragazza, quindi pensava che lei fosse cosciente di ciò che stava per accadere. Secondo il suo racconto, dopo la doccia fredda e un caffè, la 19enne si sarebbe ripresa dal troppo alcol ingerito e avrebbe fatto un segno della mano all'amico del ragazzo rumeno come a voler dire "lasciaci soli".

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Eppure le immagini del video parlano chiaro: la giovane è inerme, incosciente e con lo sguardo fisso verso il vuoto, mentre il suo stupratore guarda dritto in camera sorridendo. L'ordinanza del gip, infatti, ha delineato una condizione di inferiorità della giovane tale da portersi configurare la violenza sessuale - e di gruppo, per giunta. Infine, l'amico che aveva in mano il cellulare non nega di aver pronunciato la frase "Dopo anch'io...Veloce che sto arrivando anch'io": tuttavia spiega come si trattasse solo di una battuta infelice e che non fosse davvero sua intenzione approfittare della ragazza, che avrebbe poi riaccompagnato a casa "senza toccarla". E mentre l'ex ministro Calderoli prende spunto dal caso per ribadire la "necessità della castrazione" per casi del genere, il 27enne si trova al momento in carcere in custodia cautelare in una cella di isolamento, così come l'amico 26enne.

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