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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pescatori di frodo nella notte alla foce del Bevano: sequestrati 300 chili di vongole

Gli agenti della Polizia Provinciale sono riusciti a bloccare una delle due auto con a bordo tre dei cinque bracconieri

Prosegue l’intensa attività a contrasto della pesca abusiva di vongole messa in atto in sinergia dai Carabinieri forestali di Ravenna e dagli agenti della Polizia Provinciale. Pochi giorni fa, alla Foce del torrente Bevano a Lido di Dante all'interno della Riserva Naturale dello Stato Duna Costiera Ravennate e foce Torrente Bevano - area naturalistica di pregio e soggetta a elevata protezione - una pattuglia in appostamento notturno, posizionata in zona strategica e in collegamento con le altre, ha avvistato due auto sospette procedere a fari spenti che poi si sono fermate.

Poco dopo i militari della Stazione Carabinieri forestale di Ravenna e del Nucleo Tutela Biodiversità Carabinieri di Marina di Ravenna hanno avvistato sei pescatori di frodo mentre pescavano illegalmente vongole con attrezzi e strumenti vietati e con l’uso di imbarcazioni che permettevano ai bracconieri di spostarsi agevolmente lungo la Foce del Bevano. Terminate le attività di pesca, i sei hanno caricato il prodotto pescato nei rispettivi veicoli e, con il favore dell’oscurità, si sono allontanati a forte velocità. Gli agenti della Polizia Provinciale sono riusciti a bloccare una delle due auto con a bordo tre dei cinque bracconieri; i restanti, a bordo del secondo veicolo, sono riusciti a dileguarsi a piedi abbandonando l’auto che è stata, poco dopo, rintracciata dalla pattuglia dei Carabinieri forestali. All’interno sono state rinvenute casse contenenti il frutto dell’attività di pesca illecita.

Il personale ha proceduto a identificare i tre fermati, residenti nel comacchiese, e li ha denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per bracconaggio ittico - reato sanzionato con l'arresto da due mesi a due anni o l'ammenda da 2.000 a 12.000 euro - nonché per distruzione e deterioramento di habitat protetto. Contestualmente sono state posti sotto sequestro le due auto, l’imbarcazione utilizzata con il relativo motore e un quantitativo di vongole pari a oltre 300 chili destinato a essere smerciato “in nero”. Il pescato è stato immediatamente reimmesso in mare.

Questo intervento testimonia l’attenzione posta dalle forze di polizia - operanti in perfetta sinergia - su questo particolare fenomeno illecito. È doveroso sottolineare che un ecotono, ovvero una zona di confine e di passaggio tra due ecosistemi differenti come la Foce del Bevano, si caratterizza per un’elevata biodiversità in termini di habitat e specie e, di conseguenza, per il suo delicato equilibrio. Attività illecite come la pesca di molluschi con mezzi quali motopompe e rastrelli determinano un’asportazione completa di circa 15/30 cm di substrato melmoso o sabbioso e con esso di tutte le comunità bentoniche presenti quali crostacei, molluschi, echinodermi, tunicati, anellidi, in tutti gli stadi di vita, comprese, ovviamente, le vongole del genere Tapes o Ruditapes.

A questo va aggiunto anche il disturbo recato dall’intorbidimento dell’acqua che ne diminuisce la trasparenza e, quindi, il passaggio della luce, fondamentale per la sopravvivenza di molte specie. Non meno importanti sono le conseguenze anche sul piano della sicurezza alimentare e della libertà di iniziativa economica, in quanto vengono immessi nel circuito della ristorazione notevoli quantitativi di molluschi privi di tracciabilità, che vanno a penalizzare i pescatori regolari e gli esercenti che rispettano la filiera alimentare e la normativa sanitaria vigente.

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