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Cronaca

Le piattaforme petrolifere devono pagare l'imposta immobiliare (con gli arretrati): 7,5 milioni di euro al Comune di Ravenna

A Ravenna sono ben 28 le piattaforme soggette a questa imposta, che va per un terzo ai Comuni e per i restanti due terzi allo Stato

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 maggio il decreto con cui il Mef, ministero dell’Economia e delle Finanze, individua i Comuni a cui spetta l’imposta immobiliare sulle piattaforme marine. Tra questi figura anche Ravenna. Il provvedimento, fortemente voluto dal Movimento 5 stelle, è stato firmato dal ministro il 28 aprile di concerto con Mite, ministero dell’Interno e ministero della Difesa e richiama il decreto fiscale con cui è stata appunto prevista l’istituzione di un’apposita imposta immobiliare sulle piattaforme marine (Impi) in sostituzione di qualsiasi altro prelievo locale.

A Ravenna sono ben 28 le piattaforme soggette a questa imposta, che va per un terzo ai Comuni e per i restanti due terzi allo Stato. Dei cira 7,5 milioni di euro all'anno di Impi sulle piattaforme, quindi, 2,5 andrebbero al Comune di Ravenna e 5 allo Stato. "Per l'anno 2022 il nostro Comune però dovrebbe recuperare anche le annualità 2020 e 2021 - spiega il sindaco Michele de Pascale - e quindi a bilancio al momento noi abbiamo previsto 2,5 milioni per tre anni, ovvero 7,5 milioni di euro".

Nel testo viene specificato che per piattaforma marina si intende “la piattaforma con struttura emersa destinata alla coltivazione di idrocarburi e sita entro i limiti del mare territoriale”. In una nota metodologica allegata vengono poi precisati i criteri utilizzati per l’individuazione degli enti locali a cui spetterà il gettito, inclusi quelli in cui si trovano “terminali di rigassificazione di gas naturale”. L’articolo 2 del decreto Mef elenca i Comuni beneficiari (con le relative piattaforme): oltre a Ravenna anche Casalbordino, Torino di Sangro e Vasto in provincia di Chieti; Giulianova, Pineto, Roseto degli Abruzzi e Silvi in provincia di Teramo; Crotone; Cesenatico e Gatteo in provincia di Forlì-Cesena; Bellaria e Rimini; Cupra Marittima in provincia di Ascoli; Pedaso, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio in provincia di Fermo; Civitanova Marche (Macerata); Pesaro e Petacciato in provincia di Campobasso; Butera e Gela in provincia di Caltanissetta; Chioggia (Venezia) e Scicli (Ragusa).

Gli articoli successivi invece dettano le modalità di attribuzione dell’imposta. R"elativamente agli anni 2020 e 2021, le aziende che hanno già versato il tributo devono trasmettere al Mef entro 30 giorni la base imponibile e la cifra pagata per ciascuna infrastruttura. Cifra che è stata raccolta dal ministero dell’Interno. In seguito, entro altri 30 giorni, sarà lo stesso dicastero dell’Economia a comunicare ai singoli Comuni quanto incasseranno. A decorrere dal 2022 invece il versamento avverrà direttamente allo Stato e agli Enti locali interessati tramite modello F24”, spiega il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.

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