Pineta di Marina Romea devastata. Il Comitato: "Uno scempio, follia pura. Ci costituiamo parte civile"
Il Comitato Cittadino Lidi Nord Ravennati: "Chi sono le persone coinvolte e per quale folle motivo è stato compiuto questo scempio"
Il Comitato Cittadino Lidi Nord Ravennati si unisce allo sdegno di quanto successo nell'area pinetale a ridosso del fiume Lamone, dove un'ampia fascia di alberi è stata devastata. "Pieno apprezzamento per le richieste del consigliere comunale Alvaro Ancisi e piena solidarietà e collaborazione all'assessore Costantini per tutte le verifiche che stanno attuando gli organi comunali e gli inquirenti a cominciare dal corpo dei Carabinieri Forestali - scrive il comitato -. Ci aspettiamo piena chiarezza sui fatti, chi sono le persone coinvolte e per quale folle motivo è stato compiuto questo scempio. Perché per mettere in atto una cosa del genere è chiaro che chi ha deturpato la nostra pineta deve avere avuto una disponibilità di uomini, mezzi e attrezzature non comuni a un semplice giardiniere".
ANCISI - "Rasa al suolo un'area di pineta protetta"
"La zona era anche habitat ideale di piante spontanee e spesso si poteva ammirare una orchidea conosciuta come "Ofride verde-bruna", che siamo riusciti a fotografare, oltre che un acquitrino popolato da piccoli animali palustri - dice il presidente Massimo Fico -. Tutta la nostra comunità è sbigottita, incredula e amareggiata per quanto accaduto e per questo motivo, raccogliendo le istanze dei nostri compaesani, il consiglio direttivo del nostro comitato ha deciso di costituirsi parte civile in ogni procedimento giudiziario che verrà avviato, augurandoci che altri vogliano seguire il nostro esempio".
Vivi Ravenna: "Abbattuta un'area grossa come un campo da calcio"
Vivi Ravenna Verde, pur ribadendo di essere gruppo apartitico e indipendente, si associa a quanto denunciato da Alvaro Ancisi su segnalazione di un cittadino e a sua volta denuncia che a Marina Romea, sulla sponda sinistra del Lamone, adiacente al lato nord del “villaggio dei capannisti” è stata interamente abbattuta un'area di pineta più grande di un campo da calcio e il terreno è attualmente sotto sequestro penale.
"Questo è solo l’ultimo episodio della continua devastazione del territorio ravennate. Ravenna è una città soffocata dall’inquinamento dell’aria (70 cittadini su 100 possiedono un’automobile, oltre alle emissioni del c.d. “polo chimico”), ricoperta da cemento, messa a rischio da subsidenza e allagamenti (tre solo negli ultimi sei mesi) e “stuprata” (come hanno detto di Piombino) da uno o forse due rigassificatori inutili e dannosi. A Ravenna si continua ad abbattere alberi (come ad es. nel lungomare per il progetto “parco marittimo”) e a cementificare terreni mentre le c.d. “misure di compensazione” sono ridicole: basti guardare il parco Baronio di Via Antica Milizia o quello in Via Sant’Alberto dove sono stati piantati piccoli arbusti che impiegheranno decenni per portare benefici al territorio, sempre che non muoiano prima a causa della crescente siccità e desertificazione".
Infine: "Si ricorda alle Istituzioni e ai cittadini completamente assenti che secondo l’ultimo rapporto Ispra sul consumo del suolo Ravenna è la peggiore in regione e fra le peggiori a livello nazionale. Per Ispra l’indice sul consumo di suolo è valutato su una scala da 1 (ndr pessimi) a 10 (ndr virtuosi) e Ravenna è pessima con 1,5 su 10. A chi insinuerà che si tratta di statistiche “pessimistiche” riporto i dati di ISPRA sul consumo del suolo: “una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo. Ci permettiamo di richiamare il sindaco al suo ruolo di “difensore” della Città e gli ricordiamo che tagliare alberi, versare cemento e bruciare combustibili fossili non significa "riqualificazione" né "valorizzazione", ma devastazione e speculazione sul nostro prezioso patrimonio naturalistico che ogni giorno perde un pezzo".