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Cronaca

Poco personale in ospedale, l'Ausl: "E' vero, ma ora nuove assunzioni e stabilizzazioni"

Il direttore Busetti: "Abbiamo già assegnato al reparto quattro medici in più rispetto a prima (soprattutto per i casi notturni, quando può capitare che ci sia un solo medico con anche 140 pazienti da gestire)"

Era stato lo stesso sindaco De Pascale, rispondendo a un'interrogazione presentatagli dal capogruppo di Forza Italia Alberto Ancarani, ad ammettere di essere molto preoccupato per la situazione del reparto di Medicina interna dell'ospedale Santa Maria delle Croci. Reparto che, a detta del primo cittadino, presenterebbe "gravi deficit del reparto da vari punti di vista". Sulla questione è intervenuto lunedì anche Stefano Busetti, Direttore sanitario dell'azienda Ausl della Romagna: "Non vanno confuse le normali dinamiche di una equipe numerosa, come la nostra, che presenta continue entrate e uscite di personale, con la possibilità di far fronte a queste uscite con delle sostituzioni - spiega Busetti - E' vero, a volte non si ha una linearità perfetta tra entrate e uscite, come in questo caso: ma ciò è dovuto al fatto che stiamo riscontrando difficoltà di reperire personale (difficoltà che a livello generale si riscontrano già da tempo)".

"Ciò è successo nel reparto di Medicina interna dell'ospedale di Ravenna - prosegue il direttore - dove nonostante la pubblicazione continua di nuovi bandi non siamo riusciti a rimpiazzare tutte le uscite. Di positivo c'è da dire che abbiamo già assegnato al reparto quattro medici in più rispetto a prima per far sì che si riescano ad arginare queste criticità (soprattutto per i casi notturni, quando può capitare che ci sia un solo medico con anche 140 pazienti da gestire): ora non resta che riuscire a superare queste difficoltà di reclutamento di personale, e speriamo che i concorsi nei prossimi mesi ci restituiscano il personale richiesto. Ci tengo però a sottolineare - conclude Busetti - che quella che si è presentata a Ravenna non è una situazione anomala, ma una cosa che periodicamente si verifica anche in tutti gli altri ospedali e reparti".

Busetti snocciola poi alcuni dati su assunzioni e stabilizzazioni: sugli oltre 15mila dipendenti complessivi, tra il 2015 e il 2016 nell'organico di Ausl Romagna (di tutto il bacino che comprende non solo Ravenna, ma anche Forlì, Cesena e Rimini) i nuovi assunti sono stati 386; 92 tra il 2016 e il 2017 e 145 tra il 2017 e i primi mesi del 2018. Per quanto riguarda le stabilizzazioni, grazie ai concorsi tra il 2015 e il 2017 sono stati stabilizzati 349 infermieri e 515 infermieri e addetti all’assistenza, mentre grazie al cosiddetto "decreto Madia" è prevista la stabilizzazione di altri 80 medici e 260 infermieri e oss. Uno sguardo, infine, alla selezione dei Primari: tra il 2016 e il 2017 sono stati nominati 36 primari, e altri 4 nei primi mesi del 2018; entro giugno dovrebbero esserne nominati altri 5 ed entro la fine dell'anno ulteriori 10.

Ma l'incontro con il dirigente è anche l'occasione per analizzare un caso che, la settimana scorsa, ha destato preoccupazione nei ravennati: la morte in una clinica privata della città di una 81enne che sarebbe stata ricoverata per un'infezione e una sospetta frattura. "Le cliniche private operano in stretta connessione con il pubblico - spiega Busetti - e dal momento che affidiamo loro i nostri pazienti abbiamo una responsabilità, quindi vengono fatti dei controlli sanitari e il livello di attenzione è alta. In casi come questo va analizzato l'intero percorso, ed è quello che stiamo facendo".

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