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Cronaca

Polemica fra artisti di strada: "Se questo è degrado, cancellatelo"

L'anonimo writer si è posto in aperta polemica, scrivendo il suo manifesto artistico in vari punti della città, tra cui viale delle Industrie e la zona dell'ex Macello.

“Spazio libero. Chiamare 0544 482382”. Con questo messaggio un writer ha reso pubblica la sua protesta contro l’istituzionalizzazione a Ravenna della street art. Il numero corrisponde all’assessorato alle Politiche giovanili, che collabora alla realizzazione del festival Subsidenze, di cui nel 2016 si è svolta la terza edizione.

Street art a Ravenna

L’anonimo writer si è posto in aperta polemica, scrivendo il suo manifesto artistico in vari punti della città, tra cui viale delle Industrie e la zona dell’ex Macello. Quando una forma d’arte ribelle come l’arte di strada viene “irregimentata” in spazi concessi dall’autorità non perde anche il suo carattere identitario? La risposta sembra essere affermativa per il writer che, lungi dal dare un giudizio estetico sulle opere dei suoi colleghi, che hanno senza dubbio reso più belli e colorati alcuni scorci ravennati, ha puntato sul messaggio filosofico. Se la street art sposa il potere e perde il suo carattere anarchico di sfida all’autorità, allora forse dovrebbe chiamarsi in un altro modo.

“Se questo è degrado, cancellatelo” scrive sui muri dell’ex Macello, uno degli edifici più degradati – ma potenzialmente più belli – della città.

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