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Cronaca

Ponte sul Lamone, la rabbia dei residenti: "Per portare mia figlia a scuola spendo 1800 euro in più"

Anche Silvia, 86enne, protesta: "Prima della chiusura attraversavo il ponte tutti i giorni per andare a Savarna dove ho il mio giro di amiche. Ora ho perso tutto"

"Ci sentiamo abbandonati": è il sentimento di protesta che accomuna un po' tutti i residenti e gli imprenditori della zona di Savarna, Conventello, Grattacoppa, Torri e Mezzano, a quasi due anni dalla chiusura per lavori del ponte sul Lamone. Il ponte venne chiuso l'8 marzo del 2021 per consentirne l’intervento di demolizione e ricostruzione. Da quel momento la vita degli abitanti dei piccoli paesi che gravitano intorno all'attraversamento è cambiata radicalmente: per poter andare da Savarna/Conventello/Grattacoppa a Mezzano/Torri/Borgo Masotti, non potendo utilizzare il ponte, i residenti e chi ha un'attività in zona devono percorrere via Basilica - dove è presente un passaggio a livello che resta chiuso per diversi minuti quando passa il treno -, per poi immettersi sulla statale Adriatica, spesso trafficata e luogo di incidenti, allungando notevolmente i tempi e naturalmente aumentando i costi del carburante.

Strade disastrate dopo la chiusura del ponte sul Lamone

Ma tanti hanno optato per una soluzione più rapida: "La strada da percorrere sarebbe statale Adriatica più via Basilica, ma vista la possibilità di trovare traffico, incidenti, sbarra del passaggio a livello chiusa e attraversamento pedonale semaforico in tanti passano da una strada privata per gentile concessione dell'azienda agricola che ci tiene la sbarra aperta", spiega Emily Tassinari, tra i promotori della petizione per chiedere compensazioni per i danni subìti. Molti, infatti, percorrono via Chiavica Fenaria, che all'altezza di via Chiusa però diventa strada privata (con tanto di cartello stradale che segnala il divieto di transito), arrivando poi su via Sant'Alberto. "A furia di passare su questa strada, non adatta a un traffico così intenso, la stiamo distruggento - spiega Emily - Ci sono delle buche profondissime. Anche via Forello, poi, viene utilizzata molto non essendo una strada privata, ma anche questa è in condizioni terribili".

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"1800 euro in più in due anni solo per portare mia figlia a scuola"

Tra i residenti più arrabbiati e demoralizzati ci sono Sonia Fariselli e Fabrizio Fuschini, che abitano ai piedi della rampa del ponte a Torri. La figlia della coppia, Sofia, frequenta la scuola materna 'Il grillo parlante' a Savarna, quindi dall'altro lato del ponte. "Prima per portarla a scuola ci mettevo tre minuti, ora devo arrivare alla statale sperando non ci sia traffico o un incidente, prendere via Basilica e aspettare al passaggio a livello anche dieci minuti, per poi arrivare a Savarna. In questo modo, facendo avanti e indietro due volte al giorno, ci metto 15 minuti a viaggio, facendo 48 chilometri al giorno - spiega Sonia - Mio marito ha fatto un calcolo (nella foto sotto, ndr): negli ultimi due anni abbiamo speso quasi 1800 euro in più solo di benzina per portare mia figlia a scuola, senza calcolare l'usura della macchina, per un totale di 16mila chilometri in più percorsi".

"Non ne possiamo più - continua Sonia - Sofia ha iniziato la scuola prima della chiusura del ponte, altrimenti avremmo scelto di mandara a scuola a Mezzano. A settembre dovrà cambiare scuola e iniziare le elementari: sulla carta se non riapre il ponte ci converrebbe mandarla a Mezzano, ma ormai tutti i suoi amici sono di là e andranno a scuola a Savarna, non vogliamo farla ricominciare da capo. Oltre a questo i miei nonni, ultranovantenni, abitano di là dal ponte, e ogni volta che dobbiamo andare da loro dobbiamo fare tutto il giro. Mio nonno mi racconta sempre che quando ricostruirono il ponte negli anni '40-'50 ci misero appena un anno, e lo fecero con le carriole! Noi ormai dopo due anni di continui slittamenti di riapertura abbiamo perso le speranze, oltretutto ci sono stati negati i ristori. Qualche giorno fa ci è arrivato il pagamento della Tari di 260 euro: io per protesta non la pagherò, non è giusto".

I calcoli delle spese aggiuntive dalla chiusura del ponte fatti da Fabrizio
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L'86enne isolata dal mondo: "Ho perso tutte le amiche, sono caduta in depressione"

Anche Silvia, 86enne residente a Torri, si unisce alle proteste: "Siamo diventati un paese di morti, ormai aspetto la morte anch'io perchè qui non passa più nessuno da quando è stato chiuso il ponte - protesta l'anziana - Prima della chiusura attraversavo il ponte tutti i giorni per andare a Savarna dove ho il mio giro di amiche, andavo a Messa, andavo a raccogliere la frutta per passare un po' il tempo... Ora ho perso tutto. Le amiche le sento un po' al telefono, ma non è la stessa cosa. Io abito da sola e sono stata isolata dal mondo, sono anche caduta in depressione per questa cosa. I lavori sono fermi da settimane, non si vede nessuno lavorare. Cosa aspettano? Sinceramente sono molto arrabbiata e vorrei mettere in atto una protesta silenziosa, sono disponibile ad andare a sedermi sulle scale del Municipio anche tutti i giorni insieme agli altri residenti".

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