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Cronaca Faenza

Porta al restauratore un'opera d'arte in ceramica del 18esimo secolo: ma era rubata

Dopo il ritrovamento di alcune opere d’arte rubate dall’abitazione di un antiquario di Ravenna, i Carabinieri hanno recuperato un altro pezzo pregiato appartenente alla stessa collezione

Dopo il ritrovamento di alcune opere d’arte rubate dall’abitazione di un antiquario di Ravenna, i Carabinieri hanno recuperato un altro pezzo pregiato appartenente alla stessa collezione. Le indagini si sono concluse con un blitz nella bottega di un restauratore di Faenza dove un 50enne faentino, poi denunciato per ricettazione, aveva consegnato l’opera facendo credere all’artigiano che fosse oggetto di sua proprietà.

La vicenda da cui sono partite le indagini risale a dicembre dello scorso anno, quando i Carabinieri del radiomobile di Faenza erano entrati nell’appartamento di una 46enne trovando al suo interno immagini sacre in ceramica faentina e una tela raffigurante la Madonna in preghiera risalenti al 18esimo secolo. Da lì iniziarono una serie di accertamenti, alla fine dei quali i Carabinieri stabilirono si trattasse di opere trafugate dall’abitazione di un appassionato d’arte di Ravenna che, nel 2014, aveva subito il furto di una collezione di pezzi d’arte del valore complessivo di circa 50mila euro.  

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Dopo la denuncia per ricettazione della 46enne faentina, le successive ricerche dei Carabinieri, estese anche alle botteghe di artigiani e agli antiquari della zona, hanno  portato al ritrovameno di un’altra opera in ceramica riconducibile al furto del 2014, che sarebbe stata consegnata a un restauratore di Faenza per farla riparare. Si tratta di una composizione di dodici piastrelle in ceramica raffigurante una Madonna addolorata con in basso una scritta “a.Divozione.Di.Gennaro.Iucci.1867”. Il ceramista che aveva l’opera in custodia ha raccontato che, circa un anno fa, uno sconosciuto si era presentato presso la sua bottega e gli aveva commissionato il restauro di quell’immagine sacra, facendogli credere che fosse di sua proprietà e pagandogli anche un acconto. A lavoro ultimato, però, malgrado l’artigiano l’avesse sollecitato più volte per telefono, quell’uomo non si era più fatto vedere.

I Carabinieri, prendendo spunto dai pochi riferimenti in possesso del restauratore, sono riusciti a risalire alla persona che gli aveva commissionato il lavoro di restauro: si tratta di un 50enne di Faenza già conosciuto dai Carabinieri, che lo hanno più volte denunciato per vicende di droga e altri reati. Nel frattempo l’opera è stata riconosciuta dal collezionista di Ravenna che, dopo il dissequestro, ha potuto riaverla indietro.

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