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Cronaca

Porto Fuori come il Bronx, "ma con il mare": la località ravennate protagonista di una canzone - VIDEO

Il video di 'Porto Fuori (RA)' vede la presenza, in veste di attore protagonista, di Karim Qqru, batterista degli Zen Circus

Una canzone dedicata a una delle nostre località. E' uscito martedì 'Porto Fuori (RA)', il nuovo video di Mondo Inferno, il progetto di Manuele Fusaroli, ferrarese da oltre dieci anni agitatore culturale della scena musicale indipendente italiana. Una lunga attività che lo ha portato a collaborare con artisti del calibro di The Zen Circus, Luca Carboni, Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Marina Rei, Mezzosangue, Bugo, Luci Della Centrale Elettrica, Giorgio Canali; sul fronte internazionale, Karate, The Van Pelt, Elliott Murphy, Jason Molina e altri ancora. Il video di 'Porto Fuori (RA)' vede la presenza, in veste di attore protagonista, di Karim Qqru, batterista degli Zen Circus.

"Quando arrivi a Porto Fuori, in provincia di Ravenna, sul cartello con il nome di questa frazione vedi imperare uno scarabocchio a pennarello che recita “Bronx” - spiega Fusaroli - Nonostante io abbia visto il Bronx, credo che Porto Fuori sia molto diverso. Le strade non sono così larghe, i palazzi non sono così alti. E nel Bronx non c’è il mare, la spiaggia. Ho adorato questa piccola località dalla prima volta che ci sono finito, finendo per raggiungerlo anche per andare semplicemente a passare una giornata in spiaggia" (non molto lontana da Porto Fuori).

Il testo di Porto Fuori (RA)

Ti ricordi amore mio?
Partivamo con qualsiasi luce
Siamo partiti con la neve
Con la pioggia
Con un grande sole
Entravamo in macchina e volevi sempre guidare tu
Ci fermavamo al primo distributore
Facevamo il minimo indispensabile di gas
E poi puntavamo il mare
E arrivavamo a sentire
L'odore della salsedine
L'odore della salsedine
Tu mi dicevi fermati al Lido di Dante
Ma io ti porto a Porto Fuori
In quella terra di Romagna
Dove regnano i calabresi
Così ci fermiamo in un bar
In un bar per un caffè
E ci scambiamo sguardi
Dio come siamo splendidi
C'era sempre un dio
Seduto in qualche bar
Che ricambiava i nostri sguardi
Dio come siamo complici
C'era sempre un dio
Seduto in qualche bar
Che sputava sogni infranti
Che noi aprivamo con le forbici
Ti ricordi amore mio
Una volta siamo arrivati fino alla spiaggia
Ci siamo seduti sulla sabbia
Ed è lì che abbiamo sentito
Questo vento che soffia da Est
Che sento arrivare dritto dal mare
E che riesce a far impazzire anche gli alberi
Figuriamoci io e te
Che restiamo qua fermi da ore a guardare il mare
E le foglie e gli aerei
Volare e cadere
Figuriamoci io e te
Figuriamoci io e te

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