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Cronaca

Porto, il Polo della nautica diventa realtà: Ravenna sarà un hub per le imbarcazioni da diporto

Il polo sarà realizzato in un’area di circa 28mila metri quadri di Sapir concessa in diritto di superficie

Si è compiuto il primo atto per la realizzazione nel porto di Ravenna di un “Polo della Nautica”, un nuovo insediamento industriale per la produzione di imbarcazioni da diporto, destinato ad ospitare cantieri e le tante attività legate al mondo della nautica. È stato infatti sottoscritto lunedì, nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna, l’atto con il quale il Gruppo Sapir, tra i più importanti terminalisti dello scalo ravennate, ha avviato il percorso per mettere nella disponibilità della nuova società Polo Nautico di Ravenna il diritto di superficie per l’area dove il Polo si insedierà.

La Polo Nautico Ravenna si è costituita appositamente per svolgere l’attività di produzione di imbarcazioni da diporto e annovera nella propria compagine societaria brand prestigiosi a livello nazionale ed internazionale nella progettazione e costruzione di natanti in materiale composito ad alta tecnologia. Il diritto di superficie, che avrà durata di 30 anni, riguarda un’area di circa 28.000 mq di proprietà di Sapir, che si trova in Penisola Trattaroli e che si affaccia sul bacino portuale della Piallassa Piomboni. Come noto, l’area della Penisola Trattaroli che, invece, si affaccia in destra canale, è destinata alla realizzazione del nuovo terminal container con spiccata vocazione a realizzare la più avanzata intermodalità.

firma Sapir-polo nautico-2

A fare gli onori di casa, nell'incontro di lunedì, è stato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Daniele Rossi, il quale ha affermato che: “Gli spazi di cui il porto di Ravenna dispone rappresentano una grande opportunità per gli imprenditori che vogliano insediare qui le proprie attività. La vicinanza all’acqua ed i collegamenti con strade e ferrovie, rendono le aree del porto di Ravenna strategiche dal punto di vista logistico. Collegamenti agili e servizi efficienti, infatti, completano il quadro di uno scalo competitivo che, con una attenzione costante alla tutela dell’ambiente e ad uno sviluppo sostenibile, si candida a diventare un hub logistico centrale nella geografia degli scambi commerciali nel Mediterraneo. Auspichiamo che altre realtà operanti nel settore della cantieristica navale si aggiungano al tessuto imprenditoriale locale, consolidando la tradizione del distretto della nautica nel porto di Ravenna”.

“L’impegno profuso in questi anni con la messa in valore, tramite realizzazione dei PUA, di aree di proprietà SAPIR non ancora sviluppate – ha dichiarato il Presidente di Sapir, Riccardo Sabadini - rispondeva sì all’interesse della Società e dei nostri azionisti ma voleva anche, come spesso è stato sottolineato, creare opportunità di investimenti da parte di soggetti imprenditoriali di primaria importanza sul mercato e attrarre nuovi traffici. L’atto di oggi si inserisce in quel percorso e confido che altri ne seguiranno. L’impegno di Sapir per lo sviluppo del porto è totale, in coerenza con la nostra storia che ci ha visto attori della costruzione del porto e propulsori del suo sviluppo.”

Per la Polo Nautico, ha sottoscritto l’atto l’Amministratore Delegato Paolo Francia. Queste le sue parole: “Avere raggiunto questo obiettivo rappresenta per noi, e credo di poter parlare non solo a nome degli attuali soci della Polo Nautico Ravenna, ma di tutta la nautica da diporto della pianura Padana, il coronamento di una idea/progetto iniziato anni fa. Come imprenditore e come ravennate sono veramente felice di avere oggi compiuto questo primo fondamentale passo di un intenso percorso che ci impegnerà nei prossimi anni. Percorso che con il supporto di tutti (Istituzioni ed industriali) porterà un rilevante beneficio al territorio inspiegabilmente non ancora dotato di strutture all’avanguardia dedicate alla costruzione di imbarcazioni da diporto. Questo progetto, che mi piace definire NKZ (Nautica a Km Zero), se gestito in modo armonico e, ripeto, adeguatamente sostenuto dal pubblico, porterà nel medio termine posti di lavoro e prestigio alla città di Ravenna ed all’Emilia Romagna dove sono da sempre presenti brand di importanza internazionale che non hanno oggi la possibilità di costruire sull’acqua in modo efficace, riducendo al minimo l’impatto ambientale grazie alla limitazione di trasporti e apporti energetici.”

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