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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Presentato il progetto per la rifunzionalizzazione dello Stadio Benelli

Lo studio è partito dalla ricerca storica del materiale di archivio relativo progetto originale degli anni 50

Giovedì 20 luglio , nell’ambito di una serata organizzata dal Panathlon Club di Ravenna è stato presentato il progetto per la rifunzionalizzazione dello Stadio Benelli. La redazione dello studio è stata resa possibile grazie alla Fondazione Flaminia che, in collaborazione con il Panathlon Club di Ravenna, l’Università di Bologna, il Comune di Ravenna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e il Comitato Regionale Coni Emilia Romagna, ha messo a disposizione  una “borsa di perfezionamento”, destinata ad neo laureato Ingegneria dei Sistemi Edilizi ed Urbani nei corsi dell’Università di Bologna a Ravenna, assegnata a Giacomo Neri sulla base di un bando di concorso. La  borsa, intitolata ad Afredo Cavezzali, importante attore del mondo sportivo ravennate, scomparso nel 2011, è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, dal Panathlon Club e dalla Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio dell’Università di Bologna che ha curato la gestione scientifica del progetto sotto la direzione di Massimiliano Casavecchia e Luca Cipriani. Hanno collaborato con Giacomo Neri: Valeria Balella, Carlotta Piraccini e Teresa Ravaioli.

Lo studio, partito dalla ricerca storica del materiale di archivio relativo progetto originale degli anni 50, elabora un’idea strategica di utilizzo che comprende non solo dell’area strettamente di pertinenza dello stadio, ma anche delle zone circostanti  che concorrono così alla rigenerazione urbana di un ambito urbano molto più vasto. Ciò è reso possibile dall’ipotesi di spostamento del mercato ambulante, trasferito lungo la banchina della darsena, sviluppando le indicazioni del  Piano Operativo Comunale del Comune di Ravenna che prevede il tombamento di parte dello specchio d’acqua, per ricavarne un parcheggio interrato e generando di conseguenza, in superficie,  una piastra di dimensioni compatibili con l’insediamento del mercato settimanale, dando così la possibilità di attivare, anche per questa parte di città, un processo di rivitalizzazione dell’intero comparto. Dunque un solo progetto per una ipotesi di rigenerazione di due ambiti: quello dello stadio e quello della darsena.  

La prima operazione, che tiene conto degli interventi di riqualificazione sullo stadio già in parte avviati dal Comune di Ravenna sulle gradinate, prevede la rimozione delle tribune metalliche che restituiscono alla città la struttura  originaria. Un esempio di architettura per lo sport, progettata dallo studio CGS di Roma, generata nel tempo in cui Pier Luigi Nervi andava definendo la struttura dello stadio Flaminio di Roma. Il progetto, accanto al restauro e rifunzionalizzazione dello stadio, ha come obiettivo quello di realizzare un grande parco urbano attrezzato dedicato allo sport, dilatando la fruizione della struttura esistente oltre gli eventi sportivi calcistici. La soluzione offre l’area come uno spazio di incontro e socializzazione,  luogo di ricreazione, anche per gli studenti del polo scolastico adiacente, ma luogo funzionale all’accesso e deflusso degli spettatori che attraverso dei ponti raggiungono lo stadio accedendo in sicurezza ai diversi settori. La proposta, nella parte che interessa la via Sighinolfi, in adiacenza con il polo scolastico, prevede la riorganizzazione della viabilità e la sistemazione degli spazi di sosta dimensionandoli correttamente in relazione alla capienza dello stadio (sulla superficie libera dalle auto, in assenza delle maggiori manifestazioni sportive, si potranno ospitare eventi temporanei), la  realizzazione di una struttura commerciale dedicata prevalentemente allo sport, ospitata sotto una grande duna erbosa,  con bar, ristoranti, sedi di associazioni sportive e spazi di intrattenimento e di formazione della cultura sportiva.

Dall’atro lato sulla Piazza Brigata Pavia, lungo la via Cassino, una piastra su due livelli con tetto verde al cui piano terra si mantiene il parcheggio, sopra si realizza uno spazio wellness e fitness  con in copertura una piscina immersa in un tetto giardino. Non manca l’integrazione dell’offerta sportiva quali campi da calcetto, paddle, tennis e basket che nell’ambito della riorganizzazione genere una dotazione di servizi separata di rispetto a quella del campo centrale che ne consente una fruizione autonoma. Il progetto prende anche in considerazione il bilancio economico dell’intervento, capace di sostenersi, almeno in parte, con la realizzazione degli spazi dedicati alle varie attività.

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