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Cronaca Brisighella

"Preso con le mani...nel miele": aveva 65 arnie rubate

I furti sono stati commessi a partire dall'anno 2006 ai danni di apicoltori del faentino. La refurtiva recuperata, del valore complessivo di circa 20mila euro, è stata tutta restituita agli increduli proprietari

“Preso con le mani...nel miele”. Un 64enne brisighellese è stato denunciato a piede libero con l'accusa di ricettazione al termine di un'attività investigativa dei Carabinieri della stazione di Brisighella, che ha permesso di rinvenire nelle pertinenze dell’abitazione dell'indagato ben 65 arnie in legno (le tipiche “casette” dove le api trovano riparo e che sono utilizzati dagli apicoltori per la produzione del miele), insieme a numerosi accessori ed attrezzature apistiche rubate.

I furti sono stati commessi a partire dall’anno 2006 ai danni di apicoltori del faentino. La refurtiva recuperata, del valore complessivo di circa 20mila euro, è stata tutta restituita agli increduli proprietari che ormai avevano perso le speranze di poter ritrovare la loro attrezzatura ma soprattutto di poter rivedere le loro amate api. Gli uomini dell'Arma hanno iniziato l'attività investigativa uando hanno auto notizia del “fenomeno” predatorio che stava procurando non solo malumori ma anche un ingente danno economico agli apicoltori della zona.

Grazie alle informazioni raccolte, i carabinieri hanno approfondito gli accertamenti ed hanno localizzato un podere a “Bicocca”  di brisighella, dove vi era un allevamento di api composto da 26 arnie, per la maggior parte dipinte di verde. Effettuati ulteriori accertamenti con la collaborazione di personale del Corpo Forestale della locale stazione, i militari hanno appurato che non vi era alcuna comunicazione ufficiale di quell’allevamento.

E' stato quindi interpellato il 64enne proprietario di quell’appezzamento di terreno che riguardo il possesso di quelle arnie ha reso dichiarazioni contraddittorie. La sua versione non ha assolutamente convinto gli uomini dell’Arma, che hanno dato luogo ad una meticolosa perquisizione. Le ricerche hanno portato alla scoperta di altre arnie nell’oliveto adiacente l’abitazione del 64enne: alcune sono state trovate in una zona boschiva sempre a ridosso dell’abitazione, altre ancora nel cortile, per un totale di 65 “casette”.

Ritrovati anche 45 “melari” (i tipici telai in legno atti alla raccolta del miele) insieme a varia attrezzatura apistica. Sul posto c’erano anche alcuni barattoli di venice di colore verde utilizzata per “ridipingere” e quindi modificare il colore originale delle singole arnie. Al 64enne è stata contestata l'accusa di “ricettazione”. Le arnie sono state restituite a tutti i proprietari, che sono stati in gradi di riconoscerle nonostante fossero state totalmente riverniciate. Su alcune vi era ancora impresso, in un punto nascosto, il nome e cognome del proprietario apicoltore. 

Massima attenzione è stata prestata alle “colonie” di api trovate nelle arnie sequestrate: infatti alcune erano ormai spossate dall’incauto trattamento; pertanto sono state affidate alle “cure” di apicoltori esperti appartenenti all’Associazione Romagnola Apicoltori di Bagnacavallo. L’indagine ha consentito di risalire addirittura ad un furto commesso dieci anni fa anche se la maggior parte della refurtiva è riconducibile a furti commessi in più riprese fra il 2010 ed il 2015. 

A questi si aggiungono gli episodi più recenti risalenti al mese di gennaio di quest’anno. Oltre alla denuncia, i Carabinieri hanno segnalato l’episodio all’Ausl: infatti il 64enne dovrà rispondere di pesanti sanzioni amministrative per l’abusiva gestione di un allevamento apistico. Il fenomeno dei furti di arnie e degli sciami destinati al mercato nero ha una portata nazionale perché è un fenomeno segnalato continuamente in diverse regioni italiane dalle associazioni di categoria che purtroppo contano numerose sottrazioni indebite di alveari, non a caso esattamente un anno fa, alcuni quotidiani nazionali ne avevano dato ampio risalto sulle loro pagine.

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